… nei giardini che nessuno sa … - di Francesco Briganti

01.03.2015 14:34

Miliardi di galassie; miliardi di stelle per ognuna di esse e per ogni stella pianeti: a volte unici, a volte in serie; ciascuno distante in funzione della sua origine e grandezza, ciascuno con le sue caratteristiche di gravità, pressione, temperatura: aridi quando non roventi, solidi quando non gassosi, freddi quando non ghiacciati. Sassi così scuri da confondersi col nero dello spazio o splendenti di luce riflessa e, infine, colorati: dal bianco al rosso al azzurro ...

Nel angolo il camino consumava con solerzia alcuni grossi ceppi d’ulivo il cui fumo saliva con sinuosa voluttà verso il tetto spandendone il profumo per tutto l’ambiente. Seduto alla sua poltrona, l’ennesima sigaretta accesa, lasciava che la mente spaziasse in tutte le direzioni possibili. Era, il suo, un pensare non diretto a mete precise, ma piuttosto inconsapevole e perso. L’ascoltare la voce del vento che, rabbioso, lanciava le sue sfide ai rami più grossi degli alberi in giardino e scuotendoli ne ricavava tremori e scricchiolii al suo cupo e violento sibilare, gli faceva da nenia ipnotizzante. Il clima all’esterno della cantina, nella quale aveva ricavato il suo studio, rifletteva, in quei momenti, tutto il suo essere: grigio e freddo eppure intimamente festoso e libero e incurante degli ostacoli e pur tuttavia, attento a non forzare sino al limite della rottura. Desideroso, quando non bisognoso, di quegli spruzzi di vita equiparabili alla pioggia che il vento strappa alle foglie ...

Pregustò la passeggiata che avrebbe fatto da lì a poco: in riva al fiume, passo dopo passo, a seguire il cane lungo un qualche istintivo sentiero di caccia. Un brivido di gelo, anticipando l’esterno, si arrampicò lungo il suo corpo ancora una volta stupefatto dalla sorpresa di essere vivo ...

Un vento umido frusciava aritmicamente tra ii rami. Le foglie strisciavano sulle ante della finestra. La luce del lampione, a tempo con il soffiare del vento, penetrava, indiscreta, l’interno della stanza in penombra. Ombre psichedeliche si alternavano sui suoi pensieri intenti e spersi al fuoco del camino ...

… arrampicarsi per le pendici di quei monti era sempre stata la sua passione. Amava lasciarsi alle spalle le ambasce ed i problemi del ufficio immergendosi nella tranquilla solitudine dei boschi: avrebbe, anche questa volta, portato qualche lepre alla sua tavola: era famoso per i “barbecue” nel suo giardino. Si era fermato in vista di una radura. Un branco di lupi, in lontananza, aveva circondato un piccolo cervo e, a mala pena disturbato da una madre terrorizzata dalla paura e dal dolore, si accingeva a finirlo. Gli giravano intorno, a turno lo mordevano e si ritraevano, lo abbattevano per poi dargli il tempo di rialzarsi in una falsa speranza di sopravvivenza, alla fine il lupo più grosso lo afferrò alla gola e, affondandogli i denti nella carne del collo, volle porre fine al tragico gioco. Nell’aria era risuonato il fragore di uno sparo, il cui eco insegui, cupo e terribile. gli animali distolti dalla loro vita quotidiana. In fondo alla valle giacquero, con il cranio fracassato e la gola squarciata, il grosso lupo ed il piccolo cervo …

… la stanza improvvisamente si impregna di una atmosfera elettrica che pervade ogni singolo atomo dell'essere e nel momento stesso in cui la notte sussurra il suo arrivederci all'est che si infuoca, si stappa quella magnum di champagne che frizza in ogni vita che ha la fortuna di esserci. E ti accorgi ancora una volta, ogni volta, che in attesa dell'ultimo, ogni respiro valeva e vale la gioia, le pene, le paure, il coraggio, gli sforzi, necessari per farlo ...

“... Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso di governanti; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo....”

Ho cantato con voi, - pensò - e mi avete sorriso. Ho mangiato con voi, ed abbiamo bevuto. Ho chiesto aiuto e mi avete sostenuto. Vi ho mentito e mi avete creduto. Vi ho preso per il culo e non ve ne siete accorti …, mi son guardato allo specchio ed ho visto la mia anima.

Non chiedetevi perché non ci sono più specchi in casa mia.