… nessuno ha mai fatto a qualcun altro qualcosa che questi non gli abbia permesso di fargli … - di Francesco Briganti

21.05.2015 07:57

Dopo una notte insonne, l’ultima, non c’è nulla di meglio di una doccia bollente a base del caro vecchio pino silvestre, di una sbarbata veloce con un trilama ad hoc, di una spruzzata d’eau de toilette, sconosciuta ai più, svizzera per genesi, dal costo al cambio di nemmeno 10 eu e di una seguente passeggiata fra le stradine del borgo. Quando poi l’andare avesse la consueta meta ristoratrice al bar della Tiziana, il tutto non è fantastico … diventa paradisiaco: saccottino al cioccolato e cappuccino caldo, le quattro chiacchiere del “circolodellesei” ti riconciliano, se non con il mondo, almeno con te stesso.

Nei locali del bar, sabato prossimo, il nostro sindaco uscente sarà presente ad un incontro con il proprio, lui spera, elettorato. E’ una ottima persona; onesta, corretta, lavoratrice; amministratore oculato della cosa comunale, mancherebbe pure!, è un esponente del Pd. Come politico, per quello che io intendo essere dei politici, secondo me ha la stessa valenza di un ghiacciolo ad uno dei poli. Io non lo voterò, non credo gli importi, ma lo dico lo stesso, non perché esprimerò la mia preferenza per qualcun altro, ma perché secondo me vantarsi di aver svolto secondo disposizioni romane il proprio compito non è quello di cui dovrebbe vantarsi un sindaco, comunque un politico, che avesse a cuore i suoi elettori.

E qui siamo al significato che io do al sostantivo “politico”. Un politico è colui che si muove ed agisce in funzione di quelli che sono i dettami del proprio programma redatto in base alle condizioni, temporali, sociali, economiche e funzionali del “insieme” a cui chiede il voto: dal più semplice degli incarichi al più alto e responsabile. Il sindaco uscente del mio paese, quale che fu il suo programma, è stato soltanto un triste funzionario, un piccolo ed ultimo esecutore di ordini quando del partito, quando delle consociazioni politiche, quando delle restrizioni imposte dalla capitale. Dunque votare lui non è stato dirimente se non nella stessa misura che votare chiunque altro quale che ne fosse l’estrazione o la genesi politica.

Il nulla!; comunque ed a prescindere; come da per tutto e per qualsiasi cosa in questopaese!.

Degli altri candidati, conosco poco, mia ignoranza lo ammetto!; altri due; entrambi ed anche loro di destra; eh si!, giacché definire il Pd, a qualunque livello considerato, un partito di sinistra è una delle bestemmie più grosse mai udite in terra toscana che, pure, quanto a moccoli e a intercalari blasfemi, una certa esperienza ce l’ha. Tre candidati alla carica di sindaco per un comune con poco più di cinquemila abitanti. Il seggiolo, ma forse a spingerli è l’agone politico, deve essere non solo ambito, ma anche soddisfacente e ripagante per davvero per destare tanto desiderio e tanto impegno e tanto sforzo e tanta spesa … .

Non farò nomi, non mi interessa farli perché riporto solo una vox populi e perché non conosco a chi questa vox si riferisca, ma pare, ed io non ci credo, pare, dicevo, che qualcuno abbia messo nel bilancio della propria campagna elettorale un budget dai trenta ai quaranta mila euro da spendere per cene, apericene, intrattenimenti vari da servire come specchietto per le allodole e sollazzo ai propri elettori per ingraziarsene, e perché se no?!, la benevolenza ed assicurarsene l’appoggio.

Ora, vabbè che siamo in un paese di acquistabili per pochi centesimi, ma dichiararlo così sfrontatamente mi pare un’offesa più alla carica ed alla propria dignità che agli altri, ma tant’è e quindi, ben fanno quelli che nel frattempo accettano gli inviti e si ingozzano a gratis senza pensare che magari, dopo, pagheranno moltiplicato per tre o quattro o più volte ciò che adesso ricevono a sbafo. C’è,infine, da fare una ultima considerazione; se è vero che esiste un colui disposto a spendere, per ora aleatoriamente e, quindi, senza certezze, quella cifra pur di rincorrere il sogno di quella carica, quanto deve sperare di vedersi ritornare da quel incarico una volta che l’avesse raggiunto?.

E se tanto mi da tanto, perché cavolo ci stupiamo quando vengono alla luce tutti i casini intrallazzari e disonesti ai livelli più alti?.

Siamo una miserabile nazione, abitata da un miserabile nonpopolo, composto da una miserabile gente nella quale le persone sono una minoranza percentuale risibile in un contesto complessivo di guitti di terzordine.

Se così non fosse, dai comuni partirebbe la giusta rivendicazione sociale al cambiamento e non dalla vetta a scendere giù in funzione del capo comico di turno a sua volta soggetto ad una vetta più alta sottomessa ad una più alta ancora fino a salire a quelle cime che poi si identificano in quei massimi sistemi: la plutocrazia, la massoneria, l’alta finanza, i grandi vecchi, eccetera eccetera eccetera contro i quali ci si accanisce e ci si perde nel mentre che la sodomia generale con sempre gli stessi sodomizzati …

continua quotidiana e sempiterna!.