… no!, non ho detto gioia …. - di Francesco Briganti
Lo schifo e la vergogna, chi sa perché si debba provare vergogna per ciò che un altro ha commesso, mi hanno impedito di occuparmi, fin’ora, della vicenda che vede protagonista la di girolamo (minuscolo d’obbligo; ndr) ed i suoi sodali; ad indignarmi neanche riesco più, giacché, quando i parla di politici nulla del peggio possibile fa più notizia o è stimolo per; arrabbiarmi non ha senso, perché questo sentimento resterebbe fine a sé stesso e porterebbe danno solo al sottoscritto; sentire le giustificazioni alle parole che la deputato ha pronunciato, prima, e che pronuncerà dopo nell’aula del parlamento ha ancora meno senso in quanto, è oramai dimostrato, che a voler trovare scusanti, arrampicandosi o no su specchi lisci e viscidi, ci si riesce benissimo quale sia la colpa o la supposta tale; rivolgersi a coloro che, con pazienza infinita, continuano a leggere ciò che scrivo per ripeter loro la solita pappardella della ignominia che questa classe politica: nuova, vecchia, giovane o anziana d’età, ha raggiunto è stucchevole ed inutile; lo è soprattutto perché anche costoro sono nella mia stessa condizione di saturazione; essa, perciò, è tale da essere oramai tanto prossima all’assuefazione che se un giorno si scoprisse un politico senza un qualche scheletro negli armadi probabilmente, io e Voi, noi tutti, andremmo in crisi di astinenza; e dunque non parlerò della ex missina, ex alleanza nazionale, ex forza italiota, ex pdiellina ed ora “nuovocentrodestrina” e ministro di questa repubblica; parlerò, invece delle persone: di quel “mozzarellaro” che per non pagare una multa ricevuta chiede aiuto alla politica; parlerò del tizio che ha registrato a futura memoria una conversazione tanto privata quanto eticamente illecita; parlerò del presidente di quell’asl del beneventano che come la Cancellieri è a disposizione di qualcun altro e parlerò di quei soggetti che hanno preceduto negli incarichi, a ciascuno il suo, le persone suddette.
I nomi non li ripeto,se a qualcuno interessano se li vada a cercare. Non è importante come si chiamano è importante l’atteggiamento che ciascuno di loro, rispettivamente considerato, ha tenuto nella vicenda. Sostanzialmente, dal semplice cittadino al deputato, ognuno ha contribuito a generare, mantenere, affermare, consolidare una M A F I A: la protezione, cioè, di interessi particolari non già in ragione della legge e della concorrenza di impresa, ma e piuttosto, in funzione di una sopraffazione a danno di altri con lo sprezzo più assoluto delle necessità, delle ragioni, delle conseguenze che questi potevano avere o subire. Il tutto, poi, per mero interesse di una bottega politica cui far confluire consenso, voti ed a cui apportare, quindi, potere ulteriore che a sua volta avrebbe generato altro consenso, altri voti ed altro ulteriore potere in un crescendo infinito ed irrimediabile.
“ … il coraggio di non prendere i milioni di euro che mi venivano versati, anche legalmente …” ha affermato un noto politico corrotto e già condannato in primo grado “ … io non l’ho avuto …” e tant’è ed è per questo che io un colpevole certo ed assoluto questa volta voglio segnalarlo; lo individuo nel “mozzarellaro” e non tanto in quanto imprenditore furbetto, ma quanto cittadino disonesto, corrotto e corruttore lui stesso; prendo lui a simbolo di quello che noi tutti siamo, con un gradiente di colpa per ognuno più o meno elevato, ma diffuso in quanto ognuno di noi ha, almeno una volta, aderito o scatenato o dato inizio a quel tipo di M A F I A, che sia per una fila saltata o per un parcheggio rubato non ha importanza.
E non ditemi di no, non vi crederei!.
Alla fine di questo mio ennesimo sproloquio cosa voglio dire se non quello che ho già più volte affermato?: i veri C O L P E V O L I della situazione italiana, l’unico vero guaio dell’Italia sono gli I T A L I A N I!.
Tutto il resto … E’ NOIA!, SOLO MALEDETTA NOIA!.