... non donna di province, ma di bordello ... - di Francesco Briganti

13.04.2016 13:24

La libertà è un concetto filosofico, prima ancora di essere un stato d'essere, che non ha colore politico. La libertà è qualcosa di oggettivo non sottoposto ad alcuna restrizione.

La libertà si potrebbe sublimare nel concetto di anarchia, (dal greco antico: ἀναρχία, ἀν, assenza + ἀρχός, leader o governatore), termine con il quale si intende l'organizzazione societaria basata sull'idea libertaria di un ordine fondato sull'autonomia e la libertà degli individui, contrapposto ad ogni forma di potere costituito compreso quello statale.

Naturalmente, data la natura umana, l'indiscutibile presenza dei furbi, dei profittatori e dei vari esaltati di ogni genere e fattura, l'anarchia diventa un concetto molto difficilmente attuabile. Resta il fatto, però, che la libertà individuale in qualsiasi consesso sociale civile e moderno è il cardine di ogni altra conseguente disposizione da inquadrarsi in quel consesso.

Ed è da quel cardine che i nostri Padri Costituenti hanno redatto la NOSTRA COSTITUZIONE unanimamente nel mondo considerata la più bella e completa.

C'è nel film Scugnizzi di Nanni Loy una canzone in cui si recita nel testo e tra le altre cose le seguenti parole " ... pure i figli di zoccola sono figli " volendo intendere che un figlio non potrà mai essere discriminato per colpe di un genitore; per una semplice proprietà transitiva allora " neanche i padri potranno essere accusati per colpe dei figli ", che questi ultimi siano zoccole non sta a me dirlo.

Faccio questo inciso giacché ieri sera a Ballarò ho sentito affermare da uno che ha cambiato più bandiere che mutande che gli stessi nostri Padri Costituenti avrebbero affermato che la Costituzione bisognava cambiarla. Detto che non si capisce perché non l'abbiamo fatto loro essendone gli autori, ammettiamo pure che fosse così, ma allo stesso tempo analizziamo uno degli aspetti fondamentali del cambiamento avvenuto per opera di questi figli di p ossibili discendenti.

L'abolizione del senato di per sé e se fosse reale, avrebbe poca incidenza se non si combinasse con la legge elettorale. Quest'ultima prevede cento eletti sicuri e scelti dalle segreterie di partito come capilista; dopo di che per tutta una serie di calcoli percentuali che tengono conto anche di quei voti residui che non consentono ai partiti più piccoli di eleggere nessuno oltre i semplici capilista, il numero effettivi degli eletti dal partito che ricevesse più voti, sarebbe quasi il settantacinque per cento dei presenti in lista e di questi solo una parte minima sarebbe quella effettivamente scelta da ciascuno dei votanti.

Per quanto sopra avremmo una sola camera a legiferare designata per la massima parte dei suoi deputati dal Capo del partito di maggioranza e per la restante parte da quei deputati ciascuno dei quali designato dal proprio capo partito; quindi persone elette devote totalmente per interesse o convinzione a colui il quale ha consentito loro di essere lì con l'elettore a contare poco o nulla.

Il peggio della situazione sta poi nel fatto che quella camera, dato il premio di maggioranza previsto dall'Italicum, non avrebbe alcuna opposizione vera ed avrebbe, così e perciò, tramite il governo, la possibilità di eleggersi un proprio presidente della repubblica, un proprio Csm, una propria corte costituzionale, una propria dirigenza nelle telecomunicazioni e così via sino all'ultima delle cariche utili ad avere il CONTROLLO COMPLETO DEL PAESE.

UNA DITTATURA DI FATTO!.

Questo è il futuro che l'ultima votazione alla camera, con la definitiva approvazione dell' Italicum, STA DISEGNANDO PER NOI, chiunque fosse a vincere le elezioni quando vi saranno.

Io non concordo, ma come controbattere a chi sostiene a gran voce
che ...

" le zoccole possono certamente essere figli, ma di sicuro non hanno genitori?".