… non sanno quel che fanno … - di Francesco Briganti
“ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.” (Art. 32; Costituzione Italiana).
Per un lupo solitario quale mi sono sempre ritenuto e, forse, sono il tempo che oggi santifica questo giorno è l’ideale: pioviggina, un vento pungente accompagna lungo la strada e, penetrando tra i vestiti, corrobora la pelle e tiene attenta la mente; nell’aria il profumo della primavera è prepotente e la gioia di vivere salta fuori da per tutto spendendosi con il canto degli uccelli, con il picchiettare della pioggia, negli spruzzi delle macchine di passaggio nell’assaporare ad ogni respiro l’autocoscienza di esserci, comunque ed a prescindere!.
Vigilia di Pasqua; riunioni familiari; ritrovarsi di amici; usanze devolute al proprio credo; preghiere vere e sincere al proprio dio, rinnovarsi speranzoso di una rinascita fosse pure quella di un leggero star meglio dal qui in avanti. Le cucine si animano al possibile; le strade si riempiono per i più o meno vicini “fuori porta”; le preoccupazioni, i pensieri, le doglianze restano a fare da sottofondo melanconico ad una facciata gioco forza apparecchiata all’allegria. Non ci sono più destra e sinistra, non contano un accidente le bestemmie di Grillo; la disonestà dei politici e la loro protervia invereconda; non frega niente a nessuno dei conflitti di interesse che il sindacaccio perpetua senza vergogna; si ignorano volutamente le contraddizioni palesi, le promesse vuote ed impossibili, i proclami battaglieri di chi non alzerà mai un dito dei suoi neanche per difendere il proprio figuriamoci quello degli altri o appena appena comune; ci si alienizza da ogni vantata espressione come “siamonoiimglioriglialtrisonot
Per chi crede nel trascendente il Cristo è morto e si accinge a risorgere. Mi piace sottolineare che anche Lui per poterlo fare è dovuto prima morire; ore di patimenti e torture, sofferenze assolutamente umane ne hanno deificato, quale che fosse la Sua origine, l’ultimo atto al calar del sipario; dunque, la morte è condizione necessaria e imprescindibile per una resurrezione; quindi se questo vale per un Dio, lasciatemi la metafora ci crediate o no, a maggior ragione deve valere per un essere terreno, per una società, per una nazione e per il suo stato; per cui, ogni pannetto caldo, ogni ulteriore tentazione di sopravvivenza, ogni fiaba alternativa al termine della rappresentazione, chiunque la racconti, comunque la si racconti, ovunque la si racconti, diventa solo un accanimento terapeutico che accontenta le richieste di “bis” espresse dai soliti idioti del “domani è un altro giorno”.
Questa mia sconsolata considerazione si intona con la mestizia odierna della festività cristiana, ma sarà, è, sconfitta della personale, cosciente idiozia del mio “domani è un altro giorno”. Giacché domani è un altro giorno. Domani è festa, si mangia, si beve, si “gita”, si ignora, ci si distrae, ci si allontana ancora e di più dal quotidiano e, in fondo, è giusto, è giusto così!. Infatti c’è un tempo per gioire ed uno per combattere purché, prima o poi, arrivi, anche e finalmente, il tempo del combattere.
Quindi BUONA PASQUA a tutti, di cuore e con il cuore …
Ah!, a chi si stesse chiedendo cosa centra l’art. 32 della nostra Costituzione, io rispondo : “… tutto e nulla …”; dipende solo da voi ricordare che quello è solo uno dei tanti principi che questo stato quotidianamente disattende e che va ad aggiungersi al calpestio osceno dei nostri diritti ... .