... non sanno quel che si fanno … - di Francesco Briganti

04.07.2015 18:02

Il giorno dell’indipendenza; è un giorno particolare per un intero popolo, ma nessuno considera mai che ogni giorno di quelli che si avvicendano in un anno è un giorno particolare per qualcuno: Ci sono i compleanni, gli onomastici oppure ricorrenze di ogni genere e tra queste ce n’è una in particolare: ogni giorno qualcuno cerca, riesce ad affrancarsi da un situazione, un problema, un vita che non gli piace o nella quale tutto va per il verso sbagliato. Ogni giorno è per quel motivo l’indipendence day di qualcuno.

La libertà è un concetto sfruttato, talmente banalizzato che oggi si tende a combattere per ogni minima cosa ci sembri leda la nostra autonomia, ma questo deprime le lotte importanti; uccide in alcuni casi l’esigenza di ognuno di riappropriarsi della propria dignità; ci si perde nel dirimere questioni di minima importanza oppure ci si astrae a discutere di massimi sistemi e non si affrontano quelle cose, quelle vicende, quelle situazioni che risolte, da sole, ribalterebbero la vita di ciascuno. Si assolve la propria astrazione dalla realtà comune con l’idea che ognuno ha di sé stesso e con la trasposizione di quella idea in comportamenti attesi al proprio sogno di vita che nella maggior parte dei casi è altrettanto lontano dalla realtà quanto la politica di questo paese lo è dagli italiani.

Queste sono ore strane. Sono attimi di tensione a succedersi l’uno al altro.

Mi capita di pensare di tanto in tanto a come debbano sentirsi i miei fratelli greci.

Mi vedo seduto fuori a quella banca a piangere disperato perché non posso prendere dei MIEI soldi con il MIO bancomat.

Rappresento me stesso come quel padre disperato sul punto di suicidarsi o come quella madre che non sa come sfamare o curare i propri figli.

Sono lì a raccogliere i resti di qualcosa che è stata, solo qualche giorno prima, il lavoro di una esistenza.

Disperato giro per delle strade in cui altri disillusi come me vorrebbero un aiuto, uno qualsiasi, che non arriva disorientato com’è tra una ipotesi di Europa buona ed una di una unione cattiva.

Guardo stralunato la faccia di chi gioca sulla mia pelle e su quella dei miei cari, perché ritiene che il proprio interesse, quale che sia, è più importante della mia vita: un interesse ha più valore di un uomo!.

Affianco, con tutto il mio cuore, un politico, uno di quelli veri, uno di quelli come esistevano una volta, che pur sapendo di rappresentare solo una parte chiede al tutto di decidere del destino di TUTTI!.

La democrazia rinasce domani in Grecia nel mentre stesso che suicida sé stessa in tutti gli altri paesi, quanto meno in quelli dell'Eurozona!.

Avremmo dovuto, tutti, senza distinzione di parte, aiutare l’uomo; avremmo dovuti, tutti, nessuno escluso, impedire che la merda monetaria ci sotterrasse e ci facesse dimenticare di essere i figli di un Dio, comunque si chiami o ovunque abbia la propria sede, che quando serve, chi sa perché, non scende mai a toccare l’animo di chi conta e decide.

Non mi importa come finirà; vincano i si o vincano i no, tutti noi, ognuno di noi, sarà colpevole della sfacelo che comunque ne seguirà.

Avremmo dovuto dire basta eoni di anni fa ed impedire che tutto questo succedesse.

Avremmo dovuto …

Non l’abbiamo mai fatto!.