Non sono un tecnico... non sono un saggio... ma... - di Gino Gatto

30.07.2013 18:05

In uno Stato civile è giusto che il patrimonio individuale contribuisca al sostentamento della collettività ognuno per la propria capacità contributiva; questa viene determinata in base al reddito individuale, al quale partecipano tutte le voci attive del patrimonio detratte le voci di passività; come principio, credo sia estremamente equo, però necessita focalizzare una sola unità di misura e sommare tutte le partite di bilancio trasformate in valuta corrente; applicare un tetto di esenzione (uguale per tutti) alla sommatoria applicare il balzello, senza se né ma!

Nel nostro Paese la giungla burocratica e la frammentazione impositiva hanno generato evasione, malaffare con conseguente malessere della collettività.

Dal mio punto di osservazione, se si azzerassero tutte le imposte, tasse e balzelli sostituendoli con un'unica voce, chiamiamola “erario”, il contribuente medio saprebbe effettivamente il suo reddito e sarebbe ben lieto di corrispondere il proprio contributo. Al momento attuale siamo tutti vessati dal carico fiscale spropositato che stiamo sostenendo e che impedisce la ripartenza della nostra economia, vessazione che genera furbetti.

Equità a tutti i livelli e strati sociali, i benefici o per tutti o per nessuno (Casta compresa).

Il dipendente dovrebbe percepire il totale in alto a destra senza le famigerate trattenute, così come avviene per le “partite IVA”; redigere ad ogni bimestre una dichiarazione dei redditi con allegati tutti i giustificativi di spesa e versare l'imposta, a fine anno una dichiarazione cumulativa che permetta di apportare eventuali correzioni.

A mio modo di vedere si eliminerebbe anche l'evasione fiscale, la corruzione e inciuci vari!

Mi fa incavolare, e non poco, che tutti quei dotti con tonnellate di giornali sottobraccio portaborse al seguito e scorta ancora cercano di mettere una pezza senza dare una soluzione definitiva.

Se invece di cercare la quota esente per l'IMU, prima, seconda, terza, …, casa... applicherebbero questa tassa alla somma delle rendite catastali individuali, godremmo tutti in modo equo della quota esente e si pagherebbe in base al patrimonio; perchè l'IMU altri non è che una “patrimoniale camuffata”. Cosa intendo per somma delle rendite catastali individuali e detrazione uguale per tutti, è presto detto con un esempio: Tizio ha una unità abitativa che utilizza e dove ha residenza e domicilio fiscale di mq 120 con rendita catastale rivalutata 1200; è proprietario di un bilocale zona mare di 50 mq con rendita 800; il suo reddito viene incrementato di 2000, se però si decide di rendere esente una quota di rendita 1500 (pari, per ipotesi, a 150 mq) Tizio pagherà l'IMU su una rendita al netto delle detrazioni di 500; prendiamo in esame Caio, ha un immobile di 200 mq, che è la sua residenza ufficiale, con una rendita di 2000, ha poi un rustico zona mare di 130 mq con 2000 mq di terreno che ha una rendita totale di 2800, il suo reddito sarà incrementato di 4800 e pagherà, applicando la detrazione di 1500 un'IMU su 3300. Poniamo il caso di non utilizzare la detrazione sul totale delle rendite, e utilizziamo la detrazione sulla destinazione dell'unità abitativa, cioè l'unità che si abita sarà definita “prima casa” con esenzione totale; Tizio pagherebbe su 800 mentre Caio su 2800, Tizio ci rimette mentre Caio viene premiato... Tizio, che è il nostro soggetto debole, ne esce svantaggiato; mentre Caio, che sarebbe il nostro soggetto forte, ne trae vantaggi!

Non sono un tecnico, non sono un saggio ma cerco di applicare la regola del “buon padre di famiglia”!