“ … non stiamo perdendo tempo … “(G.Napolitano) - di Claudia Petrazzuolo

05.04.2013 07:48

Ho davanti a me: una cartella INPS, una ingiunzione di Equitalia, una lettera poco amichevole di una finanziaria, un sollecito della “ compagnia delle acque “, la bolletta del telefono, quella della luce, una decina di multe ognuna emessa da un comune diverso, l’avviso che a fine mese scade l’assicurazione RCA, la lista dei libri da comprare per l’università di un ragazzo, la cartella Imu, la Tares, l’Irpef, l’Ilor, l’iva quotidiana su ogni cosa che si compra, l’Iva che aumenta; confesso, non sono tutte mie; alcune mi sono state inviate dalla stessa persona, altre hanno un solo titolare, ma ognuna, con in aggiunta i tanti messaggi che ricevo da amici, ha con ciascuna delle altre un denominatore comune: sono tutte espressione di un disagio sempre più diffuso e di crescente intensità. Ognuna di loro dice “ … COSI’ NON SI PUO’ PIU’ ANDARE AVANTI … ”. Scrissi, qualche tempo fa, che se ognuno degli italiani ed ognuna delle imprese italiane comprendendo per quota parte anche il Vaticano, in funzione del proprio reddito e condizione, assumesse in prima persona una parte dell’immenso debito pubblico italiano diluendo la stessa in un tempo anch’esso funzione del reddito e della condizione, il debito stesso si azzererebbe in un istante con il risultato di rendere inutile tutte le tasse, i balzelli, i cavilli penalizzanti che in questo momento tormentano ognuno. Pazzia?, No!, pensateci; se la cosa mediamente considerata costerebbe a ciascuno all’incirca 35.000 eu., questa cifra, rivisitata alle condizioni suddette, scemerebbe di moltissimo o salirebbe proporzionalmente in funzione del soggetto cittadino o/e impresa considerati rendendo, a tutti ed a ciascuno di noi, una responsabilità soggettiva determinata nella quantità e nell’impegno temporale liberandoci allo stesso tempo da tutto il resto: diventeremmo uno di quei paradisi in cui tutti vogliono investire o portare i propri denari. Il popolo dei furbi, dei ladri, e degli anarchici ritornerebbe ad essere quello dei santi, dei poeti e dei navigatori; ma, cosa fondamentale e più importante, darebbe al mondo intero la visone reale di un sacrificio fatto ed assunto da un popolo alla faccia di una classe politica inetta, incapace, disonesta e razionalmente e moralmente inutile, ma sopra ogni altra considerazione, CONVERREBBE!. Certo, a quel punto, si avrebbe il diritto di pretendere e di ottenere tutto ciò che la Costituzione prevede dall’articolo uno in poi e questo si dovrebbe realizzare passando attraverso un azzeramento del pregresso DI OGNUNO e contemporaneamente ad una quota investimenti per la crescita in ragione di un 40-50 O ANCHE 60% del PIL che, da quel momento in poi, aumenterebbe a livelli doppi se non tripli o quadrupli di ogni altro paese al mondo e non sarebbe una crescita fatta a debito aleatorio perché il denaro rimesso in circolo sarebbe denaro vero, sicuro e garantito sia pure diluito nel tempo; quindi, nuovi posti di lavoro, pagamenti puntuali e precisi da parte della pubblica amministrazione, investimenti nella scuola, nella ricerca, nella giustizia, nell’edilizia, nelle grandi opere, nell’ambiente, nella protezione civile e nella lotta alla corruzione, al malaffare, all’evasione ed all’elusione fiscale con la possibilità seria di offrire all’investitore straniero la possibilità del ” AFFARE ITALIA “: un investimento economico, non a prestito, ma a compartecipazione degli utili; dunque, un paradiso!. Il tutto passerebbe, ancora una volta, attraverso il sacrificio, l’ennesimo, dei più deboli, ma sarebbe equamente ripartito tra tutti e, per una volta, dal risultato garantito. Come riuscirci? Beh, questo chiedetevelo alle prossime elezioni, perché questi che abbiamo eletti continuano a giocare a RISIKO aspettando un ventisette via l’altro: NESSUNO ESCLUSO!.
“… è solo una perdita di tempo … “ (V. Onida, uno dei saggi)