… non temo imboscate …. (Renzi, segretario PD) - di Francesco Briganti

31.01.2014 13:12

La proposta di legge elettorale arriva oggi in aula. “ Esticazzi?”. 
Questa sarebbe l’espressione romana da affibbiare ad una simile affermazione; se fossimo romani, se ce ne fregasse qualcosa, se avesse, per ciascuno di noi e noi tutti come popolo, una qualsiasi importanza. Giacché da questa legge siamo tenuti, come singole persone e come insieme di elettori, in nessuna considerazione, allora non vale nemmeno la pena spendersi per quella sarcastica esclamazione.
Il sindaco di Firenze, segretario Pd e prossimo presidente del consiglio, sbandiera ai quattro venti la sua sicumera, certo com’è della vigliaccheria dei suoi adepti piddini, i quali sanno benissimo quanto costerebbe loro boicottare quell’aborto decretandone la fine immatura e sacrificandola, così, sull’altare del voto segreto; ciò nonostante è lecito sperare nel fatto che qualcuno si ricordi di essere stato di sinistra ed una volta tanto riesca a comportarsi da tale. E’ lecito sperarlo, ma non è consentito crederci ed anche se io sono certo che uno schiumante di rabbia D’Alema, comunque, stia tramando qualcosa, e che un timido Cuperlo manifesterà ad oltranza la propria indignazione mentre un bellicoso Civati dichiarerà il suo voto contrario, tutto filerà secondo i dettami di quel grand’uomo del nostro re repubblicano il quale ha affidato ai suoi scudieri più fedeli, il gigliato tifoso ed il presidente del biscione, i propri arzigogolati piani di salvataggio nazionale.
Nazionale: quella di Bearzot e di Pertini. Quella era una squadra e quelli erano un allenatore ed un presidente della repubblica. Ognuno di loro persona capace di un sacrificio vero, ognuno di loro pregno di una dignità universalmente riconosciuta, ognuno di loro vivendo un presente fiero di un passato carico di significati e di valore. Non sono il tipo né faccio parte di quella schiera di invertebrati che lanciano offese alle istituzioni in quanto tali, ma rivendico il diritto di non avere stima per le persone che le occupano in special modo dopo la decisione della Consulta che, realisticamente anche se non giuridicamente, le ha definite abusive. Non ho stima per l’uomo Napolitano dalla firma facile e dalla viva e vibrante strafottenza, non ho stima per Letta, né per Alfano ne per nessuno degli altri membri di questo governo. Mi fanno pena quei deputati del partito democratico senza orgoglio e senza spina dorsali, a novanta gradi piegati ad una ragion di governo succube dello straniero, dell’economia e di una finanza assassina. Mi fa schifo la destra in tutte le sue espressioni e sono malevole, deluso, disgustato dalla caciara inutile e fine a sé stessa che, per visibilità da riconquistare, stanno mettendo in atto i penta stellati. 
Riconosco come giusta ed onesta e necessaria la battaglia contro e lo sputtanamento del governo sul regalo alle banche, ma resta sempre la domanda delle mille pistole: “ … ma se fossero entrati LORO nel governo, quel decreto avrebbe mai visto la luce?”. Loro stessi risponderebbero di no e perciò io dico e chiedo: “ e allora, per quale cazzo di motivo non ci siete entrati?; forse perché così è più comodo far finta di combattere senza per questo assumersi alcuna responsabilità?”. Lo stesso discorso vale per la legge elettorale, per l’Imu e per tutti quei provvedimenti che ci stanno lentamente uccidendo.
Un paese di merda è quello che continua a lamentarsi e non fa nulla per cambiare le cose se non passare da un ciarlatano all’altro nella idiota speranza che quello di turno gli levi le castagne dal fuoco. Un paese del cazzo è quello che vede assottigliarsi il proprio tesoro storico, civile, sociale, economico, imprenditoriale, familiare, personale e si acquieta pensando che comunque non è ancora alla peggiore condizione; un paese di coglioni è quello che continua a martellarsi l’anima ed il corpo sopportando le angherie e le ingiustizie più becere e sfacciate senza riuscire a fare altro che girarsi dall’altra parte e fingendo di non vedere, di non sentire e di non capire lascia che ogni cosa si realizzi passando sopra alla sua stessa esistenza.
Voi cosa dite, non sarà per caso, L’ITALIA quel paese?