" Nous serons tous unis, Un peuple, un but, une foi, Pour une Afrique unie ... " inno nazionale del Mali. - di Francesco Briganti

23.11.2015 10:06

Un quarto alle sette; buio pesto!. Inizia una nuova settimana, l'ultima di novembre e, poi, sarà Natale. Il duemilaquindicesimo dalla nascita di quel Cristo che ha cambiato il mondo in meglio o in peggio a seconda che si considerino le cose con davanti un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.

La saturazione psicologica di ciascuno di noi è ad un gradiente massimo; negli ultimi giorni il "mondo" ha avuto cura di farci assaggiare i termini di un mondo ancora peggiore del solito. I morti, a centinaia, hanno mutato la loro origine passando dalla categoria dei diseredati e frustrati, da quella dei suicidi, da quella degli abbandonati, da quella degli ultimi tra gli uomini, a quella dei semplicemente sfigati che si trovavano al posto sbagliato nel momento giusto per lasciarci le penne.

Il panorama di contorno, però, non è cambiato: solito è stato l'approfittarsi dei lutti d parte di chi aveva un mulino a cui portare acqua; lo stesso il cinismo di chi, altruisticamente, ma forse legittimamente, ha pensato "meglio a loro che a me "; uguale il sorriso sotto i baffi di chi assaporava guadagni futuri, identica la soddisfazione di chi, con marce, inni stranieri cantati allo stadio, commozioni estemporanee tanto sincere quanto false, piangeva, si compenetrava, si strappava i capelli, viveva il terrore degli ignoto improvvisamente fuori casa.

Nessuno ad offrirsi volontario e come guardia civile a rendersi protagonista di ronde guardiane in luoghi a rischio e, dunque, improvvisi e legittimi i coprifuoco; le limitazioni delle libertà individuali; improvvise le modifiche alle costituzioni vigenti, i lampi di autoritarismo non per obbligo, ma addirittura come favore richiesto, in nome di una sicurezza violata appena fuori l'uscio di ogni casa.

Sottaciute improvvisamente tutte le questioni nazionali, le peggiori delle quali hanno profittato del distolto interesse altrui per continuare il proprio becero cammino, senza più procedere per quell'incertezza necessaria data da un'opera di opposizione muovendosi scaltramente con il vento a favore dell'emergenza nazionale e della passione patriottica di tutti, negli stadi e no, a cantare la marsigliese.

NOUS sommes tous des francaises!; più o meno si scrive così. Capisco bene che un medley degli inni del Mali, della Russia e del LIbano, e solo per citarne alcuni, in associazione con la Marsigliese, senza una adeguata opera di armonizzazione sarebbe stato cacofonico, ma, DIAMINE!, così come nei giorni seguenti le stragi si sono individuati i colpevoli riuscendo ad identificare persino i loro parenti sino alla settima generazione, con la stessa incisività si poteva pensare ad una sintesi canora maggiormente coinvolgente e, almeno scenograficamente, più comprendente martiri innocenti.

Ma questa che inizia è una nuova settima, ne mancano solo 4 a Natale ed alla nascita di quel Cristo che anche i mussulmani, quelli veri, annoverano tra i loro profeti più importanti ed allora bisogna proprio che inizi un periodo di tregua e di rilassamento corale; ci riusciremo?.

Riusciranno gli islamici a comprendere che la diversa denominazione di un dio, lo stesso per tutti, non può essere motivo di lotte fratricide?; riusciranno i cristiani ad omaggiare il loro profeta seguendone i dettami per le strade del mondo e non solo negli attici da un milione di metri quadri?; riusciranno gli ebrei a capire che quel loro dio è lo stesso dei palestinesi ai quali è ingiusto far pagare le sofferenze patite per mano nazista?; e, infine, riusciranno gli abbuffini, gli intrallazzatori, i politici per carriera, quelli per fideistica missione, quelli per ricerca economica, quelli per puro e semplice prurito nelle parti basse, che occorre, ma proprio occorre, invertire una tendenza omicida quand'anche gli assassini usassero l'economia al posto dei fucili?.

E' il primo giorno di una nuova settimana, mancano 31 giorni a natale e dunque, è lecito, è salvifico, è tranquillizzante, almeno fino a stasera ...

fingere di credere che il crederlo non sia solo una illusione!.