...'o part'r stuort ... - di Francesco Briganti

25.09.2015 09:37

Quanto importante sia un genitore, ogni figlio/a, lo apprenderà soltanto quando sarà abbastanza padre/madre per tornare ad essere un buon figlio!.

Un genitore è, quasi per antonomasia, un rompiscatole; uno che ti avvisa e ti tampina su ogni cosa; rende consigli il più delle volte non richiesti e, comunque, sempre sotto valutati. Un " ... sei vecchio/a, il mondo è cambiato ..." è il minimo che qualsiasi figlio pensa ad ogni rimbrotto raccomandazione del proprio genitore; se io avessi un centesimo per ciascuna volta che ho mandato a quel paese uno dei miei sarei Paperon de Paperoni.

Ma, per quanto ignorati fossero, ovunque nel mondo, quei ripetersi all'infinito, in una mente sana ad esplodere in un ambiente sano, quei rimbrotti raccomandazione, a lungo andare, lasciano la giusta cicatrice che farà di quel figlio, una brava persona, un onesto cittadino, uno splendido genitore, un " CHI " comunque conscio di essere; quand'anche, poi, la vita lo avesse portato per strade ripide o disastrate.

Un " Chi conscio di essere "!. Questa è la più grande fortuna e/o sfortuna che una persona possa avere. Colui il quale sa chi è, cosa fa e perché lo fa, nel bene e nel male, rende a sé stesso la ragione della propria condizione: il senso della responsabilità!.

Capisce, quindi, che l'andare della propria vita non può attribuirla ad altri; che meriti e demeriti sono esclusivamente propri, conosce e riconosce ogni scelta di indirizzo ed ogni variazione come frutto della propria volontà e del proprio essere primigenio e del conseguente "esser diventato".

Uno degli insegnamenti di cui sono più grato è quello relativo al saper guardarmi intorno; al considerare ogni probabilità possibile, al prevedere per ogni scelta almeno tre vie possibili di uscita in caso di risultanze negative. " Se pensi che qualcosa possa andare storto ... " dicevano i miei "... allora è molto probabile che TUTTO andrà male!".

Aggiungevano, subito dopo, la considerazione relativa al " ...part'r stuort' "; e la similitudine con una gravidanza difficile e con il conseguente parto complicato rendeva attuale e reale il concetto: l'imponderabile entra sempre in gioco quando sin dall'inizio si intravedono difficoltà oggettive ad ostacolare un prosieguo; ed è allora che occorre, necesse est, che ogni precauzione, ogni via di scampo, ogni possibilità di ritorno indietro, ogni alternativa debba essere ben presente e opzionabile.

Ecco: l'era post muro di Berlino era,è stata, è e sarà, un "part'r stuort "!.

Sembra quasi che nessuno, tutti travolti dalla fantasia della libertà incondizionata, dalla esplosione gioiosa dei ricongiungimenti, dalla apoteosi della pace universale, abbia saputo vedere quale gravidanza difficoltosa attendeva l'umanità dallo sparire, immediato e senza i contrappesi necessari,dell'equilibrio ballerino, ma stabile, ossimoro storico, dettato dalla paura reciproca.

L'umanità non era pronta a mantenere ed a far crescere sé stessa!.

Da quella stagione, a cascata, tutte le altre; quella berlusconiana, quella della sinistra a vergognarsi di sé stessa; quella dei traditori e dei servi; quella di una politica figlia dello stesso liberalismo mai stato liberismo, ma solo parto podalico con cordone ombelicale attorcigliato alla gola del nascituro futuro.

Lo stesso Renzi, ma con un altro al posto suo nulla sarebbe cambiato, è un "part'r stuort' ". E lo sarà in egual misura chiunque alle prossime elezioni dovesse sostituirlo. E' questa società ad essere sbagliata e se non si cambia quella nulla ci potrà essere di diverso; già oggi, chi volesse, potrebbe vedere i chiari segnali di ciò che andrà a travagliare i prossimi vent'anni.

Ma non si cambia una società se non mutano il proprio atteggiamento i membri di quella società ed a me sembra, che quei soci, voglia di cambiamento, a cominciare dal proprio SE', non ne abbiano affatto. Ed allora io mi domando se non sia possibile proprio che ...

ciascuno di noi E' " nu part'r stuort ... ! .