… ‘O SOLE MIO … - di Francesco Briganti

07.06.2013 18:53

Nell’ordine naturale delle cose esiste un modo di vivere ed un mondo in cui farlo diverso da questo. Esiste perché siamo capaci di immaginarlo ed allora se siamo capaci di tale inventiva dovremmo anche poter essere artefici della sua realizzazione. “ I Have a dream “ diceva Martin Luther King ed il suo sogno e quello di milioni di afroamericani si trasformo in realtà: i neri d’America uscirono dalla condizione di schiavi o, comunque, discriminati ed oggi alla casa bianca siede Barak Obama. Mohandas Karamchand Mahatma Gandi sognava una penisola indiana libera dal dominio del popolo inglese e tutta la sua vita fu dedicata a questo obiettivo. Egli soleva dire spesso “ … dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere … “ ed anche, tra l’altro, “ … in democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica …” ed ancora “… qualsiasi cosa tu faccia sarà pure insignificante, MA E’ IMPORTANTE che tu la faccia … “. Tra lotte, sacrifici, sangue e tanta tanta abnegazione gli Indiani ed i Pakistani oggi, pur sempre in urto tra loro, sono però padroni e sovrani nella loro ripettiva patria. Nelson Mandela è stato il primo presidente del Sud Africa dopo la fine dell’apartheid; Egli sapeva che “… non vi è alcuna strada facile per la libertà …” e dalla chiuso della sua galera si doleva più che della sua condizione di perseguitato politico per quella del SUO POPOLO, libero, ma sottomesso e discriminato al di fuori di quelle sbarre che invece trattenevano Lui. Mandela, eletto presidente, dimenticò di colpo gli anni di galera e le persecuzioni subite e riappacificò con l’esempio, la comprensione e gli atti un popolo diviso facendone il corpo unico di una nazione: Nelson fu insignito del premio Nobel per la pace nel 1993. Per altri versi e con meriti e/o difetti differenti un sogno lo ebbero anche Mao Tze Tung in Cina, Michail Gorbacev in URSS; l’artefice della lunga marcia porto milioni di cinesi a salire quel primo gradino di progresso che oggi fa della repubblica cinese uno dei fari economici e di sviluppo mondiali; anche qui la strada è stata lunga difficile e sanguinosa valga come esempio su tutti la rivolta di Tien An Men e la primavera cinese, ma se non ci fosse stato Mao … . Al premier russo si deve la realtà dell’occidente e dell’oriente europeo del nostro oggi: il suo personale sogno era la democrazia e la libertà; premio nobel per la pace anche lui, non si può dire, sia pure considerando limiti e contraddizioni esistenti, che non ci sia riuscito. E che dire poi dei Dubcek in Cecoslovacchia, dei Walesa in Polonia, di Giovanni Paolo I°, e di quei tanti altri che nel corso dei secoli hanno sognato e anche dato la vita affinché quel sogno non sparisse all’alba e diventasse fatto compiuto non per un egocentrico egoismo, ma per pura altruistica condizione nazionale e popolare. Ancora si potrebbero fare esempi del sogno che popoli interi in epoche anche distanti tra loro inseguirono e realizzarono; uno su tutti quello del popolo Israeliano per un ritorno alla terra natia: peccato che questa realizzazione non ha saputo tener conto di un altro sogno, quello del popolo Palestinese. Ciò che non si capisce è il fatto che IL popolo vittima della Shoa non tenga in nessun conto e memoria le proprie sofferenze infliggendole, per legittima difesa o per incomprensioni reciproche, difficile dire chi sia colpevole di cosa e chi sia stato il primo a scagliare la pietra, ad altri che pur si sono visti portar via parte di ciò che consideravano proprio. Dunque, un mondo ed una vita diversa e migliore SONO POSSIBILI!. Chi, tra di Voi, saprebbe spiegarmi perché IN ITALIA NON SOGNA NESSUNO?