... obbedisco ... - di Francesco Briganti

13.02.2016 10:05

Che il regno delle due Sicilie fosse, tra gli stati della penisola, quello a maggiore consistenza economica è un dato di fatto storico e per nulla opinabile; che quello stesso regno mancasse di uomini con una visione storica e geografica proiettata al futuro è una verità dimostrata dal fatto che mai nessuno pensò e tanto meno attuò almeno un tentativo di promuovere una unificazione sotto l'egida dei Borboni o, comunque, di iniziativa meridionale.

Che da allora ad oggi la questione meridionale sia stata sempre l'ultima preoccupazione di ogni governo a succedersi sulle poltrone romane non è contestabile da un qualsiasi elenco di provvedimenti spot sempre tesi al paliativo e mai alla risoluzione.

Che ai nostri giorni, oggi e da più parti, si parli con nostalgia di quei tempi, riportando alla luce fatti e misfatti del conquistatore piemontese, fossero gli eccidi, le rapine, e/o quant'altro, mi pare fuor di luogo, inutile e scioccamente divisivo.

Il tutto, tanto più, quanto più miseranda fosse la condizione meridionale ed, a maggior ragione, quando, e quanto, gli stessi eletti del meridione prosperino sulle disgrazie del sud senza pensare ad altro che a costruire maggiori clientele, maggiore pessimo potere spicciolo, maggiore incremento dei propri singoli interessi, maggiori egoismi di cricca, partito o lobby che fossero.

Tanto più quanto più remissivo, accomodante, rassegnato, sottomesso e prono il popolo del sud continuasse a mostrare di essere!.

La mafia, la camorra, la sacra corona unita, quindi la delinquenza organizzata, ma anche quella spicciola e comune, non sono espressioni genetiche di una razza umana diversa, ma esemplificano in malo modo, esternandola, la rabbia e l'impotenza di una nazione verso un'altra occupante e prevaricatrice, con due grossi e madornali difetti, quello della degenerazione criminale attesa alla falcidia degli stessi conterranei e l'altro di una crescente occupazione, ancor più subdola e criminale, dei territori oltre confini: quel centro e quel nord che stanno vivendo, inconsapevoli o stupidamente complici, una infiltrazione, una assimilazione tra il finanziario, il commerciale ed il politico, da parte di quelle quote di investimenti a nascita riciclaggio di denaro sporco.

Lungi da me, lontanissimo proprio, una qualsiasi giustificazione e tanto meno esaltazione della criminalità la cui condanna, stretta e determinata, è espressa a prescindere ed in modo totale, ma provate a pensare come sarebbe diversa, non so se in meglio o in peggio, l'Italia se tutte quelle forze, tutte quelle capacità organizzative, tutte quelle risorse umane, sciupate e perse nel delinquere, fossero state utilizzate per un revisionismo battagliero del passato ed una costruzione militare e differente del futuro.

Pensate a quanto, ancora oggi, potrebbe cambiare il futuro se un esercito "masaniellico" partisse dal molo Beverello o dalle spiagge siciliane o dalle coste pugliesi e risalisse la penisola per liberarla dall'invasione stolida di una casta politica bastarda e traditrice, riaprendo man mano porta Pia, ridisegnando il gran ducato di Toscana, quello di Parma e Guastalla, il lombardo veneto e risalendo fino a quel Piemonte ed a quella Savoia divenuta francese per acquiescenza vigliacca ed opportunista.

Pensate!; Napoli, Palermo o Bari capitali, magari a turno, di una Repubblica Italiana in cui gli articoli della Costituzione più bella al mondo, presi in toto così come sono, fossero dichiarati Bibbia e finalmente attuati con lo stesso identico spirito che animò coloro i quali li scrissero.

Pensate se una tale utopia potesse realizzarsi ... ma se fosse possibile una simile avventura, a nessuno di noi basterebbe un qualsiasi ...

Juve Napoli per continuare a sognare!.