Omaha Beach … - di Francesco Briganti

06.04.2014 07:53

Lo spread è a 160 punti base: quando si dice che la fortuna aiuta gli audaci e che se ti aiuti Iddio ti aiuta. Renzi ha fatto una scommessa azzardata, ma calcolata nei minimi particolari. Si è detto, nello stesso momento in cui diceva a Letta di stare sereno, che il momento era giunto o prendeva in mano le redini del calesse Italia, oppure per lui non ci sarebbe stata più una opportunità migliore; ha rotto gli indugi e non so bene in funzione di quali artifici di retrobottega, di quali vane promesse fatte un po’ qui ed un po’ là, di quali realtà e volontà popolari, di quali accordi con il nostro re travicello, ha giurato sulla Costituzione la propria fedeltà alla stessa, ben sapendo che avrebbe fatto di tutto per cambiarla, e adesso governa alla velocità della luce un paese che alla stessa velocità se ne sta andando a ramengo avendo esaurito persino le puttane di berlusconiana memoria
Non voglio più parlare della fandonie o delle realizzazioni che questo ennesimo presidente del consiglio racconterà o riuscira ad ottenere: esse non mi interessano in quanto se saranno buone non avrà fatto altro che, finalmente, il proprio dovere e se non lo saranno, come io temo e come molti migliori di me già spiegano, non sarà che l’ennesima conferma di quanto marcio e sfatto sia la classe politica di questo paese. E non voglio nemmeno più parlare di questo popolo infame che deve rifletterci su prima di rispondere presente all’appello:” … Italiani …”, giacché è una inutile spesa quella che si fa per chi è abituato a buttare quotidianamente la propria vita nella spazzatura dell’ignavia e dell’inedia. Vorrei, però, parlare a quei milioni di amici e compagni che da incoscienti che erano, divisi sofisti del nulla, hanno compreso la necessità di essere scialuppa di salvataggio per il Titanic Italia e per questo si stanno spendendo, invitano a firmare, hanno già firmato per l’unità delle sinistre, quelle vere, e quindi per le liste Tsipras in vista delle prossime elezioni europee.
Da ogni dove e da ogni bocca, con gli accenti più disparati, da quello oltranzista di chi dice “ … Via, fuori …” a quelli possibilisti e accomodanti dei soliti servi codini, si sente urlare al mondo che questa Europa, così come si rivela ad ogni giorno che passa, non va bene. Tutti, dall’ultimo dei minimi al primo dei massimi, affermano che la Germania sta esagerando nella sua pretesa di dettar legge e leggi pro domo sua; ognuno vive sulla propria pelle cosa voglia dire una realtà recessiva che impedisce, poco a poco, la pura e semplice sopravvivenza. Dunque, occorre che qualcosa di concreto venga messo in atto e sia di annuncio ed esempio per il prossimo futuro, il quale, ricordatelo sempre, non esiste fino a quando non viene determinato, attimo dopo attimo, e, perciò, costruito come noi riusciremo ad edificarlo.
Le prossime elezioni “maggioline”, oramai appena fuori del nostro oggi, possono essere l’ultima spiaggia per quelle forze di sinistra che non avessero preso coscienza del proprio ruolo e per quei compagni che non fossero riusciti a comprendere il semplice concetto del “ due meglio di uno, del quattro meglio di due e del otto meglio del quattro”; ma possono anche essere la spiaggia del riscatto e della rivincita e della rinascita di una dignità storica, sociale, politica in quanto partiti, ma e, sopra tutto, in quanto persone e non già assembramenti sconclusionati e vuoti e “gente” da grande fratello o da “Ok, il prezzo è giusto”!.
La messa scalza che il nano va facendo indecorosamente ora da questo, ora da quello per cercare di evitare il giusto castigo sta a dimostrare quanto maturi siano i tempi e, se non vogliamo che a raccoglierne i frutti, sia qualche becero sostituto del molle arcoriano, qualche furbo senza costrutto principe della rivolta e del diniego eletto a professione, qualche pazzoide con il carro armato della stupidità e della vanagloria secessionista, qualche deciso e violento comandante, fascista in pectore, allora dobbiamo tutti recarci alle urne e, fosse anche l’ultima cosa che facciamo, votare per quella lista che abbia in sé il germe dell’unione e l’ambizione di essere la vera novità a costruire il domani.
Non già e non solo per auspicare una Europa che non uccida l’Italia e gli Italiani e che, in ultima analisi può anche essere mandata affanculo, ma e, sopra ogni altra considerazione, in ragione di una rivendicata esistenza e presenza di un popolo della sinistra deciso, finalmente, a farsi valere e a tornare a contare qualcosa sapendo, avendo verificato, che in nome suo si stanno compiendo gli scempi più disonesti e disonorevoli di cui esso stesso, popolo della sinistra, ha pagato, paga e pagherà le spese.
E’ vanagloria dire: “… io l’avevo detto!”; ma se questo segnale l’avessimo già dato, tutti noi milioni della sinistra vera, partecipando compatti alle elezioni aperte del segretario pd votando per l’uno o per l’altro, Cuperlo o Civati, il nostro oggi sarebbe già e comunque diverso da quello che è; ripeter l’errore decidendo di astenersi dal voto o di non votare per la lista della unità trasformerà la spiaggia della riscossa nella landa di Caporetto e poi, che siano austriaci, tedeschi o veneti impazziti, tutto quello che sarà, ebbene,
CE LO SAREMO MERITATI!.