… orate frates … - di Francesco Briganti

16.04.2015 09:03

L’uomo appartiene ad una specie animale che nei millenni si è evoluta (Darwin) sino ad arrivare a quel Homo sapiens che se ne va in giro ai giorni nostri a rompere i cosiddetti cabbasisi. Ciò che gli scienziati ci tacciono, essendo in aperto conflitto con sociologi e psicologi, è che, così come al tempo dei primi sapiens esisteva anche un’altra sotto specie umana quella del h. neanderthalensis poi estintasi, ai nostri giorni convivono su questo pianeta altre due sottospecie di Homo: l’homo politicus e l’homo stupidus, quest’ultima sorta di resuscitatio del neanderthalensis.

Sono, queste, due degenerazioni del sapiens; sono simili geneticamente al 99%; hanno la straordinaria capacità di trasformarsi l’uno nell’altro con una facilità estrema con una sola differenza e cioè quella che mentre lo stupidus che non riuscisse nella trasformazione, resterà comunque sempre tale al più degenerando in qualcosa di peggio, l’homo rassegnatus, che è meglio non descrivere ora, quello politicus molto spesso, è quasi una regola, mantiene ed esalta i difetti di entrambe le sottospecie: politicus e stupidus, dunque, ci si nasce, ma non è detto che ci si muoia.

Del politicus, poi, occorre dire, esiste una variante, sottospecie della sottospecie, che si identifica con il nome di Homo abbufinus; è una minoranza, circa il dieci percento della popolazione, ma ha una caratteristica precisa, detiene il cinquanta percento delle risorse del paese contribuendo in maniera determinante al manifestarsi di ogni e tutti i difetti del politicus, specialmente quando egli fosse uno stupidus trasformato in politicus … e capisciammé!.

Ai giorni nostri la stima degli stupidus rende dei risultati numerici sconfortanti nel senso che la degenerazione in rassegnatus diventa sempre più evidente con delle ulteriori e più gravi regressioni in H. miserabilis con punte che arrivano all’estrema infima condizione di H. abbrutitus; quest’ultimo, in una fase di ultima autocoscienza, va estinguendosi per propria mano suicida o omicida.

Dunque, ed in “questopaese” (memento: crasi per intendere di merda; ndr) dove il politicus, quale che fosse la propria genìa, è al comando, fosse al governo o non lo fosse, e trova in un governo espresso in maniera subdola e truffaldina i suoi massimi esponenti, appare evidente un comportamento perfettamente ascrivibile a quelli che sono gli interessi stretti della sottospecie abbuffinus onde completare la definitiva distruzione e scomparsa dello stupidus in una, se vogliamo giusta dal loro punto di vista, selezione a vantaggio di una razza superiore la quale, però, non vede, non capisce, i rischi alla lunga derivanti da una interazione genetica tra uguali, consanguinei o no che fossero: la completa estinzione della specie!.

L’ultimo esempio, quello più recente di questo andazzo, è rappresentato da quello stupidus divantato politicus a fare gli interessi dell’abbuffinus che è oggi il presidente del consiglio di “questopaese” (memento ecetera eccetera; ndr). Questo homo, (ominicchio; ndr), con la propria persistente, sfacciata, disinvolta e traditrice essenza, sta accelerando la scomparsa delle ultime vestigia, esaltazioni estreme, queste, dello stupidus, di quello che fu il Pci, ultima espressione POLITICA, in maiuscolo, del Homo Sapiens Sapiens. Egli, in questo modo, e dopo aver fatto rinascere un abbuffinus che si dava per morto, ne garantirà una vittoria probabile ad eventuali prossime elezioni e ne faciliterà, probabilmente, il ritorno al potere assoluto nonostante le odierne previsioni.

Nel degrado generale, nella cloaca massima che è diventata “questopaese” (…; ndr), nessuno ci fa caso e nessuno più se ne preoccupa; ognuno degli stupidus continua a tenere sempre più alla propria tanto più miserabile condizione senza nemmeno riuscire ad estrapolare per caso quanto quel proprio restare inerte lo avvicini, in progressione geometrica, a quella ultima condizione di abbrutitus.

Siamo alla stretta finale, ed anche se, mosca bianca a spiccare sul letame, qua e là compare qualche Homo Cogitattivus (pensante; ndr) il loro numero è troppo esiguo per riuscire ad essere, almeno per ora, incidente in maniera sostanziale e, dunque, un “ de profundis” …

mi pare la preghiera più appropriata.