… orgoglio e pregiudizio … - di Francesco Briganti

14.01.2015 06:54

Questo è uno strano paese dove non c’è alcuna cosa, in campo ufficiale, che si possa fare senza per questo dare adito a dietrologie che riportino di intrallazzi, di tradimenti nascosti, di congiure private a fronte di pubbliche ammissioni di fedeltà: il famoso patto del Nazareno non è che uno di tanti esempi possibili.

Domani il sen. Napolitano lascia dopo nove anni la carica di presidente della repubblica; cosa penso della sua opera politica e del suo settennato continuato ho già avuto modo di dire per cui è inutile insistervi sopra , mi piace, però, virgolettarvi alcune affermazioni tratte dal articolo di G. Luzi che si può leggere sulla Repubblica on line.

“… Non ci sarà nessun discorso di commiato, nessun testamento politico: quel che doveva dire lo ha detto più volte in questi anni, e ancora di più a dicembre e nel discorso di fine anno in tv. Ma è certo che - adempiuti gli obblighi formali - dallo studio di Palazzo Giustiniani riservato agli ex capi di Stato, terrà sotto osservazione la situazione politica, in modo particolare le riforme per cui si è battuto durante i nove anni al Colle. … “

Il nostro buon senatore dal proprio ufficio in quella prigione, così pare abbia definito il Quirinale, da cui non vede l’ora di scappare per il troppo stress, per l’affaticamento e per l’età non più tenera, continuerà a tenere sotto osservazione la politica italiani affinché la stessa continui in quelli che sono i suoi auspici; ed allora ditemi, il nuovo presidente sarà forse una marionetta a siglare per obbligo di firma cose decise da altri su cui lui, come del resto prevede la Costituzione, non dovrebbe mettere bocca?; ma non potendo mettere bocca il nuovo presidente, perché dovrebbe continuare a poterlo fare il vecchio?. Misteri Italiani!.

Ma veniamo al nuovo Presidente ed a questo proposito ecco quanto scrive Luzi:

“… Da Strasburgo, dove ha chiuso il semestre di presidenza italiana della Ue, Renzi ha tratteggiato l'identikit del prossimo presidente. Nessun nome, ma la necessità di trovare "un arbitro saggio", una "personalità di grande livello". Al Pd spetta il compito principale e più difficile, in quanto partito di maggioranza. Domani mattina si riunirà la segreteria, poi giovedì Renzi incontrerà i senatori del suo partito in vista del voto sull'Italicum e venerdì sarà la volta della Direzione. La minoranza di sinistra si prepara a dare battaglia. Molto dipenderà da un accordo tra Renzi e Bersani.”

Molto dipenderà da un accordo tra Renzi e Bersani; niente di strano e nulla di irregolare se non fosse che di questi presunti accordi a noi poveri mentecatti di cittadini idioti, nulla sarà fatto arrivare; di certo assisteremo alla solita sceneggiata dell’assemblea pubblica per poi assistere al solito giochetto delle infinite votazioni pubbliche le quali non sortiranno alcun risultato sino a quando le pedine sulla scacchiera di ogni inciucio possibile non avranno, TUTTE, trovata la conveniente sistemazione; Bersani, Cuperlo, Civati e sopra tutto D’alema trovata la quadra dell’apparenza e mai quella della sostanza che vorrebbe una sinistra Pd finalmente fuori da quella caricatura di partito di sinistra; Berlusconi ed i suoi vassalli una qualche rassicurazione a garanzia di un futuro ancora troppo lungo da sopportare per gli italiani onesti; incarichi qui e là per i piccoli dell’una e dell’altra parte che piegheranno la testa e porgeranno il sedere; Grillo a chiamarsi fuori se non eleggono quel candidato di bandiera che lui sa, perfettamente, essere solo una sua inutile smargiassata.

Su quest’ultima cosa mi viene da dire che se Grillo fosse un politico vero o, almeno, avesse anche solo una parvenza di senso dello stato, avrebbe sputtanato un supposto bluff anziché scappare denunciandolo al vento non avendo scelto di andare a “vedere” e, forse, dico forse, saremmo riusciti a riandare al voto, allora, ed oggi non ci troveremmo nelle condizioni in cui ci troviamo.

Comunque sia, domani si cambia; l’Italia per mano dei suoi delegati al parlamento potrebbe avere uno scatto di orgoglio votando una di quelle persone, tante ce ne sono ed Antonio Ingroia è una di queste, che veramente potrebbero garantire un cambio di direzione e NON ARROGANDOSI POTERI NON PREVISTI, ma semplicemente facendo ciò che la NOSTRA COSTITUZIONE PRESCRIVE.

Uno scatto d’orgoglio ….!; in questo paese?, con cinquanta elettori su cento che se ne fregano?; con questa politica e questi politici? …

ma che cazzo sto scrivendo …!?.