OUR LIFE - di Francesco Briganti

14.09.2013 08:13

Quali sono le cose più belle al mondo?. Enza starci u a riflettere a me vengono in mente poche cose: gli occhi di una donna, il sorriso di un bimbo, le lacrime di un uomo, un cane affamato di carezze, una giornata ventosa con spruzzi di pioggia a bagnare il viso, un mare in tempesta ad accanirsi su di una scogliera, il sole ad oriente ad illuminare un alba ed un cielo che passa lentamente dal blu cobalto all’azzurro più intenso. A me sembra che in queste cose, naturali quanto un filo d’erba o una bestia feroce, si possano condensare la vita di un uomo e la sua storia dal momento della nascita alla sua morte: in queste cose, quale che sia il soggetto preso in considerazione, che sia povero in canna o ricco sfondato, ritroviamo ripetute, diverse ma uguali, ogni e tutte le avventure di una esistenza. Dopo la nostra prima alba a ciascuno di noi è capitato di passare dal buio più completo alla luce della speranza in un susseguirsi di attimi e fatti, costruiti o fortuiti, che ci hanno permesso di proseguire nella, nostra e di ognuno, avventura; a ciascuno è capitato di essere causa o destinatario di una lacrima e di un sorriso; tutti, con un gradiente magari più o meno intenso, sono capitati periodi di tempestose vicende; ogni giorno si vedono soggetti scodinzolare per indole o interesse nei confronti di qualcun altro senza ritegno alcuno o per puro e semplice affetto; tutti noi abbiamo vissuto quegli attimi di felicità a pelle nei quali il soffio della vita ed il fresco della pioggerella leggera dell’intorno asciugavano, asciugavano o diluivano, lacrime precedenti. NOI, tutti, siamo perciò esseri espressione concreta e transitoria della casualità naturale o della causalità predeterminata di una volontà trascendente: comunque sia, per proprietà transitiva, la vita, in genere, essendo fatta di cose belle, quand’anche ci fossero momenti e situazioni nell’attimo fuggente brutte o disperate, è bella essa stessa. Comunque ed a prescindere!. Mi è capitato, ieri, e su queste pagine, di scambiare osservazioni con un’amica; l’oggetto del contendere era la capacità che ognuno ha di essere o meno protagonista e non comprimario delle proprie vicende e mi è toccato in sorte un appellativo di insensibile per aver sostenuto ciò che da sempre è nella natura delle cose e cioè che, “ Homo faber fortunae suae “, ciascuno di noi è artefice della propria condizione. Dicevo prima che siamo, la nostra stessa esistenza è, frutto di una casualità naturale o di una causalità trascendente, da questo binomio non si scappa: o l’una o l’altra delle condizioni. Date le premesse su esposte, però, e se le accettiamo come vere, se il solo fatto di esistere e di per sé una cosa bella, allora tutto ciò che intercorre tra la prima alba e l’ultima notte e tra ognuna delle vicende intermedie, è una cosa bella ed il bello è qualcosa a cui tutti tendiamo e di conseguenza questo nostro tendere diventa risultato diretto del nostro scegliere quotidiano, del nostro muoverci in un senso piuttosto che nell’altro, del nostro libero arbitrio. Si parlava, poi di forza, intesa non tanto e non solo come capacità, più o meno presente, di sollevare un peso, ma di quel tipo di forza involontaria come il battito di un cuore, che trae la sua origine dalla nostra natura stessa, quella forza che è mentale nel senso dell’innato e che ci spinge alla sopravvivenza come primo obiettivo ed abbiamo visto al bello sia nel senso estetico che nel senso di una migliore condizione d’essere. Mi si opponeva che non tutti hanno la stessa forza, e quindi, non tutti hanno l’identica capacità di reazione e che il fatto che io non accettassi questo dato di fatto mi rendeva alieno ai problemi ed alle condizioni altrui. E’ stato uno scambio di opinioni interessante e costruttivo, come lo sono tutte le interazioni: ci ho riflettuto su e, partendo dal dubbio, trasmessomi, ho raggiunto la convinzione e cerco con questa mia di trasmetterla, che mentre è comprensibile che ci si lasci andare ad uno stato di apatia e di alienazione fisica e mentale, questo non è, comunque ed a prescindere, giustificabile e L’OPERA DI CHI HA QUELLA FORZA deve essere quella di spiegare a chi CREDE DI NON AVERLA che questo NON E’ VERO e perciò, solo che VOGLIA, QUALI CHE SIANO LE CONDIZIONI DEL MOMENTO O L’INTERO SUO “ESSERE” PRECEDENTE, il futuro è tutto nelle sue mani!. Se riuscissimo in questo, forse immane compito, se potremo convincere il genere umano, nelle singole persone considerato, che il bello è il destino di ogni singola vita, allora AVREMO FATTO LA PIU’ GRANDE delle rivoluzioni ed il resto verrà da sé. Alla faccia di tutti i “BOIACCIA” di questo mondo che non sono altro che il brutto del nostro bello!.