PALERMO CAPITALE DELLA CULTURA EUROPEA 2019??? - di Giovanna Tiziana Maida

25.02.2013 16:26

Iniziamo bene! La prima riunione del gruppo “Fondi Europei e Palermo Capitale della Cultura 2019 parte con un grosso ritardo con i bus, ma per fortuna, scendendo a piazza Politeama, Palazzo Ziino, luogo scelto per l’incontro, è a 2 minuti di strada a piedi.

Prima sorpresa: arrivo alle 8:45 (l’appuntamento è alle 9:00) e non c’è nessuno, mi indicano il secondo piano, entro per caso all’interno di un ufficio per avere ulteriori informazioni et voilà, una brunetta, seduta alla scrivania di fronte al suo pc sta fumando una bella sigaretta. Ma non è vietato fumare sul luogo di lavoro e nello specifico in un ufficio pubblico? Va beh!, dopo questa piccola “pecca”, la donna, per riparare alla brutta figuraccia, mi accompagna in una stanza 3x2 m, con un tavolo in formica e 15 sedie. La stanza è vuota, non arriva nessuno e la donna mi dice che non sono venuti nemmeno i commessi  a fare le pulizie. Mi accomodo nella stanza… Attendo novità, ma adesso sono le 8:55. Inizia ad arrivare un po’ di gente, ma si accomodano tutti in un’altra stanza, a questo punto tento di interagire con alcuni di loro, ma nessuno mi rivolge la parola, mi guardano in viso, ma non ho il tempo di aprir bocca che i soggetti sfuggono alla mia presenza. A questo punto capisco che mi hanno dato le indicazioni sbagliate, scambio 4 parole con altri due 2 “esperti” e mi sposto nell’altra stanza insieme a loro. Tutto cambia: la prima stanza con tavolo al centro, che ispira il senso di uguaglianza, di gruppo viene sostituita da una stanza per conferenze. Sedie a destra e a sinistra, di fronte il tavolo posto in posizione rialzata con i microfoni… il senso di uguaglianza viene sostituito da un senso gerarchico: noi di qua, voi di là. (ma non eravamo un gruppo?) Sono le 9:10, il silenzio è pesante e ho anche visto un tipo che non avrei mai più voluto incontrare nella mia vita. In realtà non l’ho nemmeno riconosciuto subito e lui non si è fatto riconoscere… meglio così. L’antipatia sarà reciproca. Sono le 9:35, finalmente si è presentato qualcuno dall’altro lato e si inizia a discutere.

Il gruppo è formato da una decina di architetti e 3 esperti di economia, amministrazione e finanziamenti.

Si inizia a discutere, ci chiedono delle proposte… Ma le proposte erano già state presentate in una precedente riunione, quindi non dovremmo andare oltre?

Ognuno presenta la sua idea e tenta di avvalorarla, sperando che l’amministrazione scelga una proposta piuttosto che un’altra. Il mio parere? Tutte valide proposte a cui attingere, perché tutte quelle proposte insieme possono dare un ampio respiro alla nostra città, il fine comune dovrebbe essere Palermo capitale della Cultura 2019 e la somma di tutti quegli interventi possono sicuramente aiutarci. La riunione finisce, io non ho aperto bocca, ho preferito ascoltare perché “Chi ha fretta di parlare molo spesso non ha nulla da dire”. Ritorno per le strade della mia città, qui si aprono le orecchie e gli occhi: mezzi pubblici inesistenti perché ci sono le elezioni e non essendoci scrutatori l’amministrazione ha scelto di impiegare gli autisti dei mezzi pubblici, con una riduzione del 40% delle corse. Mi tocca andare a piedi da Palazzo Ziino a Piazzale Alcide de Gasperi (3,5 Km, 45 minuti), ma io ho 35 anni e sono una sportiva per me è una passeggiata. Per una persona anziana non so. Arrivata a Piazzale de Gasperi, altra lunga attesa. Le mie orecchie si tendono:

le voci del popolo, gente che rasenta l’indigenza con bambini in fasce che urla contro “sti curnuti i sindachi”, “pi mia putissiru abbruciare tutti quantu”, madri single con sfratti esecutivi che per dar da mangiare al proprio figlio puliscono i culi ai vecchietti per 60,00€ per un totale di 240,00€ al mese e gente anziana che discute sulle elezioni affermando di aver votato per Silvio Berlusconi perché “Berlusconi è l’unico che ha fatto qualcosa, ha detto che ci rimborserà l’IMU e aumenterà le pensioni minime a 1.000,00 €”.

Questi sono i presupposti per una città che vuole candidarsi a diventare Capitale della Cultura Europea 2019? Noi stiamo chiusi nei bei saloni di Palazzo Ziino a discutere se è meglio promuovere Palermo Normanna, il Water Front o la rete dei negozi storici del nostro centro cittadino, ma  per quanto tentiamo di far un’azione di partecipazione dal basso e vorremmo coinvolgere più cittadini dal basso, la verità è un’altra: Palermo avrà un patrimonio culturale monumentale enorme, ma la gente quella vera, quella “del volgo” non arriva a fine mese, si indebita, non ha né mezzi né servizi.

(GioMaida_25.02.2013)