Pentiti fratello … PENTITI!. - di Francesco Briganti

15.05.2013 07:25

E così si sbaglia!, magari in buona fede, magari animati dalle più sante intenzioni, magari semplicemente perché si crede nella ennesima illusione possibile, ma si sbaglia. Ed io, confesso, ho sbagliato. Ma prima di genuflettermi e, faccia a terra, chiedere perdono agli astanti, lasciatemi elencare, si sa mal comune mezzo guadio, un po’ di sbagli in giro correnti :
Nei tribunali di questo paese centinaia di migliaia di perone sono quotidianamente alle prese con ingiunzioni di pagamento, con ricorsi al giudice di pace per una multa ingiusta o perché vittime del taglio dell’acqua PUBBLICA di cui un privato abbuffino ha fermato l’erogazione, o perché Equitalia ha sequestrato una prima casa o perché un PADRONE ha licenziato senza giusta causa un SOTTOPOSTO, eppure sulle scalinate di ingresso (chissà perché tutti i tribunali hanno una scalinata d’accesso …) ministri e parlamentari della Repubblica, tutti rigorosamente di destra, protestano la giustizia in favore di un “corto (fisicamente e moralmente parlando) milanese accusato di divertirsi troppo a casa sua con minorenni e non prezzolate a cottimo ed in funzione di una fantasiosa e allegra prestazione sessuale; Tradotto significa che se morite di fame o di sete, chissenefrega, ma se siete dei puttanieri ricchi e potenzialmente pedofili, allora, contate pure sul parlamento italiano. Un padre nostro ed un Gloria al padre …
Nei conciliaboli televisivi assistiamo ad ogni ora del giorno discussione su massimi sistemi tutti tesi alla risoluzione di problemi che quegli stessi oratori hanno contribuito a creare: Noi tutti lì ad assentire con l’uno ed ad inveire contro l’altro quando non a sacramentare contro entrambi nell’attea che si compia l’ora del sonno dei giusti quali siamo; quindi, una volta sotto le coltri, quelli che riescono dormono sonni agitati nell’incubo del mattino che verrà, quelli che non riescono tirano l’alba tra sudori freddi, mal di pancia, o fantascientifici voli pindarici in direzione di una rivoluzione totale cui non parteciperebbero e della quale hanno paura persino di parlare. Otto ave un padre e gloria …
Un terzo degli elettori di questo paese letamico e puzzolente, vecchi e giovani, credono alle favole di un bavoso lumacone sessuomane e disonesto; un terzo crede alle fantasie erotiche di potere del gruppo dirigente di un partito la cui segreteria è preda di un onanismo autoreferenziale, autoreferenziato e sulla v ia della cecità assoluta senza mai prendere coscienza della cosa; un terzo si diverte a far parte del coro greco che alle spalle di due diunviri predica la distruzione, piange la condizione, urla al cambiamento, ma spreca il suo possibile potere in attesa della morte del sistema; un terzo, infine, se fotte in un lapalissiano “ … andate a cacare, io non voto!”. Un atto di dolore, due padre, tre aveva ed un angelo di Dio…
Al Quirinale, forte della sua saggezza estrema, un padre della patria disconosce i suoi figli in nome del tugurio che abitano, sorregge un nano, auspica frati trappisti al comando di un governo tra ebrei mussulmani e cristiani in nome di un “ … volemose bene che se questi se ne accorgono ci fanno un mazzo così …” ed il popolo assiste beota e beato decisamente catatrtico in attesa che gli restituiscano quei soldi pagati dalla tasca destra dopo averli presi dallo loro tasca sinistra; Cento testate al muro, due ave un padre e tre gloria …
IL mio sbaglio? L’illusione che si potesse parlare di una unità delle sinistre scatenando una dicusione fruttifera e producente in un paese dove al massimo si può riportare un pettegolezzo o qualche slogan diffuso o qualche gridata frase di protesta e di finta ignave indignazione …
O Italia, io non son degno che tu entri nella mia casa, ma di soltanto una parola ed anche io
MANDO TUTTI A FAN … !: