People for rent … - di Francesco Briganti

15.08.2013 20:59

1.La domanda di grazia [c.p. 174], diretta al Presidente della Repubblica, è sottoscritta dal condannato o da un suo prossimo congiunto o dal convivente o dal tutore o dal curatore ovvero da un avvocato o procuratore legale ed è presentata al ministro di grazia e giustizia. 2. Se il condannato è detenuto o internato, la domanda può essere presentata al magistrato di sorveglianza, il quale, acquisiti tutti gli elementi di giudizio utili e le osservazioni del procuratore generale presso la corte di appello del distretto ove ha sede il giudice indicato nell'articolo 665, la trasmette al ministro con il proprio parere motivato. Se il condannato non è detenuto o internato, la domanda può essere presentata al predetto procuratore generale, il quale, acquisite le opportune informazioni, la trasmette al ministro con le proprie osservazioni. 3. La proposta di grazia è sottoscritta dal presidente del consiglio di disciplina ed è presentata al magistrato di sorveglianza, che procede a norma del comma 2. 4. La grazia può essere concessa anche in assenza di domanda o proposta. Emesso il decreto di grazia, il pubblico ministero presso il giudice indicato nell'articolo 665 ne cura la esecuzione ordinando, quando è il caso, la liberazione del condannato e adottando i provvedimenti conseguenti. 5. In caso di grazia sottoposta a condizioni, si provvede a norma dell'articolo 672 comma 5.
Nel momento in cui un condannato in via definitiva dovesse appellarsi allo strumento della Grazia, chiedendola tramite le vie previste dal codice di procedura penale, innanzitutto e come prima cosa questo significherebbe per lui l’aver accettato la sentenza di condanna e quindi l’aver ammesso la colpa per cui è stato condannato. Nel caso specifico del signor Berlusconi (la legge Severino votata dallo stesso Berlusconi di fatto lo degrada già dal titolo di onorevole) il chiedere la grazia, ma vale per chiunque la chiedesse al poto suo, significherebbe ammettere “URBI ET ORBI” di essere un evasore fiscale, di aver frodato gli italiani, di aver raccontato agli stessi e per anni un cumulo infinito di fandonie. Da questa condizione non si esce!. SE SEI COLPEVOLE TI SI PUO’ GRAZIARE, altrimenti non ce n’è ragione. La politica, trattata durante l’estate e in modo particolare nei giorni di ferragosto, a me fa ridere sempre. Quando poi trattasse di argomenti di una certa frivolezza se paragonati ai problemi del paese, le risate diventano scompiscio; quando, ancora e di più, trattasse della possibilità di concessione di grazia ad un individuo che potrebbe successivamente essere ricondannato per altre tre quattro volte perché soggetto ad ulteriori tre quattro procedimenti giudiziari per altrettanti diversi reati lo scompiscio diventa accesso convulsivo ed occorre ricorrere al Valium per far cessare i sintomi dell’isteria ridarola a cui si può andare incontro. Detto questo e avendo deciso di non occuparmi più dell’argomento, lasciami aggiungere che non se ne può più. Non si può dalle spiagge di un ferragosto di riposo e riordino mentale osservare degli aeri sfrecciare con la pubblicità di forzaitalia; non si può sentire i languidi lamenti di servi prezzolati e peripatetiche in cerca di sollazzo retribuito sulle disgrazie di chi ha fregato 270 milioni di euro (540000000000 delle vecchie lire) pari alla pensione sociale di 45 mila italiani; non ci si può più occupare di un anziano signore incapace di prendere nella sua vita una posizione netta e decisa che continua a dire ed a non dire senza prendere quel coraggio necessario a tutelare i suoi concittadini; non se ne può più di un vecchio bavoso, erotomane chimico, scaricato dalla moglie, ridicolo al cerone e tenuto assieme nei sui rancidi pezzi da lifting continui e trucchi alla frankenstein; è diventato impossibile sentire un telegiornale, aprire un quotidiano, ascoltare, anche distrattamente un conciliabolo tra due o più persone senza sentire di costui. A me, Berlusconi ha rotto i co…siddetti!. Basta!, e dateci tregua … fatela finita … smettetela!: meglio ancora SMETTIAMOLA!. In questo paese non c’è più niente di serio da parecchio tempo, figuriamoci d’estate e ancor di più a ferragosto; possibile che nessuno si renda conto che tutto questo parlare serve al solo ed unico scopo di abituare la gente, le singole persone, al fatto stesso di modo che, quando questo dovesse avvenire, la grazia intendo, essa sarà ormai obsoleta, argomento digerito e la risposta della massa non sarà altra che quella di sempre, rassegnata e scevra da ogni indignazione e reazione. “ … ecco, lo sapevo …, ci risiamo … sti bastardi c’arifregano!!!”. La vita continuerà, i soliti imbecilli continueranno a bersi la favola berlusconiana ed a votarlo non comprendendo che loro al suo posto sarebbero dietro le sbarre a marcire; gli oppositori, quelli finti e quelli inutili, strilleranno per due giorni, quali minacciando una crisi impossibile, quali chiedendo vendetta al cielo o impeachment che nessuno voterà mai essendo quegli stessi “oppositori inutili” tali per scelta e per stupida vanteria; mentre noi, voi, tutti andremo a lavorare, chi ancora potrà, o a sfilare per qualche motivo, chi non potendo fare altro, o a morire di fame, d’inedia e d’ignavia, di precarietà, di mala sanità, di disinformazione, di cattiva istruzione, di disastrata giustizia, di strafottenza generale lungo le rovine di un paese distrutto, ma decisamente abbronzato al solleone. Siamo uomini e donne in affitto, serviamo per qualche tempo e costiamo poco: l'illusione di un pezzo di pane, di un cucchiaino d’olio e di qualche cipolla … . I PRANZI VERI, I SOLDI VERI, LI FANNO E STANNO ALTROVE tra quelli che fanno volare gli striscioni, non tra le gente vera, non con il popolo che soffre e mangia pane e mortadella su di una spiaggia. GRAZIA, graziella e grazie al cazzo … e per noi non cambia mai nulla, nothing, rien, nada …: INTIENDES?.