... Pindaro ed i suoi voli ... - di Francesco Briganti

29.05.2016 18:49

In un mondo che diventa sempre più globale nella propria autarchica convinzione che una economia debba essere prevalente su tutte le altre, leggi il TTIP, avere la sicurezza che un governo nazionale sia una vera espressione del popolo che rappresenta, non solo è una evidente verità sancita da ogni Costituzione al mondo, ma è, anche, una esiziale necessità a cui dovrebbe essere interessato qualsiasi cittadino a prescindere dalle proprie convinzioni ideologiche.
Come riuscire in questo nel rispetto dell'altrui pensiero, dell'altrui libertà e dell'altrui interesse? Sembrerà strano ma, provate a pensarci ponendo Vi al di fuori da quei contesti mediatici che vogliono convincerci altrimenti, un ritorno all'antico, secondo me, sarebbe la soluzione migliore e dirimente.
Un ritorno al proporzionale puro condito con un premio di maggioranza destinato al partito o alla coalizione vincente ed una fiducia automatica alla realizzazione di ogni punto del programma di quel partito o di quella coalizione renderebbe ogni governo una fotografia responsabile del popolo ad averlo eletto e sarebbe, allora si, destinatario di un potere non discutibile da alcuno, essendo quel potere soltanto assoluto per il suo programma.
Per tutto ciò che esulerebbe dal programma di governo, il Parlamento sarebbe sovrano e le sue votazioni e decisioni non influenzerebbero la durata del governo ed il parlamento stesso sarebbe la vera espressione del voto popolare e quindi del paese, mantenendo la propria autonomia legislativa e decidente per la normale e la straordinaria amministrazione.
In questo caso il chi ad essere presidente del consiglio non avrebbe più alcuna importanza o funzione decidente, né come variazioni al programma, né come maggioranze a realizzarle; il tutto, infatti, renderebbe inutili i cambi di bandiera, i ricatti trasversali, le alleanze interessate e non ci sarebbe più alcuna possibilità e/o necessità di mercanteggiare incarichi o posti di interesse.
Verrebbero a cadere le Lobby e gli interessi esterni al programma; sarebbe, dunque, salvaguardata la governabilità e la serietà della stessa diverrebbe garanzia non solo per la politica interna, ma anche per quella estera a valutarla, per gli investitori che saprebbero in anticipo e per tutta la durata della legislatura in quale direzione andrebbe il paese e per tutte quelle iniziative che, non comprese nel programma, dovessero di volta in volta passare al vaglio del parlamento ci sarebbe lo spazio per le più ampie e libere discussioni.
Essendo garantita la maggioranza, abbiamo parlato di fiducia automatica per il programma di governo, non avrebbe importanza avere una o due camere in quanto le leggi a realizzare avrebbero comunque un percorso preferenziale e veloce e, dunque, sarebbe possibile, provvedere anche a quegli ammodernamenti necessari per quelle istituzioni che ne avessero bisogno oppure interventi riformanti quali, quindi e ad esempio, una riduzione dei parlamentari, una riduzione dei loro stipendi, una riduzione delle spese, eccetera eccetera.
Semplice e fattibile, ma proprio per questo inattuabile da una politica che pur spacciandosi per nuova o rottamatrice, leggi bamboccio gigliato ed il suo doppio gioco sistematico, continui comunque a propugnare vecchi andazzi e giochi di potere esclusivamente attesi ad interessi particolari o privati.
In questo oggi viviamo una fase storica particolare; una fase in cui i popoli, ma sopra tutti il nostro, preda com'è di infatuazioni a volte davvero pericolose e dal finale quasi sempre tragico, devono assumersi delle responsabilità concrete che l'urgenza e la drammaticità del quotidiano, spingono oltre la semplice espressione del voto; i popoli, il nostro popolo in particolare, dovrebbero, il nostro deve, vigilare continuamente e supportare da vicino chi elegge e/o criticarlo fino ad abbatterlo se deragliasse dal proprio mandato.
Se questo controllo, supporto e/o critica si cominciasse dalla capitale dopo le prossime elezioni amministrative ...
diverrebbe, poi, impossibile eluderlo alle elezioni politiche!.