... più uno ... Il dato di fatto: - di Francesco Briganti

20.06.2016 09:59

A) è palese che la Vittoria della Raggi a Roma e della Appendino a Torino ed ovunque essa fosse avvenuta essendo in competizione con un candidato Pd, non è esattamente una vittoria dei cinque stelle, per quanto una buona percentuale appartenga al movimento, ma è una vittoria di quegli italiani che hanno inteso esercitare il loro diritto di critica e di dissenso attraverso il voto.

B) di pari passo la vittoria di Sala a Milano, dal guelfo ghibellino ritenuta la vera sfida del suo governo, non è una vittoria del Pd, ma è una radicalizzazione di chi, avendo mal inteso una rappresentazione di una sinistra di nome, fino all'ultimi voto di differenza con Parisi, ha preferito votare secondo nostalgia e amore di un ricordo, piuttosto che votare una destra dichiaratasi tale.

C) Checché ne dirà il putto gigliato, qualora avesse ancora la faccia di arzigogolare millantate cause avverse per una sconfitta evidente e senza alternative la parabola discendente di questo omuncolo servo dell Europa più becera è iniziata, nonostante il tentativo dei suoi sodali, di assumersi colpe personali, leggi Giacchetti e Fassino ( entrambi... chi?), pur di mantenere intatta la millantata verginità politica di un leader che era una favola prima ancora che fosse tirata in ballo agli albori della carriera di tale parvenu.

D) i messi del ducetto rignanese, lì dove sono intervenuti hanno definitivamente segnato le difficoltà e gli insuccessi dei vari candidati Pd mentre, lì dove sono stati pregati di non rompere le scatole, leggi Bologna, una vittoria è stata più aderente alla persona che al partito.

E) questi risultati dicono che Renzi va verso la sconfitta definitiva: quella del NO nel redde rationem di ottobre.

F) quei compagni, quelli che si dicono di sinistra e continuano a votare Pd, solo perché di sinistra non sono mai stati, o solo perché questo tipo di sinistra soddisfa il loro animo democristiano e chiesistico, che, capisciammé, non si può mai sapere, faranno bene a prepararsi al proprio ennesimo salto della cavallina, giacché nel Pd, da oggi in poi ed in contrasto alle mostre di facciate, le trame sotterranee si moltiplicheranno a danno del violaceo ometto fino a che i topi e zoccole saranno tutti scappati dalla nave che affonda.

Il servo dell'europa finanziaria, il cultore del disfacimento del concetto stesso di sinistra, ha dunque,perso!, anche lì dove favola dirà che ha vinto; leggi Parisi che da signor Nessuno, qual'era politicamente prima è divenuto il vero vincitore senza poteri dopo, diventando un antagonista serio nel frattempo.

Questa favola a raccontarsi, evidentemente falsa e di estrema faccia tosta, dovrebbe convincere quei compagni degli scioperi ad ore, quei compagni per i quali la teorizzazione di una strategia di lotta è ancora meglio della lotta stessa, quei compagni la cui soddisfazione è l'essere del galli in un misero pollaio, piuttosto che dei militanti in un'azione comune, dovrebbe suggerire, dicevo, che cominciare a lottare veramente ed unitariamente, forse non servirà comunque a candidarsi come contraltari dell'onda grillina, di per sé ben avviata e l'unica ad apparire come quella veramente capace di contrastare il bullo dell'Arno, ma senz'altro potrebbe generare quella forza e quella coscienza critica che al paese potrebbe mancare se integralismo e fondamentalismo prendessero il sopravvento.

Napoli, antesignana capitale depredata e annichilita dalle rapine dei governanti di allora e di oggi,, si candida con De Magistris ad essere la patria di un altro vincitore fuori dagli schemi, quegli schemi di un sistema che non sarà mai abbattuto seguendone regole e direttive; questo, ultimo dato di fatto, che solo pochi hanno già capito è l'ultima delle verità rivelate da questi ballottaggi, perciò ...

buon giorno italia, adesso tocca a te!.