PLURALE MAJESTATIS … - di Francesco Briganti

03.05.2013 06:58

Il fascino dell’istrione Grillo è assolutamente indiscutibile; così come senza dubbio è certa la bravura mediatica da “ … a me gli occhi pleae! “ del divinosuitacchi; altresì indiscutibile è l’incapacità esistenziale di una sinistra persa in una malefica penitente corsa verso quel centro tesoro e fonte di ogni male possibile e abiura delle sante ma rinnegate origini. Sono queste delle verità, oserei dire dei dogmi trascendenti; perciò, se tali sono, viene naturale fare delle scelte. C’è, quindi, chi stanco di disilluse e deluse speranze PDine decide di salire sul carro del “io sono la sola e vera sinistra “ ed opta e vota per uno dei piccoli partiti a sinistra (sic!, anche io!) i quali, tutti ed ognuno, oh maledetto gene delle divisione e della differenziazione non ideologica, ma sintattica e precisina, non riescono nemmeno a poter dire la loro perché in parlamento non ci arrivano; e c’è chi invece stanco di credere in qualcosa, un’idea ad esempio, comincia a credere in qualcuno ed allora vota Grillo o Berlusconi. Sia chiaro e detto subito: l’uno e l’atro sono enormemente differenti avendo finalità estremamente opposte, ma entrambi hanno un tratto comune: AVREBBERO POTUTO FARE IL BENE DEL PAESE E NON L’HANNO FATTO!. Il signore sui tacchi perché obnubilato dall’interesse personale ed il secondo perché fautore dell’eutanasia politica di un sistema nella convinzione di poterlo ricreare di nuovo e dalle macerie del vecchio. Dilungarsi oltre su queste evidenze non ha senso se non per innescare delle inutili e improduttive polemiche. Il dado tratto sul fiume degli ultimi avvenimenti ci vede nelle mani della destra con una sinistra in bilico ed alle prese di un cappio al collo in attesa che il sadico burlesque decida di levarle da sotto i piedi lo sgabello che ne impedisce, per ora solo per ora, l’ultimo doloroso scalciare nel vuoto. A tutto questo assistiamo attoniti noi esteti cultori dei tempi che furono; noi affamati della grandeur del nostro Enrico Berlinguer; noi che non ci siamo pentiti e non abbiamo rinnegato; noi che vogliamo credere che un popolo di sinistra esiste ed ha diritto ad una casa comune; noi che non vogliamo più parole ma fatti e che siano non solo urlati, ma concreti e risolutori. Quindi e dunque : NOI!!. Noi che possiamo darci da fare presso le sezioni e che siano di rifondazione o dei comunisti italiani o di Ingroia o di chiunque si sveglia una mattina e trova un motivo di divisione non importa; ciò che è davvero decisivo è che questi grandi piccoli stupidi si uniscano una buona volta. Noi che possiamo agire, parlare, discutere con quegli eletti: sindaci, assessori, consiglieri comunali che, vicini a noi, possono e DEVONO pensare e curare gli interessi di quelli che li hanno votati e che pertanto, niente è mai facile, hanno l’obbligo anche di opporsi a leggi inique e grassatrici ed affama popoli; noi che sudiamo e fatichiamo la vita giorno per giorno, ora per ora minuto per minuto; noi che vediamo piangere i notri figli per un diniego ricevuto, per un regalo mancato, per una impossibilità sopraggiunta; noi che ci arrabattiamo, ci arrangiamo, ci sacrifichiamo in nome e per conto di un paese che pensa solo a sé stesso ed alla propria casta governante; noi che dobbiamo avere il coraggio delle decisioni più di quello delle lamentele e delle chiacchiere vuote ed inutili; noi che dobbiamo al nostro futuro ed a quello dei nostri figli il riscatto di un passato che ingloriosamente ci ha viti egoisticamente racchiusi nello squallido podere del “ … e che mi frega!, mica mi chiamo Pasquale io… !; noi che abbiamo le armi della disubbidienza civile e della non violenta resistenza passiva; noi che finalmente abbiamo l’obbligo di capire che di quanto E’ tutto ciò che ci circonda siamo anche i COLPEVOLI E NON SIAMO solo LE VITTIME!.
NOI, NOI, NOI !. Che vi piaccia o meno!.