Ponzio Pilato non è morto - di Angela Scaglione

31.05.2012 13:59

L'arte di "lavarsene le mani" è antica come il il mondo, sempre e da sempre è successo che chi doveva prendere decisioni se ne sia lavato le mani e anche la coscienza, ma in un momento così critico e luttuoso per il paese, ancora scosso dal terremoto e dalle vittime che ci sono state, cosa viene in mente a chi ci governa? Basta interventi dello stato in caso di calamità naturali ! Ma che bravi !!!!Che menti eccelse!!!!!!E quale soluzione suggeriscono i suddetti cervelloni? L' ASSICURAZIONE ! La trovata è geniale vista dal loro punto di vista. Lo stato non paga, i cittadini non pagano (?) paga l'assicurazione. Sfido chiunque a credere che le cose potrebbero funzionare.In questa corsa a lavarsene le mani, tutti gli attori hanno interessi privati; lo stato, eterno debitore che cerca di scaricare la responsabilità di decenni di controlli non fatti e di condoni accordati con troppa leggerezza in cambio di voti. I cittadini che non accettano regole imposte da chi li ha sistematicamente ignorate, e le assicurazioni che fanno? Aspettano l' ennesimo favore, sperano che una nuova linfa ingrassi le loro bocche fameliche. Nel vecchio gioco del" tira il sasso e nascondi la mano " aspettano che la paura faccia il suo corso, che la gente corra ai rimedi per salvare la propria casa in caso di evento disastroso. E eccoci a Ponzio Pilato! LO STATO! Quest' entità, matrigna, insaziabile, che tutto vuole e nulla vorrebbe dare, che s' ingegna per scandaglire nelle difficoltà di ognuno di noi cercando spazio per insinuarsi nel nostro unico bene; la casa. E' come se possederne una fosse un peccato da scontare, una colpa da riscattare perennemente; non potendo togliercela ce la fanno pagare per tutta la vita e, se poi un terremoto ce la distrugge, dovremmo sperare nell' assicurazione, se l' abbiamo pagata. questa è la prospettiva che si sta discutendo nelle commissioni e ho paura che si avvererà quanto anticipato, ci ritroveremo a sborsare ancora di tasca nostra al posto di uno stato che nelle difficoltà ci abbandona lavandosene le mani e sporcandosi la coscienza.