Porco mondo … - di Francesco Briganti

10.01.2014 07:58

Quante volte, troppe, si è scritto dell’inutilità di questo governo e di quelli precedenti. Troppe volte si è anche scritto della incapacità personale di ogni singolo politicante e moltissime altre ancora si è convenuto che essi, politici e politica, non sono altro che l’espressione pedissequa di un popolo imbecille, beota, disinteressato, delinquente e criminale nella esatta misura di ogni responsabilità soggettiva oggettivata nel voto corrispondente.
La politica italiana, lungi dall’essere quello che più volte, eh si!, anche questo, si è scritto dovrebbe essere, non è altro che la risultanza di un potere occulto al quale si devono le effettive colpe della situazione italiana. Chi fa questa affermazione è l’onorevole Brunetta, il quale dall’alto della propria dirittura morale, ha votato come tanti altri al pari suo per Ruby nipote di Mubarak, si sta convertendo sulla via di Santoro. Qualche puntata fa, esaltava le affermazioni di Marx nel Capitale e ieri sera, ha scaricato sui grandi vecchi dei misteri italiani l’ignavia e l’impotenza dei governanti. L’evanescenza e la probabile scomparsa di scena del nano cavaliere spinge altri nani a cercare le vie alternative per una perpetuarsi ciclico del proprio essere al punto che il buon onorevole si è detto addirittura completamente d’accordo con le affermazioni del povero Landini, segretario Fiom, che sembrava chiedersi cosa aveva sbagliato nella vita. Di questo passo ci toccherà assistere alla Santadeche(?) che corre per la presidenza del Pd o di un neo movimento ancora più a sinistra, tanto a sinistra della sinistra da diventare coincidente con la destra sociale più estrema. In fondo la filosofia politica è un cerchio e tranne qualche piccola, trascurabile differenza, la democrazia ad esempio,che finisce esattamente lì dove comincia.
Nel Paese delle meraviglie tocca sentire, vedere ed abituarsi ad ogni cosa al punto tale che non c’è più nulla che ci possa sorprendere; e, così come sono morte le speranze di una rinascita nello stesso modo nascono di continuo giustificazioni, spiegazioni, fantascienza ognuna di evidenze talmente mortificanti che qualsiasi altra alternativa solleva e consente una prosecuzione per l’immediato venire.
Intanto Draghi annuncia almeno altri due anni di sofferenza e nella periferia sociale si continua ad arrabattarsi per racimolare quei dieci quindici euro al giorno per una sopravvivenza da naufraghi; si continua a cercare avanzi nella spazzatura o tra i resti di un mercato rionale; si continua a morire di stenti, malattie non curate, abbrutimenti giudiziari, strozzamenti legittimati, persecuzioni da istituti di recupero crediti; si finisce per accettare di tutto e di più nell’insano molesto deleterio credo che quel poco, sempre meno, che si ha o si riesce a racimolare sia sempre e comunque meglio che niente.
Intanto la Grecia cresce del 4%, il Portogallo dello 0,8, l’Islanda saluta e naviga a gonfie vele per non parlare di quelle nazioni che strafottendosene dell’Europa e dei suoi trattati hanno pensato ai propri cittadini e non alle proprie banche o ai propri finanzieri ed è coì che l’Italia ha ancora ed avrà per molto una tendenza alla stagnazione quando non al ribasso conclamato.
Intanto!.
Nelle strade di quella periferia sociale gli eroi crescono e si moltiplicano e lo sono, aumentando in numero giorno per giorno, perché non sanno, non possono e, diciamolo, non vogliono fare altro: preferiscono il martirio quotidiano, lento e vigliacco, allo scatto d’orgoglio di una esplosione collettiva che, badate bene e non mi stancherò mai di continuare a dirlo, non consiste nella presa di forconi, bastoni o altre armi contundenti, bianche e/o da fuoco, ma si esprime con il rifiuto immediato, deciso, motivato del continuare a foraggiare un sistema assassino.
Non bastano e non servono le parole. Non bastano e non servono i proclami, chiunque li faccia; non bastano e non servono le false speranze e le illusioni che questi o quegli spendono e spandono a piene mani ed urla in attesa di una maggioranza assoluta che non avranno mai.
Occorre trasformare i sogni, quei pochi che ancora ci restano in incubi per il potere che sia occulto o manifesto. Occorre ricacciare in gola ad ogni ciarlatano, vecchio e nuovo, l’alterigia di una soluzione annunciata e mai realizzata. E’ necessario agire assumendosi, ognuno, ciascuno tutti, la responsabilità di una strategia comune quand’anche fosse soggettivamente decisa ed attuata: smettere di pagare.
Tre mesi, al massimo sei e questo paese verrà rivoltato come un calzino!.