… porgi l’altra guancia? … col …. !. - di Francesco Briganti

26.02.2015 08:16

Di pochissime cose sono certo; e tra queste di alcune posso vantarmi. Ho la certezza di non essere un delinquente; affermo di non aver mai deluso, sia pure nel tempo necessario, le aspettative di chi credeva in me; certifico che non mi sono mai approfittato di qualcuno con o per il quale lavorassi; sono stato il peggiore dei traditori e degli egoisti nei confronti di coloro che, viceversa, volevano fare i furbi con me; ho molto dato senza nulla pretendere in cambio, ma ho preso, in tutti i modi possibili, a chi viceversa pensava di poter fare di me ciò che voleva. Sono stato un buono al limite della stupidità, ma ho lasciato lacrime in qualche cattivo. Ho perciò qualche rimorso, ma grazie a Dio non ho rimpianti e, se un giorno dovesse capitarmi di trovarmi di fronte a Lui, non sarò io, nel caso, a dover dare spiegazioni, ma sarò io a poterne pretendere. Sia detto per inciso, subito e a scanso di equivoci, non me ne frega nulla l’essere creduto o meno.

In un periodo della mia vita, lavorando come un mulo così come faccio sin da quando avevo diciannove anni e compreso il periodo del militare e dell’università, ho raggiunto elevate cime economiche dalle quali sono, però, anche precipitato in profondi abissi finanziari: in modo alterno e ripetitivo quasi a confermare la teoria di G.B. Vico sui corsi e ricorsi della storia.

In uno di questi periodi di splendore avevo comprato una casa: l’intero piano di un palazzo al quinto piano, giù nella mia terra. Quei quattrocento metri quadri erano il frutto del lavoro della nostra azienda di famiglia; li avevamo divisi in due appartamenti rifiniti come meglio non si poteva; il mio solo salone era grande quanto l’intero appartamento del piano inferiore. Era il mio orgoglio e sopra ogni altra considerazione era il vanto che mi permetteva di accogliere con grande gioia e disponibilità amici e parenti, nelle feste comandate, ma anche solo che ne avessimo o ne avessero voglia.

Avevamo una impresa commerciale ed il periodo non era di certo come quello che stiamo vivendo. Vicissitudini di alcuni miei clienti tirarono la nostra azienda nei loro problemi e dopo anni di fatica e di sacrifici, lo stato italiano mi detta una spiegazione letterale di cosa significa la strafottenza del potere, la cecità dei suoi esecutori, l’ingordigia del prendi dove è possibile e fottitene delle macerie che, eventualmente, vai a lasciare. Ancora oggi ne porto i segni, ma ed al contempo, devo ringraziarlo giacché nulla è miglior maestro quanto la cattiveria e le ingiustizie subite. Ho avuto modo, così, di farmi una esperienza legale; ho avuto modo di capire quanto la legge sia sempre ad usum delphini; ho imparato a destreggiarmi tra i suoi codicilli e cavilli; ho visto quanto si riesca ad essere martiri per sua colpa, ma anche come si possa sfruttarla per deriderla, per raggirarla senza violarla; come ci si possa esimere da obblighi e da legami se solo se ne capisce il modus operandi, la lentezza geologica, la stupidità simbioticamente accoppiata alla sua spregiudicatezza ed al suo essere forte con i deboli e vigliacca con i forti.

Pane al pane e vino al vino!. Imparata la lezione, è esattamente quello che ho fatto e da allora io sono sempre qui, con i miei alti e bassi, con le mie vicissitudini, con le mie risate e con i miei pianti, ma non sono stato mai più un ricattabile individuo che supinamente lascia sé stesso nelle mani di chi per tutto ha interesse tranne che per colui che dovrebbe proteggere, difendere, tutelare da abusi e soprusi. Posso affermare che alla faccia di ogni leghista o separatista di qualsiasi genere io della stato italiano, quello del quale ho anche indossato una divisa, me ne fotto ed anzi lo combatto. Apertamente, senza nascondermi dietro aventini o maschere che fossero nel modo che quello stato stesso mi ha insegnato e con le sue stesse armi.

Quindi, Renzi o chiunque altro, che ci sia un governo di destra o uno di sinistra, seguendo quelle che sono le mie idee circa la parità dei diritti, l’eguaglianza sociale e la sacralità di una Costituzione figlia di una guerra vinta contro la dittatura e la schifezza di un fascismo di qualunque colore questo fosse, io non mi tirerò mai indietro e continuerò a comportarmi come mi comporto e con lo spirito dei miei vent'anni e della mia militanza politica ….

fossi anche da solo e questo servisse anche e solamente a far star meglio la mia famiglia.