... prendila così ... - di Francesco Briganti

23.01.2016 10:43

Fiori rosa fiori di pesco c'eri tu fiori nuovi stasera esco ho un anno di piu'
stessa strada, stessa porta.

Sabato, di tanti anni fa. Un giorno come un altro nella vita goliarda di uno studente fuori sede. La politica, le donne, l'immancabile pallone, qualche ora di studio, gli esami che non finiscono mai, lavoretti per qualche lira: un futuro tutto da inventare.

Scusa se son venuto qui questa sera da solo non riuscivo a dormire perche' di notte ho ancor bisogno di te fammi entrare per favore

I sogni che ti portano novello medico ad esercitare nell'Africa nera per quel favoleggiato stipendio da cinque milioni al mese e la realtà di troppe variabili nessuna funzionale a quel progetto. Il tempo passa, le stagioni si alternano alle stagioni e d'un tratto ti accorgi di essere rimasto indietro, solo e perso in cose ottime e condivise se si tratta di discuterne durante un pranzo od una cena, ma alle quali solo tu hai dato quella precedenza che agli altri è sconosciuta.

solo credevo di volare e non volo credevo che l'azzurro di due occhi per me
fosse sempre cielo, non e' fosse sempre cielo, non e'

E torni al paesello convinto come ti sei convinto di aver profittato troppo della bonomia e della disponibilità dei tuoi genitori. " ... posso tenerti all'università ancora per altri dieci anni ..." disse " ... ma solo tu puoi sapere se riuscirai a fare quello che non hai fatto finora! ". Forse non c'è nessuno con cui consigliarti, forse non ci fu alcuno a indirizzarti nel modo giusto; forse fu, soltanto e già, la coscienza dell'inutilità dei sogni quando la testa non fosse quella giusta per realizzarli. Forse ed ancora e di più una mancanza di fiducia in te stesso; prendi un treno e torni a casa a lavorare un lavoro che non ti piace, che mai avresti scelto di fare così che, agendo butti nel cesso quasi un terzo della tua vita, e capisci che non ci sono scelte sbagliate, sbagliate possono essere solo le conseguenze.

posso stringerti le mani come sono fredde tu tremi no, non sto sbagliando mi ami

E poi il coronamento di una lunghissima storia d'amore; e poi i figli e poi giorno dopo giorno e poi di nuovo la politica nell'illusione testarda di avere ancora la capacità e le forza per contribuire a cambiare il mondo. E poi le delusioni, le disillusioni, l'accorgersi che il mondo non è mai un bicchiere mezzo pieno se non lo hai prima visto come mezzo vuoto. E poi le discese al fondo più profondo e le risalite, quella giusta, quella da Olimpo degli dei ed il credere finalmente arrivato il giorno del riscatto e della ritrovata autostima nella stima fasulla di chi dopo averti preso a calci è costretto a farti buon viso non potendo continuare a farti cattivo gioco.

ieri era oggi, oggi e' già domani Scusa credevo proprio tu fossi sola credevo non ci fosse nessuno con te

Ma " ... io sugnu tintu (io sono segnato) ... " diceva uno dei protagonisti del film " Mary per sempre " facendo il paio con "chi nasce quadro non può morire tondo" e se sei un bersaglio del Pradreterno, Questi prima o poi si ricorderà di te e tutto ricomincerà da capo e di nuovo discese, ma con risalite sempre più lente e faticose; con illusioni sempre più flebili e facili ad essere tradite, con una stanchezza crescente e sempre più compagna di una vita, e notti sempre più lunghe ed albe sempre più opache e ritardate, nella condivisa realtà di un paese sempre più allo sbando quasi che fosse tale perché quei sognatori di un tempo non sono stati capaci di realizzarli quei sogni.

oh scusami tanto se puoi signore chiedo scusa anche a lei ma io ero proprio fuori di me io ero proprio fuori di me quando dicevo:

e allora ti rinchiudi in te stesso, smetti di parlare e non dai più credito a nulla ed a nessuno giacché nulla di tuo importa ad alcuno e nessuna cosa cosa vale la pena di essere amata e ricercata giacché l'avere forse non sarà un furto, ma perdere è comunque un dolore e, dunque, meglio essere qualcosa, forse fittizio finanche ai tuoi occhi, che possedere ciò che potrebbero portarti via solo potendolo fare.

posso stringerti le mani come sono fredde tu tremi non, non sto sbagliando mi ami

E non c'è più niente di sacro lì dove il profano insegue l'interesse primario del successo per il successo, del potere per il potere, del guadagno per il guadagno: dove il lavoro è lavoro, la società è la società, la politica questo è, e tutto il resto può andare a farsi fottere in un mondo che non ha più sentimenti, che non ha più, mai lo avesse avuto, nessun rispetto per l'altro; un mondo che non vede, non sente e non parla perché facendolo si accorgerebbe che dovrebbe rinnegare sé stesso.

dimmi che e' vero, dimmi che è vero dimmi che è vero

Sabato ... ditemi, chi mai, se non colui come me, riuscirà rinnegare sé stesso?!.

vero, vero, vero, vero ...