... prima l'uovo o la gallina? ... - di Francesco Briganti

06.04.2016 12:02

Un fatto è un fatto. Un uomo cade e l'unica cosa non opinabile è solo quella: " è caduto! ". Su questo non c'è da discutere, da arzigogolare, da fare dietrologie o supposizioni varie. E' caduto e questo è quanto; quindi chiunque dovesse farne cronaca ed informazione dovrebbe partire da ciò raccontando poi chi è caduto dove è caduto, quando è caduto come è caduto ed infine come ultima cosa il perché : una buccia di banana, una buca, un malessere e così via.

Nella vicenda di Giulio Regeni il fatto è che il ragazzo è morto. Il giovane era uno studente all'estero, variamente impegnato in attività giornalistiche e di studio, che, indubbiamente, si trovava geograficamente, socialmente e politicamente nel posto sbagliato nel momento sbagliato. E' morto maltrattato e vilipeso ed in seguito a giochi maligni, leggasi torture, perpetrate da qualcuno AD ESSERE un sadico pazzo o un cosciente criminale.

Questa la cronaca nuda e cruda: nessuna illazione; la verità dell'accaduto e solo quella; tutto il dopo rientra nelle considerazioni di parte; negli arzigogoli di ognuno; nei giochi di poteri intrecciati dagli interessi più vari, ognuno atteso a salvaguardare le proprie giuste o schifose priorità e per questo del tutto disattente, quando non strafottenti, della vita e della morte di quel giovane martire.

Un altro fatto da cui non si può prescindere sta nel perché del suo martirio. Risulta evidente che " un qualcuno " voleva qualcosa da Lui: soddisfare una propria mania oppure conoscere quanto il ragazzo sapeva e/o quanto aveva già comunicato e/o detto di ciò che sapeva. Quindi sadismo gratuito o violenza ragionata: In certi casi e di frequente sadismo e violenza a conoscere vanno a braccetto: tutto ciò si chiama, allora e ancora di frequente:

SICUREZZA NAZIONALE!.

Le più grosse porcherie al mondo si sono realizzate in nome di quella sicurezza oppure in un non meglio specificato “ bene del paese “. Accade nel mondo, è accaduto in Egitto. Triste e animale constatazione, ma anche questa di un fatto non opinabile e non discutibile; ciascuno, perciò, secondo indole, credo, politico o religioso, o interesse di bottega richiami alla mente quanto più gli aggrada.

A questo punto e proprio in virtù della vicenda Regeni/egitto/dittatura Al Sisi, possiamo enunciare un altro fatto divenuto evidente come tale: questa vicenda si DEVE INQUADRARE come un episodio di Sicurezza Nazionale; sia di quella egiziana, sia di quella italiana.

Dalla la prima, in funzione delle diverse puttanate al proposito narrate dai vari organi statali egizi, si ricava quanto quel paese sia in mano a persone senza scrupoli e per nulla dedicati al rispetto della vita delle persone, al rispetto dei partners stranieri, ad una propria e credibile presentabilità;

dalla seconda evince quanto poco serio sia quel governo che di fronte ad interessi di bottega, fossero pure quantificabili in miliardi di euro, si lascia prendere in giro così sfacciatamente.

Stasera arriveranno a Roma gli inquirenti egiziani, sentiremo quali altre favole racconteranno; nel frattempo il ministro Gentiloni avvisa che “… se non ci saranno risposte serie, questo governo comincerà a pensare che probabilmente occorrerà riunirsi per vedere se è possibile decidere un tavolo di approfondimento che cerchi di appurare se i faraoni ci stanno pigliando per il culo … “.

Ma per favore ! .