Quando si comincerà ad agire seriamente? - di Gino Gatto

18.07.2013 16:58

Da ragazzino un pomeriggio mi trovato dal barbiere aspettavo il mio turno per usufruire dei servizi, ancora sbarbatello un signore anziano per prendermi in giro mi domandò sornione: “... t'ha livari a varba?” (devi rasarti?); risposi: “... ancora no!” - il tizio di rimando: “... ju ma fazzu a casa, a mia ppo nasu non mi pigghia nuddu!” (...io mi rado a casa, non mi faccio prendere per il naso!). A quanto pare gli italiani si radono dal barbiere e consapevolmente gioiscono a farsi prendere per il naso, non esistono altre spiegazioni...

Gli otto punti programmatici che l'esecutivo Letta ha accettato dal PdL sono:

  1. ABROGAZIONE IMU: come promesso sulla prima casa, sui terreni e sui fabbricati funzionali alle attività agricole e la restituzione degli importi versati nel 2012;

  2. RIFORMA DI EQUITALIA: revisione dei suoi poteri, in particolare riferimento alle sanzioni, alle maggiorazioni di interessi e ai meccanismi di rateizzazione;

  3. DETRAZIONI NUOVE ASSUNZIONI: riconoscimento alle imprese – per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani, disoccupati e cassintegrati – di una detrazione (sotto forma di credito d’imposta) per i primi 5 anni dei contributi relativi ai lavoratori assunti, nonché l’esenzione, per questi ultimi, dall’IRPEF sul salario percepito;

  4. SBUROCRATIZZAZIONE: passaggio dalle autorizzazioni burocratiche ex ante ai controlli ex post, per quanto riguarda lo svolgimento di ogni attività di impresa;

  5. FINANZIAMENTO PUBBLICO: abolizione dei contributi pubblici per le spese sostenute dai partiti e dai movimenti politici;

  6. RIFORMA FISCALE: norme per la riforma del sistema fiscale;

  7. RIFORMA COSTITUZIONE: disposizioni di revisione della Costituzione per quanto riguarda l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e il rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio dei Ministri;

  8. RIFORMA GIUSTIZIA: disposizioni per la riforma della giustizia.

Mentre questo è il programma presentato dal premier per ottenere la fiducia, che ingloba i punti dettati dal PdL:

  1. Lavoro. Enrico Letta lo ha definito "la prima priorità" del suo governo. "Bisogna ridurre le restrizioni ai contratti a termine, aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato in una politica generale di riduzione del costo del lavoro. Non bastano gli incentivi monetari", ha promesso poi il presidente del Consiglio. "Serve una politica industriale moderna che valorizzi i grandi attori ma anche piccole e medie imprese che sono il motore di sviluppo" e si deve "investire su ambiente e tecnologia".
  2. Europa. Altra priorità dell'esecutivo è rassicurare l'Europa. "Se avrò la vostra fiducia - dice Letta - visiterò in un unico viaggio Bruxelles, Parigi e Berlino per dare subito il segno che il nostro è un governo europeista"
  3. Fisco. "Basta sacrifici per i soliti noti - avverte il premier - questo significa ferrea lotta all'evasione, ma senza che la parola Equitalia faccia venire i brividi alla gente".
  4. Welfare. L'ambizione del governo di larghe intese è quella di riformare profondamente il welfare. "Dobbiamo rilanciare il welfare tradizionale europeo - spiega Letta - il nostro modello non basta più, deve essere più universalistico e meno corporativo aiutando i più bisognosi, migliorando gli ammortizzatori sociali estendendoli ai precari e si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli".
  5. Esodati. "Con la vicenda degli esodati la comunità nazionale ha rotto un patto: bisogna trovare una soluzione strutturale. E' un impegno prioritario di questo governo ristabilire la situazione".
  6. Costi della politica. In sintonia con gli umori del momento, Letta annuncia che i ministri-parlamentari del suo governo non recepiranno lo stipendio previsto sino ad oggi in aggiunta all'indennità. Oltre a questo risparmio simbolico, il presidente del Consiglio promette la cancellazione della legge sui rimborsi elettorali. "Aboliamo la legge approvata e introduciamo più controlli e sanzioni anche sui gruppi regionali", imboccando la strada della "contribuzione" dei cittadini attraverso la dichiarazione dei redditi "all'attività politica dei partiti". Sempre in materia di tagli, Letta ha annunciato la soppressione delle Province.
  7. Riforme. "Dobbiamo superare il bicameralismo paritario, evitare ingorghi istituzionali affidando a una sola Camera il compito di conferire o ritirare la fiducia al governo. La seconda Camera dovrebbe avere competenze legate alle autonomie"."La legge elettorale", "dobbiamo solennemente prendere l'impegno che a febbraio sia stata "l'ultima volta" del Porcellum”.
  8. Mezzogiorno. "Metteremo in condizione il Sud di crescere da solo, attraverso l'annullamento del divario con il Nord puntando su una buona gestione dei fondi europei".
  9. Giovani. "Quello del rinnovamento generazione è una questione drammatica che stanno vivendo milioni di giovani. Porta con se sconforto e rabbia di chi non studia né lavora - dice Letta - Chiediamoci quanti bambini non nascono in Italia per la precarietà".
  10. Donne. "Sull'occupazione femminile occorre fare molto di più - afferma - La maggiore presenza delle donne nella vita economica, sociale e politica dà straordinari contributi, ma siamo lontani dagli obiettivi europei: non siamo ancora un paese delle pari opportunità".

Di tutto questo ben di Dio dove valenti super (pagati) tecnici (non missionari), cosa è stato discusso sin dal giorno dopo l'ottenimento della fiducia? - Parecchi, molti, quasi tutti! - ma tutto rimandato ad altra data, ma entro l'anno solare; i tagli però sono stati attuati, di ciò bisogna darne atto all'esecutivo, ma non quelli alla politica, alla sanità, ai disabili; e quando si è dovuto decidere sul finanziamento ai partiti erano tutti presenti in aula, certo li si toccavano le proprie entrate, quando si doveva discutere la revisione delle retribuzioni dei lavoratori dei “palazzi” hanno posto i veti, chiaramente non possono remare contro!

Si parla continuamente di “casta”, ma quante caste esistono? - l'Italia è una continua “Casta” che attinge sempre da chi non può nascondere i propri introiti.

Belle le parole dell'onorevole Letta, però i fatti non dimostrano la determinazione paventata, i fatti lo dichiarano l'esecutivo del rimando, l'esecutivo traballante e servo del “Cavaliere” che tramite i suoi adepti continua a minacciare di far mancare il voto di maggioranza al premier Letta; anche nei fatti giudiziari che lo coinvolgono o lo vedono indagato, sembra quasi che l'Italia sia dipendente da Silvio Berlusconi.

 

Basta! - I segnali di intolleranza ci sono stati; non condivido certamente l'azione del Pruiti che il giorno della formazione del nuovo governo ha compiuto quell'insano gesto che stava per falciare la vita del carabiniere Giangrande, un onesto lavoratore che non si è tirato indietro davanti al pericolo, pur di adempiere al suo dovere di ordine pubblico e di tutela alle istituzioni.

Il popolo ha sempre “dato” e continua a “dare”, Voi Signori della Casta quando vi adeguerete ai sacrifici del resto dei vostri connazionali, quando indosserete la nuova veste “candida” che tanto si addice a chi si fregia del titolo di “ONOREVOLE”; perchè, onestamente, di onorevole avete dimostrato bene poco...

Grazie!