Res nullius … - di Francesco Briganti

03.07.2013 08:28

Seguivo Ballarò ieri sera; lo facevo in maniera distratta, alternandone la visione al più interessante, pensate un po’ Voi!, Jump su canale cinque. Mi animavano due desideri, allo stesso tempo un po’ infantili e completamente automatici; il primo che qualcuno dicesse una cosa, almeno una, di veramente risolutivo e che qualcun altro mettesse a “nudo” la sua vera essenza: questo, indipendentemente dal programma. C’è un proverbio molto ripetuto nel napoletano, (anche sul colle,anche sul colle!, ndr) che racchiude in poche parole la quint’essenza della realtà italiana: “ … senza i fessi, non campano i diritti …” dove per diritti si intendono i furbi e tutti coloro che si approfittano degli altri. Ora, spero ci abbiate fatto caso, nell’una trasmissione e nell’altra si potevano osservare e seguire tutta una serie di “furbate”: nell’una politici di ogni estrazione politica, esperti alla bisogna convocati e lo stesso conduttore, partendo dalle disgraziate vicende dell’erotomane per eccellenza, passando per la solita trafila di disgraziati in ambasce per la propria condizione economica e finendo con l’elenco di tutti gli sprechi possibili che, quotidianamente, si realizzano nella nostra società, affliggevano, ammorbandoli, tutti gli spettatori utilizzando nel parlare un solo modo ed un solo tempo di quelli possibili per coniugare un verbo: il condizionale. Una trafila di problemi, da sempre irrisolti con, da una parte, quelli che accusavano e si difendevano e dall’altra quelli che accusavano e si difendevano, entrambi assieme nello stesso governo e questo non già per la salvezza nazionale, quanto per legittima difesa personale. Dunque, il NIENTE!. Nella seconda trasmissione, il gioco era più sottile: i conduttori erano due, di cui uno nella parte del furbo e l’altro nella parte del fesso; c’era una giuria decisa a dichiarare, senza ricorsi in cassazione, il tuffatore più bravo; c’erano dei concorrenti al titolo: tre donne e due uomini: due categorie discintamente costumate. Anche qui il filo rosso del tutto non era chi fosse il più bravo, ma chi si sarebbe fatto male o chi, per primo avrebbe perso l’adamitico costume indossato; anche qui, in tre ore di trasmissione il NIENTE assoluto!. Due trasmissioni, entrambe di evasione e senza costrutti intelligenti o risolutivi, dei furbi, il cast di entrambe, campavano alle spalle dei fessi, il popolo italiano!. Passeggiando, come è mio solito, sul far del giorno e prima di immolare me stesso sull’altare dell’inutile speranza quotidiana, riflettevo sul come fosse facile, in fondo, avere successo in un mondo di parolai (avverto l’incauto lettore che anche queste sono solo parole, ndr); coniugare, infatti, la saggezza dei popoli e “piangere ed allattare” nello stesso tempo, oppure urlare alla disgrazia imminente e intanto rifiutare ogni possibilità di fare nel mentre che si programmano di certo dispendiose (chi paga e chi incasa?,ndr), tournèe all’estero o ed infine, istupidire le persone dall’alto di una incongruente governante opposizione è un esercizio di una facilità estrema: il NIENTE eletto a sistema di vita!. Stamattina, qui dove io abito, c’è il ritiro della carta nell’ambito della spazzatura differenziata. Abbiamo i contenitori per “l’umido”, quelli per il vetro e le lattine, quelli per la plastica e quelli per l’indistinta: ciascuno di noi da bravo cittadino si adopera a che chi vi è preposto abbia facilitato il lavoro e possa, nel nostro interesse, provvedere a risparmiare risorse: allora perché con la TARES paghiamo un balzello più caro per i rifiuti che si creano?. Questo è l’esempio classico di come NOI ITALIANI, ciascuno di noi, viviamo una personale e singolare “sindrome di stoccolma”: amiamo i KAPO’ che ci tengono sottomessi, filosofeggiando o con giochi distraendoci, nel lager ghetto della nostra ignavia. E noi pretendessimo, anche solo per una volta, anche solo per una singola coordinata espressione, di ottenere anziché sempre e soltanto dare; se per una volta, tutti assieme e senza pensare al proprio tornaconto personale, decidessimo di boicottare una particolare imposizione; se tutti assieme, per una volta decidessimo di essere NOI I FURBI, in questo paese il gioco all’imbroglio permanente cesserebbe all’istante ed il NIENTE … diverrebbe, finalmente, QUALCOSA!.