Ricerche – di Gino Gatto

03.11.2013 07:28

Annamaria Cancellieri è nata a Roma il 22 ottobre del 1943.

Laureata in Scienze politiche, inizia la carriera direttiva al ministero dell’Interno partendo da Milano, nel 1972.

Nel 1993 viene nominata prefetto ed esercita questo ruolo in diverse aree del Paese: i primi incarichi li ricopre a Vicenza, a Bergamo e a Brescia, poi arriva nel 2003 a Catania e, infine, torna al Nord nel 2008 alla guida della prefettura Genova.
Ha cessato il servizio nel ministero dell’Interno nel 2009.

Nel febbraio 2010 è stata nominata commissario straordinario di Bologna e nell’ottobre del 2011 ha svolto lo stesso compito nel comune di Parma, tornando alla guida della città dopo una precedente esperienza avuta nel 1994.

E' stata Ministro dell'interno nel Governo presieduto dal Presidente del Consiglio, Mario Monti.
Il 28 aprile 2013 è stata nominato Ministro della Giustizia dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nelle mani del quale ha prestato giuramento.

Annamaria Cancellieri proviene da una famiglia italiana vissuta fino al 1969 a Tripoli[1] ed è sposata dal 1966 con il farmacista siciliano Sebastiano Peluso[2]. La coppia ha due figli, uno dei quali, Piergiorgio, ha lavorato in UniCredit e ricoperto brevemente la carica di direttore generale del gruppo assicurativo Fondiaria-SAI tra il 2011 e il 2012.

Si è laureata in Scienze Politiche alla Sapienza di Roma. Appena diplomata, entra alla Presidenza del Consiglio grazie a un concorso. Nel 1972 entra nell'amministrazione del ministero dell'interno[3]. Sono gli anni difficili del terrorismo. Giornalista pubblicista, diventa capoufficio stampa della prefettura di Milano e responsabile del progetto Efficienza.

Viene nominata prefetto il 1º settembre 1993.

Nel 1994 ricopre l'incarico di commissario straordinario a Parma.

Nel corso della sua carriera è stata prefetto di Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova. A Catania si segnala per la gestione del delicato periodo che seguì l'uccisione dell'ispettore di polizia Filippo Raciti nel 2007.

Nel 2009 lascia l'amministrazione dell'interno ed è collocata in quiescenza.

Nel 2009 ha presieduto la commissione per il piano rifiuti della Regione Siciliana[4] e nello stesso anno il presidente Raffaele Lombardo l'ha nominata commissario al Teatro Bellini di Catania, incarico che ha mantenuto fino al settembre 2010[5].

Dal 17 febbraio 2010 al 24 maggio 2011 è stata nominata commissario prefettizio a Bologna. Dallo scranno più alto di Palazzo D'Accursio ha traghettato il Comune, rimasto senza una guida a causa dello scandalo che travolse il sindaco Flavio Delbono, fino alle nuove elezioni.

Il Pdl inizialmente le propose di candidarsi con il partito come Sindaco di Bologna alle elezioni del 2011, ma lei, pur dichiarandosi onorata, declinò l'offerta sostenendo di non voler venir meno al suo ruolo istituzionale super partes.

Dal 16 giugno 2011 fino alla sua nomina a ministro dell'interno è stata vicepresidente del consiglio di amministrazione di AMT Genova, la società per azioni concessionaria del trasporto pubblico nel comune di Genova.

Dal 20 ottobre 2011 è stata nuovamente commissario prefettizio a Parma in seguito alle dimissioni del sindaco Pietro Vignali, ma è rimasta meno di un mese, fino alla nomina a Ministro.

Nel gennaio 2012, in qualità di ministro, ha rinnovato il contratto settennale (2012-2018) tra Viminale e Telecom Italia per il sistema di controllo a distanza per detenuti agli arresti domiciliari e una serie di servizi elettronici[18], questione sulla quale il 13 settembre 2012 la Corte dei Conti si è pronunciata con parere negativo[19].

Il 6 febbraio 2012 Cancellieri ha rilasciato una dichiarazione che ha suscitato molte polemiche nel mondo politico e nella società civile. La dichiarazione messa sotto accusa è la seguente: "Noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà"[20]. Ha suscitato molte polemiche il fatto che suo figlio, con un programma di governo contro la crisi economica, e che ha fatto della sobrietà la sua bandiera, abbia ricevuto una liquidazione di tre milioni e seicentomila euro per un incarico di dodici mesi come direttore della Fondiaria Sai.
Il 26 settembre 2012, è nominato alto dirigente del settore Administration, Finance and Control di Telecom Italia il figlio di Cancellieri, Piergiorgio Peluso, che era direttore generale della società privata Fondiaria Sai, con incarico di gestire la contabilità dell'azienda[22]. Altre polemiche sono state suscitate dalla notizia secondo cui il figlio avrebbe ricevuto una liquidazione di tre milioni e seicentomila euro per l'incarico di quattordici mesi come direttore della Fondiaria Sai[23].

Ulteriori polemiche ebbero luogo nel 2009, quando era prefetto di Genova. Nel mese di marzo 2009 affermò che nel capoluogo ligure non esistevano prove della presenza mafiosa e quindi di come fosse inutile procedere ad indagini. Tali dichiarazioni vennero poi smentite da numerose inchieste della magistratura e dagli arresti del luglio 2011 di numerosi referenti della ‘ndrangheta a Genova, tra cui Domenico Gangemi.[24]

Nel novembre 2013 finisce nuovamente al centro delle critiche in seguito alla scoperta di una sua pressione sulla procura di Torino per far liberare Giulia Ligresti. Nonostante varie richiesta di dimissioni, il ministro ha annunciato la sua intenzione a non dimettersi e si è difesa dicendo che il suo è stato solamente di un gesto umano [25].

Anna Maria Cancellieri da commissario del teatro Bellini di Catania alla fine del 2009 venne indagata dalla procura etnea per abuso d'ufficio. Il pm Alessandro La Rosa le contestò consulenze inutili e costose per i bilanci del teatro.[26]

Quando era commissario del comune di Bologna venne querelata da un comitato di cittadini impossibilitato a dormire nelle notti d’estate in piazza San Francesco.

Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Maria_Cancellieri

https://www.governo.it/Governo/Biografie/ministri/cancellieri.html