… risiko … - di Francesco Briganti

07.02.2015 07:30

Alexis Tsipras è un politico, Matteo Renzi è uno schiavo LIBERTO. Il greco salverà il suo popolo, l’italiano probabilmente riuscirà ad assoggettare il suo per qualche lustro, ma alla resa dei conti farà la fine, certamente politica, di un agnello a Pasqua. Il leader di Syriza è un giocatore di scacchi seduto ad un tavolo di POKER SENZA LIMITI DI POSTA, lo stupratore di primarie al massimo è bravo nel gioco delle tre carte. L’idiosincrasia verso il bamboccione fiorentino non è l’unica ragione delle mie affermazioni; procediamo, però, con ordine.

Negli stati uniti, e già da qualche tempo oramai, si sta mettendo a punto un sistema di estrazione petrolifera che darà agli americani una completa indipendenza dal approvvigionamento energetico estero e ad un costo decisamente favorevole. In Arabia Saudita, maggiore esportatore di petrolio verso gli Usa, temono tanto questa possibilità che ne hanno aumentato in modo addirittura esagerato l’estrazione favorendo così la discesa del greggio fino ad un costo di 50 dollari al barile lontanissimo dagli oltre cento ex vetta cui era arrivato. In più i sovrani sauditi innescano ed aizzano le tensioni in medio oriente, coinvolgendo in uno spirito anti americano l’Iran che, nei piani statunitensi, dovrebbe diventare invece un paese alleato a fungere da barriera al espansionismo di Putin di cui dirò tra poco.

La Russia, invece, è la maggiore produttrice di gas al mondo ed è la maggiore fornitrice di questa risorsa all’Europa avendone la Germania della signora Merkel come prima cliente interessata. Il gas russo per raggiungere ogni sua destinazione passa per il territorio ucraino e Kiev, capitale di un paese in cui la crisi non lesina la sua incombenza, da tempo rivendica una forte tangente sul quel passaggio. Da queste anche giuste richieste nascono dapprima l’annessione alla Russia della Crimea, già a maggioranza russa e poi gli aiuti alle genti filo russe dell’Ucraina orientale nonché la conseguente guerra civile scoppiata in quel paese.

A Putin serve una spina a pungere l’Europa nel mentre che: a) progredisce il gasdotto che bypasserà l’Ucraina prendendo un percorso turco per inoltrarsi poi nel territorio iraniano; b) si rafforza nel mondo l’alleanza economica tra Russia, Cina, India e Brasile tanto che negli scambi economici tra questi paesi lo yuan, il rublo, il real e la moneta indiana hanno già ampiamente sostituito il dollaro come moneta di scambio: una sorta di moneta unica, si è creata, pur nel mantenimento per ciascun paese della propria; è anche per questo, la creazione cioè di ulteriori spine, che il politico russo spende e spande aiuti alla fascista Le Pen, al irredentista Salvini e non ha perso l’occasione per proporsi come ultima spes alla Grecia del comunista Tsipras.

In questa logica da guerra mondiale non combattuta se non per scaramucce, si fa per dire, variamente dislocate nel mondo, acquistano una logica ben comprensibile la dichiarazione di Barak Obama quando dice che non si possono spremere oltre i paesi in difficoltà economiche ed il contrasto evidente tra la dichiarata disponibilità della Germania a fornire armi all’Ucraina per potenziarne la resistenza ai russi nel mentre le converrebbe il contrario, ed il viaggio con intenti pacificatori che la Merkel ed Hollande, premier francese, stanno in questi giorni compiendo a casa Putin.

Come si può tranquillamente dedurre ciascuno dei giocatori impegnati in questa folle partita al guadagno, quale che sia, non persegue altro, fingendo una ratio comunitaria, a volte FINTAMENTE altruista ed umanitaria, altre come spinta da ragioni ideologiche di civiltà e democrazia, che il puro, semplice, cristallino INTERESSE PARTICOLARE E NAZIONALE.

In questo scacchiere di mosse e contro mosse machiavelliche si inserisce l’ultimo tassello che fa del proprio potenziale destabilizzante l’arma principe per il raggiungimento di un altro interesse particolare e nazionale: la vittoria di Tsipras in Grecia ed il suo obiettivo di liberare il proprio paese ed i propri paesani dalla GARROTA FINANZIARIA EUROPEA.

E ora veniamo al perché dello Tsipras statista e del Renzi altezzoso, ma solo mediocre schiavo liberto
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Il primo ha capito tutto di ciò che succede nel mondo e si è posto, anche in maniera ricattatoria se volete, ma chissenefrega, come estremo difensore dei diritti del proprio popolo prospettando all’eurozona una fuoriuscita dall’euro ed una TACITA conseguente entrata nel sistema monetario russo-asiatico-sudamericano forte anche della ortodossia che affratella russi e greci.

Il secondo o non ha capito nulla dell’intorno mondiale oppure, ha capito, ma preferisce, tipico costume da italiano, il proprio particolare interesse, quello della sua famiglia, quello delle bambole e famiglia che lo circondano, restando alla finanza europea come la mozzarella alla pizza ed il cacio ai maccheroni nel mentre che di mozzarella e maccheroni gli italiani, giacché a mangiarne già poco se ne parla, ne vedono sempre meno.

In questi giochi di espansionismo economico e di supremazie territoriali, fermo restando il rischio che dal lancio dei dadi per la conquista o la difesa della Jacuzia o dei Territori del nord ovest si passi a quello delle granate, poi dei missili e quindi alla visione globale di qualche fungo nucleare, chi si rende come l’arlecchino servitore di più padroni, finanziari o no che siano, sarà certamente colui che alla fine soccomberà comunque; colui, invece, che starà al fianco del proprio popolo, che ne salvaguarderà i diritti e si batterà per esso e per essi, anche nella peggiore delle ipotesi, sarà colui che avrà dato un SENSO VERO ED ESAUSTIVO alla propria vita ed è per questo che io scommetto sulla Grecia, su Alexis e sul suo popolo.

VOI, dovendo Voi scegliere tra furbi paraculi ed intelligenti pragmatici, il MATTEO, dove lo mettereste?.