“ … - - - … ; S.O.S. “ - di Francesco Briganti

14.06.2015 08:15

E’ di mezza età, è più o meno giovane, è maschio o femmina, e non ha ceto sociale definito; ha un lavoro pur che sia; ha qualche spicciolo da parte che gli consente di guardare al futuro con una quale nonchalance; andrà in pensione in un futuro più o meno vicino o è già in pensione per quelle leggi che glie lo hanno consentito; ha un orticello, che sia un vaso di gerani su di un balcone o un parco ricco a ettari in Sardegna, da difendere strenuamente ed ha i figli, probabilmente anche i nipoti, sistemati o prossimi a farlo. E’ l’italiano a reggere il Renzi, il Letta, il Monti, il Berlusconi, il Prodi governo non perché ne abbia fiducia o credo fideistico in qualche misura, ma solo perché gli sembra che in fondo sostenere l’andazzo, per sporco, millantato, abietto o meritevole che sia, può essere l’unico modo per mantenere inalterata la propria posizione.

E’ un lavoratore morto di lavoro in un’azienda omicida di morti bianche molteplici e incurabili; è una vecchietta che fruga nella spazzatura; è una madre di famiglia che piange lacrime di disperazione nel non arrivare a fine mese; è un padre che si uccide per uno degli innumerevoli motivi a darne condoglianze; è un figlio a cui si offrono dalle novanta alle trecento euro mensili per insegnare in una scuola privata; è un esodato, un precario che non andrà mai in pensione, un commerciante a chiudere per l’ultima volta la saracinesca, l’imprenditore strozzato dalle tasse o da equitalia o da qualche cravattaro che gli ha, comunque, succhiato il sangue. E’ l’italiano che non ha tutele né tutori giacché quel partito che gli aveva fatto da traino adesso insegue l’Europa, un centro che lo sorregga, un mondo che non gli appartiene; è l’italiano che non vota più perché quelle frange che dovevano rappresentarlo sono talmente parcellizzate, per stupidità ed inutile vanagloria dirigenziale, da non contare un cazzo, comunque ed a prescindere.

E’ quell’italiano che crede nei profeti che aspettano il dominio per cominciare a fare qualcosa.

E intanto: la patria dell’egalité, fraternité et liberté chiude le frontiere con l’Italia per rafforzare la propria grandeur; la gestapo germanica sconquassa i trattati di Schengen; la perfida Albione scarica in terra sicula degli appestati raccolti in mare; il nobel Barak invia cinquemila soldati al confine con la santa madre Russia … che non si sa mai; gli ateniesi si attestano sulle Termopili proprio nel mentre che un popolo, orgoglioso del proprio essere, ricco di quella dignità umana di cui altri non conoscono nemmeno l’esistenza, elegge due donne che possono quali sindaco di Madrid e di Barcellona; proprio nel mentre che siciliani si fanno in quattro per dei disgraziati e degli altri disgraziati scuotono la sanità pubblica di una nazione che, dopo aver fatto finta di salvarli, non ne tenta l’identificazione per poterli, così, sbolognare, non appena possibile, in terre che non siano le sue.

E’ la società consumistica capitalistica che non vuole ammettere il proprio fallimento; è la finanza divenuta economia che non ha l’intelligenza di comprendere che morto l’ultimo sfruttato comincerà a morire essa stessa; è una politica che si pasce dei propri trasformismi, dei propri intrallazzi, dei propri imbrogli, della propria arroganza e della propria maggiore ignavia; è un mondo squallido, stupido ed egoistico che si sta suicidando senza nemmeno accorgersi che è fatica inutile bastando aspettare la sepsi diffusa che già ne ha incancrenito la maggior parte.

E’ una domenica di giugno in cui chi può se ne va al mare e chi non può maledice sé stesso e gli altri, e fa bene, giacché se tutto ciò continua non è per la prepotenza altrui, quali questi fossero, ma è solo per una propria incapacità a difendere sé stessi giacché, e nel augurarti UNA BUONA DOMENICA, io ti ricordo che …

NESSUNO POTRA’ MAI FARTI ALTRO SE NON QUELLO CHE TU GLI PERMETTERAI DI FARE!.