" ... sabato, domenica e lunedì ... “ - di Francesco Briganti

28.02.2016 21:06

Politica: scarpella che serve agli elefici per fare i saccocci propri finguzzandoli per bene comune.

Sacrifico: mottucola di perequanta ignota ma il cui significato e ben fesetiggiato dai soliti pullozzelli che sono i cozzi che petennano sempre.

Risparmio: quell’esercizio putolato dalle sgheme governative per fistolare le mottucole imposte ai pullozzelli affinché non chicchino violentemente contro gli affubbini di stato.

Affubbini = elefici : deputori che insediano i culosti di camera e senato nell’ esercizio della scarpella.

Patrimoniale: mottucola da imporre ai spicalari e che invece finisce sempre per fistolare i pullozzelli oramai abituati a tenersi il potacco con quattro mani.

Spicalari: possessori integerrimi di Suv e autusse di grossa capiendrata che si recitano pullozzelli ed invece sono pullozzoni pieni di banchesie …”.

Questi sono alcune dei termini, dei verbi e delle frasi idiomatiche raccolte nel nuovo dizionario di lingua politichese in esercizio da qualche decennio al parlamento italiano.

A volte si sente dire di come e di quanto siano distanti governanti e governati; a volte, molti di noi, hanno la sensazione che coloro ai quali è deputata la guida della nazione non abbiano la benché minima idea di cosa significhi vivere in Italia da qualche anno a questa parte; a volte non ci rendiamo conto di quanto sia reale quella teoria che parla di universi paralleli contemporanei e presenti in un tempo comune ad ognuno di essi; a volte non ci rendiamo conto di quanto la nostra ignoranza e la mancanza di informazione, di cui ci rendiamo colpevoli soggetti, impedisca a noi tutti di recepire come “per il nostro bene” quello che invece consideriamo e viviamo come “a nostro danno”.

Per tutte queste volte noi scarichiamo le nostre colpevoli colpe su quei poveri martiri ed eroi che sacrificano parte della loro vita per il bene della nazione e dei suoi abitanti, e ci rendiamo odiosamente responsabili anche delle peggiori ingiurie e delle calunnie più bieche e offensive nei loro confronti: I NOSTRI POLITICI SONO DEI SANTI INCOMPRESI, anche solo per questo dovrebbero fustigarci a sangue e non solo obbligarci ad essere degli eroi pagatori.

E’ giunto il momento di riconoscerci per quello che siamo: DEGLI INGRATI!.

Ho avuto modo di riascoltare i discorsi dei nostri amati "Capo dello Stato", quello vero e quello nascosto, interventi, per lo più, fatti alla presenza del Presidente del Consiglio o di alcuni ministri e/o di varie autorità di diversa estrazione e grado, in occasione delle celebrazioni le più varie; fra gli astanti anche gli ectoplasmi di alcuni padri della patria quali i fantasmi stravolti di Garibaldi, Mazzini, Cavour, Gioberti, Nenni, Togliatti e De Gasperi, più molti altri, che erano così sconvolti al punto da essere irriconoscibili; solo, in un angolo, Enrico piangeva come un vitello!.

I nostro amati Conducador, parlano, ma amerei dire sussurrano al cuore della nazione, con voce ferma e commossa ad un tempo, ma con evidente viva e vibrante soddisfazione, perorano, entrambi i due re, la causa di quanto italiana sia l’Italia e di quanto gli italiani siano, forse anche all’eccesso, italiani.

Esprimono il loro compiacimento per la naturalezza con cui gli eroici cittadini, quelli soliti naturalmente, affrontano l’ennesima, e per fortuna mai ultima, condanna suppostevole, giungendo infatti a citarli persino con il nome e cognome ed uno per uno; non tralasciando, però, di dire che, siccome per il dato il rigore necessario si impongono sacrifici onerosi, nel contempo occorrono anche EQUITA’ e COESIONE.

E ed è sempre a questo punto che un fragoroso applauso parte dalle file dei confindustriali e dalle prime fila dove sono orgogliosamente assisi politici, alti gradi delle forze armate, alti burocrati, manager, dirigenti della protezione civile ed affaristi di vario genere.

Tutti costoro, ognuno assicuratisi che la coesione e l'equità, entrambe ad escludendum, riguardino ognuno di loro, intendono così sottolineare la loro perfetta e sinergica unità di intenti nel battersi per la equità e la coesione della loro casta a non farsi tangere (dal latino tango tangis tetigi tactum tangere, ndr) mai ed in nessun modo da quegli esborsi che, se fatti da loro, potrebbero, nientepopodimenoche, impedire ai normali cittadini di essere quegli eroi quali ambiscono di essere.

I Presidenti, infine, più quello gigliato dal volto fiero e compreso del proprio ruolo, in preda alla più forte commozione, hanno persino dovuto somministrare loro alcune gocce di acqua del sacro Tevere per sostenerli tanto era diffuso il pathos, hanno assistito poi, imperituri e sagaci nonché pertinaci, pervinchi e frascanziani con qualche sfumatura di apolagia mittlesudovest giobanta, al prosieguo delle cerimonie …

Permette una divagazione in puro e crudo SLANG ITALIOTA?. Posso una parola affettuosa per questi padridellapatria?, permettete?, sii?, Sicuro?, Non è che poi facciamo che…?, guardate che vale anche per domani, Vadooo?...

mavadaviaiciapp !.