.. scherza con i fanti ... ( fine) - di Francesco Briganti

11.02.2016 14:57

In questopaese, diritti e doveri, sono sanciti dalla Costituzione; ma in questopaese, i doveri sono obblighi inderogabili mentre che i diritti sono opzionals soggetti al se, al forse, ai vediamo se si può. Un esempio esplicativo tra quelli che ciascuno può aggiungere: Chi prende una multa per eccesso di velocità, fosse anche per un solo chilometro in più, è capitato a me ed ho conservato l’avviso di sanzione per chi non lo credesse, quando decidesse di non pagare la stessa, finirebbe in un tritacarne strozzino, avallato dallo stato, che potrebbe rovinargli la vita dando realtà al detto : “ per un punto, Martin perse la cappa!”.

Ma chi, viceversa, stesse aspettando dallo Stato un rimborso, l’adeguamento di un contratto, la pura e semplice gestione del diritto alla salute, alla giustizia o alla istruzione, dovrebbe far di conto con la burocrazia, con la libertà di coscienza, con la ondeggiante fermezza dei politici, con l’insostenibile leggerezza del “ essere “ sempre e solo funzione di un tornaconto, quindi di un “avere” o di un “apparire” quale che fosse.

Dunque uno stato inefficiente e grassatore (rapinatore di strada; Garzanti; ndr). L’inefficienza è sotto gli occhi di ognuno, vediamo, adesso, il perché dell’aggettivo grassatore.

Sul dato di fatto che l’Italia sia un paese fondamentalmente di destra e, ossimoro politico, contemporaneamente anarchico, credo ci sia poco da discutere: tranne i soliti noti e pochi in più ad essere, per scelta convinta, per condizione lavorativa, per altruismo innato, per amor cristiano, dichiaratamente e esaustivamente di sinistra, quella vera, quella senza se e senza ma, l’italiano è fondamentalmente egoista, prevaricatore, insofferente all’autorità, costituita e non, volta gabbana, supino e prono al potere quale che fosse. Per tutto ciò egli tende ad essere un cattivo pagatore, nel senso stretto, fosse per bisogno o per furbizia e nel senso più allargato del concetto: si guardi allo specchio chiunque si ritenga in diritto di poter affermare, me compreso, di non aver mai, e dico mai, profittato di una situazione, di una amicizia, di una sottigliezza ad evitare, a prendere, ad avvantaggiarsi.

Di questa condizione, caratteristica dei più quando anche e proprio non fosse generalizzata, lo Stato, questostato, ha piena coscienza e, dunque, raccatta sempre più le migliori furbizie per riuscire ad ottenere il dovuto e, molto spesso, sopra tutto ciò che dovuto, o giusto o almeno giustificato, non è; mentre, al contempo, agevola, trascura, si rende complice della, evasione ed elusione fiscale e sfrutta al minimo la possibilità di colpire l’esportazione illegale di denaro, le furbizie del gioco d’azzardo, le sperequazioni della finanza più becera, gli intrallazzi, le collusioni e le incapacità politiche ed amministrative; le quali ultime non trovano mai né responsabili né tanto meno colpevoli definitivi e, finalmente, esclusi per sempre.

Da qui lo strozzinaggio di Equitalia, le pretese delle compartecipate per l’acqua pubblica, i fermi amministrativi, le multe anti transumanza politica e via descrivendo per i vari luoghi, motivi, casi, fatti e misfatti. I politici, questipolitici, quelli che li hanno preceduti e quelli che li seguiranno perdurando questo sistema, se ne sono fatta e faranno una ragione e, dunque, ecco attuato l’escamotage del canone Rai aggiunto all’importo della bolletta Enel o quale che sia il gestore.

Date le suddette premesse il tutto avrebbe una sua logica ed una sua giustificazione, se l’importo imposto fosse, appunto, preventivamente giusto e dovuto per un servizio ricevuto; ma, essendo la Rai ciò che è, e cioè tutto tranne che un servizio e tanto meno che un servizio pubblico, quell’importo è un arbitrio e dunque il minacciare il distacco di un altro servizio a fronte del suo mancato pagamento, configura una grassazione ottenuta attraverso una estorsione e di queste colpe si macchiano coloro i quali le hanno codificate in una legge, fingendo a sé stessi, nell’ingannare tutti gli altri, che fosse cosa buona e giusta.

Ed eccoci al redde rationem; il festival di san Remo, come rappresentazione e non in quanto tale, l’ostensione, mettere in mostra, del povero e Santo Padre Pio, come fatto mediatico e commerciale e non come religioso, le finte diatribe televisive, gli scazzi tra politici nei talk show, le partite di calcio o le trasmissioni di altri avvenimenti sportivi, la rincorsa discussa, mostrata, a questo o quel candidato per le prossime amministrative, il tacere continuato sulle ragioni del no al prossimo referendum, quelle sottaciute del disprezzo evidente della politica ai risultati del referendum sull’acqua pubblica, ed alla via così per tutte le mancanze e le incurie e le strafottenze del potere, ognuna e tutte contemporanee alla sotto missione ed alla consociazione con lo stesso, rendono ragione della OBNUBILAZIONE E DELLA ESTORSIONE esercitate, anche attraverso la Rai, a danno di un popolo sempre più …

Indotto, a prendersi più che, a farsi prendere in giro!.