... se è vero che ci sei … - di Francesco Briganti

17.10.2015 18:43

Ho conosciuto Beppe Grillo molti anni fa in suo dopo spettacolo; si era a Lamezia Terme e lui, come faceva di solito nelle sue esibizioni, aveva avuto con me, come con altri, diverse interazioni per cui per qualche minuto alla fine scambiammo qualche parola: nulla di che; niente che mi possa far dire di conoscerlo, assolutamente zero possibilità mie a dire chi sia Grillo, quali intenzioni avesse già da allora; quello che posso dire, riguarda me: ricordo che lo ritenevo oltre che uno splendido artista, una persona assolutamente degna di attenzione e da prendere sul serio in riferimento a ciò che diceva, a come lo diceva ed a chi lo indirizzava.

Per questa mia convinzione, quando Grillo decise di presentarsi alle primarie del Pd come candidato alla segreteria e ne fu rifiutato, cosa poi permessa ad un cavallo di troia che, invece, il partito lo ha distrutto, o peggio ne ha fatto una sua dipendenza personale, io decisi che ne avrei fatto la mia persona di riferimento. Ed è per questo che, poi, quando rese politica una disillusione galoppante, evitando che si trasformasse in una protesta violenta, fui, convintamente indirizzato a seguirne le orme.

Successe, poi, che Grillo scoprisse all’esterno una propria associazione con un ex candidato di forza Italia, trombato alla tornata elettorale. Di più a ciò, cosa per me già sufficiente al sospetto, Il signor Casaleggio era, è, persona immaginifica e, per certi versi, al quanto folcloristica; il fatto, poi, che egli fosse padrone, possessore, gestore, non so bene, di un sito o blog o comunque di una esposizione mediatica su internet che in coincidenza con il suo divenire politicamente famoso, aumentava esponenzialmente il proprio fatturato ed il leggere ed ascoltare ciò che lui propinava, passatemi il termine, come proprie previsioni per il futuro, mi fecero assumere una posizione distaccata, ma ancora possibilista.

Successe, ancora, che Il movimento nato attorno alle figure catalizzatrici di Grillo e Casaleggio, cominciasse a dichiararsi trasversale, dunque aperto a chiunque volesse assoggettarsi a quelle regole che ne avevano caratterizzato il nascere; si dimostrò che queste regole erano più importanti delle persone, del loro libero pensiero, del loro arbitrio al punto che il solo obiettarle in qualche modo bastava per essere buttati fuori, e non parlo degli stipendi o delle frequentazioni televisive, di quelle mancanze posso capirne il valore contrario a quelli fondativi, parlo di altro ben noto; fu allora che mi parve chiaro quanto i due stessero seguendo una deriva quanto meno da non condividere, quanto meno contraria a quello che è la democrazia anche solo intesa nei suoi caratteri generali e, dunque, quella deriva mi apparve subito più spostata a destra; cosa, alla fine confermata, dalla coabitazione, sia pure saltuaria, sia pure di sistema, sai pure di convenienza elettorale e geopolitica in Europa, comunque con forze se non fasciste, quanto meno pseudo fasciste e nostalgiche.

Successe, infine, che il movimento palesasse una vittoria elettorale che lo qualificava come ago di una bilancia politica capace di obbligare, SI’ DI OBBLIGARE, chiunque chiedesse i suoi voti a sostengo di un governo a quanto meno concordare una linea programmatica che avrebbe potuto cambiare definitivamente il paese. Non si vollero accettare commistioni; si parlò di bluff della controparte, si decise di non andare a “sputtanare “ quel bluff il che, vero o falso fosse quel bluff, consentì al Pd, partito incaricato di formare il governo e che probabilmente non vedeva l’ora di avere campo libero in questo, di poter dire che il governo che nasceva non aveva alternative possibili.

Da allora e sino ad oggi le condizioni del paese sono senza dubbio peggiorate ed ancora sembra che, se arrivati al fondo invece di tentare una risalita, il paese continui a scavare per raggiungere fondi ancora inesplorati.

Attenzione, lungi da me il dire che sia Colpa di Grillo o del Movimento; lungi da me l’attribuire colpe a chi non ne ha alcuna, ma mi sia almeno consentito dire, e ci mancherebbe, che di errori per esperienza carente nella migliore delle ipotesi, per collusione con il potere nella peggiore di esse, il sospetto non è giustificato, ma è nelle cose ad esistere, degli errori sono stati fatti quali che siano i punti di vista da cui essi si guardino.

A quel punto io, per poco che importi e valga, ho cominciato a fare le pulci al movimento nello stesso modo in cui le faccio alla MIA SINISTRA, non risparmiando elencazioni e commenti sulle loro contraddizioni in essere e sulle possibili inadempienze di entrambe le strutture politiche.

In tutta umiltà, chiedo al mio amico Federico, come avrei potuto spiegare a chi interessasse e senza essere così lungo e prolisso, come definirebbe lui il mio scritto, che il mio non è un accanimento maligno contro il movimento, ma che,anzi, io nel movimento ho creduto e prima ancora in Grillo?.

Io, perciò e poi, ho più volte elencato le contraddizioni del movimento; ho più volte posto domande in merito a quelle; ho spessissimo ricevuto insulti ed improperi come risposte: dal servo del sistema all'imbecille ed incapace a capire di politica per non arrivare alle offese personali vere e proprie di cui sono stato bersaglio. Ho anche avuto, però, la fortuna di incontrare persone che ad un mio tentativo di ragionamento nell’ambito di un onesto confronto mi contrapponevano alla fine un “ … e allora conosci qualcosa di meglio per ribaltare questo schifo?”.

E lì ci siamo dovuti fermare avendo, entrambi, ben chiara la incapacità della MIA SINISTRA a tornare ad essere quel punto di riferimento che era stato in quasi cinquanta anni di storia.

Perciò: NO!, io non conosco una risposta migliore. E, ciò nonostante, pur considerando il movimento un ottimo mezzo a distruggere il vecchio, ma un mediocre se non pessimo mezzo a costruire il nuovo, proprio per quelle contraddizioni più volte elencate, adesso che è quasi certo che prima a Roma e poi in campo nazionale i CINQUESTELLE dovranno giocoforza assumere posizioni di governo e responsabilità conseguenti, per manifesta disonestà ed incapacità a risolvere di ognuno degli altri, io mi pongo in una attesa critica, ma speranzosa; speranzosa del fatto che a me, davvero, non sia dato di capire qualcosa di politica e che, dunque, da loro sarò per sempre smentito in toto. E sia chiaro questo è un augurio: sincero, vero, ma non indirizzato a loro;

esso va,ma alla MIA IITALIA !.