… servito! … - di Francesco Briganti

20.08.2015 07:48

Il gioco, inteso non come attività ludica ed infantile, quale che sia l’età, ma come fonte di speranza, reddito, guadagno è, comunque, d’azzardo. Non hanno importanza caratteristiche peculiari quali le probabilità, la conoscenza delle forze in campo, le statistiche, la meteorologia o le abilità personali, basterà, sempre, un qualsiasi elemento del caso a che un risultato, scontato o non che fosse, si mostri differente e divenga distruttivo anche per chi avesse pianificato ogni cosa. Chiunque si fosse mai seduto ad un tavolo di poker, ad esempio, sa che non c’è punto che abbia mai la certezza di far suo il piatto. Ma ciò vale, per il tressette come per la tombola, la roulette o l’asso piglia tutto; vale per una partita di calcio come per un gran premio, per un concorso di bellezza come per una sfida culinaria: per una grano di sale, Martin perse la cappa!.

Chi gioca deve avere nella propria mente alcuni principi fondamentali: a) conoscere le forze e capire quale tra esse è quella che, a qualsiasi titolo, sarà il banco; b) il banco non perde mai; c) quanto è il budget disponibile a perdersi; d) quel budget va considerato perso sin dal momento in cui si inizia a giocare. Colui il quale non avesse fatti suoi questi principi è meglio non partecipi mai ad un gioco in cui si vincono o si perdono denari o, comunque, la posta in gioca significhi veramente qualcosa di importante.

Naturalmente sto dando per scontata l’onestà di tutti i partecipanti!.

Ora, fatte queste premesse, proviamo ad inquadrare la situazione europea e quella italiana, in particolare, spostando ed analizzando in questi contesti i quattro principi di cui sopra.

In Europa le forze in campo sono molteplici; inizialmente intese come paritarie o fatte credere tali, esse si sono rivelate nel passare del tempo classificabili come di serie maggiore e minore, tra le prime quella che da subito, per sfrontata indipendenza da codici e regolamenti pur se sottoscritti e per indole, ha mostrato di voler fare il banco è stata la Germania. E’, fuor di dubbio, che i governanti quella nazione sapessero bene che il banco non perde mai e lo è a tal punto che sono stati proprio loro coloro che hanno stabilito i dettami relativi all’ingresso degli altri partecipanti al gioco; sono stati previgenti nel ordire un cammino ben preciso dando un limite alla propria partecipazione ed hanno messo in conto immediatamente che, raggiunto quel limite, se perdente, essi non lo avrebbero mai oltrepassato.

Da questo l’intransigenza, la protervia, la pretesa supremazia su tutti e chiunque. Gli stati che si erano illusi o ancora si illudono di far parte di una sorta di cerchio magico e preferenziale, tutti, si stanno accorgendo che lo “ UBER ALLES “ e’ santo che non fa miracoli e, dunque, non avrà soci, ma solo sottoposti. Gli altri quelli che ingenuamente hanno partecipato a quell’azzardo chiamato unione europea solo sperando nella fortuna e nella onestà altrui, stanno pagando malamente, perdendo anche ciò che non avevano messo in conto di perdere.

In Italia fino alla vicenda “mani pulite” c’era una democrazia effettiva. Il proporzionale puro garantiva in parlamento una presenza molteplice e veramente rappresentativa delle anime di un popolo polimorfo e la necessità di avere una maggioranza non precostituita dall’inizio, garantiva che gli interessi di tutti fossero comunque rappresentati ed in qualche modo tutelati. Poi, è iniziato un altro tipo di gioco tanto che viene da pensare che, per quanto a loro stessa insaputa, i giudici milanesi siano stato i bari che hanno favorito la vincita finale di un banco a distribuire carte truccate secondo uno svolgimento preordinato, previsto, costruito ad arte.

Da quell’inchiesta la convinzione diffusa che la politica fosse tutta corrotta, che occorreva un uomo della provvidenza, che il parlamento fosse un caos incasinato e dunque la necessità di avere pochi partiti, due, e che la governabilità andasse preferita al diritto, alla libertà, alla democrazia. Quindi il pensiero sempre più unificato ed unico, la critica sempre più reietta, la nascita di questi o quegli a promettere di essere lui IL salvatore della patria.

Oggi, eccoci ai Renzi, ai Grillo e Mago Merlino, ai Salvini, dopo esser passati attraverso le vergogne del Nano, le soporifere speranze delle Mortadelle, le falsità dei Monti e le ignavie dei Letta.

“ Quando per la prima volta ho capito che la vita nel mondo non era altro che una partita a carte, ho contemporaneamente razionalizzato che se la sorte, dopo averti dato buone carte, non ti fornisce anche la possibilità di giocarle al momento opportuno la partita è comunque persa …. e neanche puoi smettere di giocare…… . O si ? ! “

A questo punto, io credo sia lecito chiedersi, e chiedere a chi effettivamente legge e non si limita a mettere dei mi piace di auto compiacimento, se ci si è resi veramente conto di quale partita si stia giocando in questa parte di mondo; se i giocatori hanno capito chi è il vero banco a smazzare e se, infine, sono disposti davvero a perderci il culo o se ancora loro rimane la possibilità di virare verso un gioco onesto e divertente per tutti ed ognuno.

Visto chi comanda in Europa e chi lo fa in Italia io credo di poter affermare anche chi fa la parte dei polli che sono e saranno spennati; io, però, potrei solo essere un pessimista ed uno sfigato a prescindere, quindi ciò che dico io poco importa, ma ….

VOI, voi siete capaci di fare due più due?.