... si viaggiare ... - di Francesco Briganti

03.03.2016 09:03

Tutti coloro che leggono le mie "fandonie" sanno che da sempre scrivo che leggere è una scelta; sanno che non amo esprimermi per twitt che considero poco più su di uno spot pubblicitario ad averne la stessa valenza; sanno che il mio scopo è quello di spingere a riflettere, a ragionare sulle cose, a trarne spunti e deduzioni dai quali, eventualmente, avviare una discussione.

Che la cosa mi riesca o non, questo non sta a me dire; quello che io posso dire, in piena coscienza, è che da ciò che scrivo non ho mai tratto alcun vantaggio personale, né guadagnato qualcosa. Eppure avrei potuto: pubblicizzando la mia azienda,oppure riferendomi a mie, possibili, pubblicazioni, oppure ancora offrendo spazi, pure richiesti, sulla mia pagina.

Dunque scrivendo, ed anche questo è noto, io soddisfo innanzitutto una mia esigenza di espressione, poi cerco di farne una cosa utile per chi volesse, quindi un hobby per il tempo libero. Capita che ad un certo punto della storia, ci si renda conto di aver messo assieme un insieme misto, troppo misto, di persone che trovano interessanti i miei argomenti, se mi leggono, ma che poi nella privacy, si fa per dire, della propria dimensione network, agiscano ed affermino in netto contrasto con ciò che approvano da un'altra parte.

Ciascuno di noi, e ci mancherebbe, ha piena libertà di pensiero e di azione, ma questo tipo di contrasto io non riesco a capirlo. Non mi riferisco a chi apertamente ed ovunque dissente dalle mie considerazioni: il confronto è il sale di ogni democrazia: si argomenta, si discute, si litiga persino, ma poi, smussando gli angoli eventuali, si trova un punto di incontro.

Io divento, letteralmente, un'altra persona, a volte persino scurrile e antipatico, quando ad un ragionamento si oppongono dogmi o convinzioni personali non supportate da altro che dalla loro stessa esistenza e di fronte ad essi non si riesca più a ragionare nemmeno per linea di principio.

Ho, a causa di questo,letteralmente buttato a mare una pagina e ne sto faticosamente ricostruendo un'altra. Ho, in contrasto con quanto affermato sulla vecchia, richiesto l'amicizia a quelle persone che considero, da sempre, aperte al ragionamento, anche a quelle, forse sopra tutto a quelle, che la pensano diversamente da me, ma che io stimo razionali e valide intellettualmente; alcune ancora non le ho raggiunte, alcune hanno già accettato, altre, non ancora, altre, infine, forse ritengono che io non sia più affidabile o che i parametri da me indicati bastino ad escluderle. Può essere, dal loro punto di vista, ma certo è che il mio non è stato un atto di superbia, basta pensarci, ma una presa d'atto di una situazione nella quale non stavo più bene e dalla quale dovevo uscire e così ho fatto.

Dopo questa lunga premessa e per l'ultima volta, affronto un argomento suddividendolo in punti: a) amare è connaturato alla natura umana, e questo è un fatto!; b) il desiderio della genitorialità, per la donna come per l'uomo, è anch'esso connaturato alla natura umana, ed anche questo è un fatto; c) amare chi si vuole, corrisposti o non, è un diritto indiscutibile; d) la sessualità di una coppia è faccenda strettamente personale e strettamente correlata al rapporto intercorrente tra i membri della stessa; e) una coppia, quale che essa sia, ha per diritto costituzionale il diritto di godere delle stesse opportunità concesse a tutte le altre.

Questo in linea di principio.

Poi che la natura umana tenda a mercificare ogni cosa, questo è un fatto altrettanto evidente, ma, e proprio per questo, si studiano i mezzi e si legifera quando è necessario, per impedire le storture e gli abusi, vietare, negando i problemi o oscurando i diritti non risolve, mai, le situazioni, semmai le incancrenisce!.

Io sono un tipo a sé; sono irascibile, sono pazzoide, me ne vanto, sono immaginifico e perciò aperto alla altrui visione e per me un orizzonte non è, mai, un punto di arrivo, ma una nuova partenza; ecco questo vorrebbe essere questa pagina ...

una linea immaginaria sulla quale incontrarsi e da cui ripartire insieme.