… SIGNORE SE UNA VOLTA FOSSI IO … - di Francesco Briganti

14.09.2015 09:11

“ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese… (Art. 3 Costituzione Italiana) “.

“ Stato di necessità. Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sè od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, nè altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo. Questa disposizione non si applica a chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo. La disposizione della prima parte di questo articolo si applica anche se lo stato di necessità è determinato dall’altrui minaccia; ma, in tal caso, del fatto commesso dalla persona minacciata risponde chi l’ha costretta a commetterlo. (art. 54 Codice Penale) “.

Quelli di cui sopa sono due tra le tante disposizioni che regolano la società italiana. Il primo è posto tra i fondamenti della nostra Costituzione; come a dire che i padri costituenti subito dopo aver definito l’essenza della Repubblica: una, antifascista e fondata sul lavoro, avessero stabilito prioritario l’impegno che Essa Repubblica assumeva nei confronti dei propri cittadini: “ E’ compito della Repubblica ….”; non uno generico “ lo stato si impegna” oppure un “ il governo farà il possibile” o ancora “noi ce la metteremo tutta, ma se non riusciremo … “; no!, un perentorio e drastico obbligo: “ E’ COMPITO DELLA Repubblica … “. Ciò vale a dire che qualora non vi riuscisse sarebbe obbligo conseguente alzare le mani, dichiarare fallimento e rimettere ogni mandato nelle mani di quei cittadini che, usati ed abusati e vilipesi e sfruttati, sono stati dallo Stato, dal suo governo ed in ultima analisi dalla loro Repubblica impediti al pieno “SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA ED ALLA EFFETTIVA PARTECIPAZIONE … “.

La cosa non è opinabile, non è soggetta ad interpretazioni di sorta, non è legata agli umori, alle mutevoli condizioni economiche, alle diverse e sempre cangianti alleanze: E’!, E’ e basta!.

L’art. 54 del codice penale dichiara che in stato di necessità chi commetta un’azione di difesa personale per salvare sé stesso, la propria famiglia, i propri beni, non può considerarsi colpevole di quel fatto e, di più, non può esserne sanzionato. Nel mentre che tiene a specificare che la disposizione dell’articolo non si applica a poliziotti, gendarmi, militari ognuno dei quali pur esponendosi al pericolo per professione, deve doppiamente misurare le proprie reazioni, non precisa in nessun modo quale deve essere la fonte di quel pericolo alla quale ci si può opporre e, dunque, se quella fonte fosse lo stato stesso, è palese che anche dallo stato ci si può ed anzi ci si deve difendere quando abusasse delle proprie prerogative mettendo a rischio la persona, la sua salute, la sua famiglia, la sua proprietà. In quel caso lo stato sarebbe il colpevole individuato, i suoi funzionari i “bravi” conseguenti ed il connubio stato, governanti ed esecutori i veri ed unici colpevoli da combattere, condannare e punire.

La cosa non è opinabile, non è soggetta ad interpretazioni di sorta, non è legata agli umori, alle mutevoli condizioni economiche, alle diverse e sempre cangianti alleanze: E’!, E’ e basta!.

Qualcuno ieri e commentando un mio post chiedeva a me, sic!, A me!, Gesù, a me?, cosa fare e come farlo; qualcun altro invece mi domandava cosa proponessi quale soluzione di una situazione che sempre più persone soffrono sulla propria pelle; io dico che l’ignoranza, nel senso dell’ignorare, del non conoscere, del non informarsi è la peggiore delle condizioni ed è, al contempo, la migliore arma del potere in una società che ancora conservi un barlume di democrazia. Perciò come prima cosa chi non sapesse cosa e come fare deve informarsi, conoscere, non ignorare ed è per questo che IO PROPONGO, oggi, QUESTI DUE CODIFICATI DELLA REPUBBLICA; non vi aggiungo altro giacché in essi vi sono i contenuti per ogni azione e reazione.

YES WE CAN; PODEMOS, OKY …: SI Può, BASTA VOLERLO!.