... Simulazione ... - di Francesco Briganti

30.04.2016 09:10

Ricordo che, nel periodo di leva, spesso di notte suonava l'allarme ed in un tempo minimo dovevi essere pronto con lo zaino affardellato, l'M1 Garand in spalla con il relativo caricatore nella bisaccia, la pistola al fianco ed in attesa di ordini dovevi sistemarti a gruppi in luoghi predefiniti della polveriera nella quale facevi servizio di guardia o caserma di stanza che fosse.

Spesso l'allarme suonava più volte nell'arco di una notte e, dunque, dopo le prime volte che ti eri agghindato da guerriero e poi spogliato per poi riagghindarti nuovamente, quando c'era aria di notti in bianco, si andava addirittura a letto con gli anfibi già calzati, lo zaino pronto ed un occhio solo chiuso a riposare.

L'allarme era una di quelle esercitazioni che stava sugli ormoni più di ogni altra cosa: era inconcludente, vuoto di ogni significato fattivo per l'immediato futuro, occasione unica per maledire ogni membro dell'esercito : dal caporale di giornata al comandante in capo dell'intero esercito.

Questo era il pensiero principe di quei momenti: maledire chi rompeva i euyugui per niente; ma in realtà, e l'ho capito nel tempo di quella naja, quella tromba improvvisa nel cuore della notte aiutava a sviluppare un senso di vigile attenzione funzione dell'accadere, dei particolari, dell'improvviso. Quel senso, divenuto automatico, non l'ho più perso!.

Ora accade che un miserabile bambino viziato, che gioca a calcio solo perché è l'unico a possedere un pallone peraltro rubato si sente minacciato dalla possibile forza, per ora solo possibile, di una raffazzonata squadra avversaria e, dunque, essendo ricorso troppe volte alla minaccia di andar via con il pallone, interrompendo così il gioco e, considerato il fatto che la partita con quella raffazzonata squadra si giocherà con un secondo e terzo pallone e perciò la propria minaccia perderebbe di valenza, decide di cambiare i designatori degli arbitri e lo fa mettendo al loro posto persone che al momento opportuno saprebbero designare arbitri decisi, comunque e dovunque, a fargli vincere la partita.

Dal momento in cui quel bambino viziato ladro di palloni è sceso in campo per giocare quel famoso senso di cui più sopra ho parlato ha cominciato a far tintinnare dei campanellini fastidiosi ed insistenti; quando poi il bambino ha anche brigato affinché si cambiassero le regole del calcio sfruttando ogni alleato possibile, peraltro subito scaricato appena non serviva più, i campanellini sono diventati campane; oggi, che si sono cambiati anche i designatori degli arbitri quelle campane suonano a morte!.

Compagni miei, Voi Camerati, Voi Cittadini 5S, Semplici Strafottenti Ignavi astensionisti ai quali poco importa chi si arricchisce al potere e Voi che ritenete di appartenere a QUELLI CHE TANTO A ME IL PROBLEMA NON MI TOCCA, DOVRESTE, DOVREMMO, TUTTI, renderci conto che si stanno facendo, e sotto gli occhi di ciascuno di noi, le prove generali di quello che sarà l'ordine del bambino se il risultato della partita gli fosse al novantesimo minuto contrario: gli arbitri designati ORIDNERANNO A CHE CI SIA, comunque ed a prescindere, SOLO IL RISULTATO A LUI PIU' FAVOREVOLE!.

Sapete cosa direbbe il capitano Farina, comandante della mia compagnia del 7mo reggimento Genio Pionieri se fossimo anche solo al primo di quegli allarmi notturini?. Direbbe, raccomandandoci di restare agghindati da guerrieri :

" STI CAZZI MO' NO ... ! "

e sarebbe il primo a mettere il colpo in canna!.