SMILE … sei su scherzi a parte!. - di Francesco Briganti

14.12.2013 08:07

E’sabato, è presto, fa freddo fuori ed in casa essendo il tepore dei termo affievolitosi già da un pezzo, siedo alla mia scrivania nel mio piccolo studio con di fronte i rami dell’ulivo che ballano al di fuori del balcone finestra che mi separa dal piccolo giardino. Doug è venuto a vedere un paio di volte che aria tirava e se c’era la possibilità di convincermi ad uscire, ma di fronte al mio colpevole distacco, lanciati un paio di guaiti di delusione, se n’è tornato alla sua dimora in attesa di quel tozzo di pane duro che è la sua felicità e per il quale venderebbe la coda a chiunque volesse comprarla.
E’ sabato ed i partiti hanno abolito il finanziamento pubblico dei partiti, adeguandosi alla volontà popolare espressa in un referendum fatto ai tempi di Noè, ma lo hanno fatto a partire dal 2017che è comunque un risultato ed è esattamente quello di chi, convinto di avere a che fare con dei fessi, li ritiene talmente fessi, da poterli trattare da fessi pensando che quei fessi non se accorgeranno o se lo faranno se ne staranno comunque zitti proprio perché sono fessi. Spacciano perciò come promessa mantenuta l’ennesimo rinvio. Non c’è da lamentarsi eccessivamente giacché siamo NOI ad averli abituati così.
E’ sabato ed io mi sto rendendo conto che non c’è cosa più semplice che parlare di politica; o meglio di quella pseudo politica che è fatta dall’analisi soggettiva ed egoistica di chi fuori dalle stanze del potere voglia scriverne attaccando il potere; c’è sempre qualcosa che non va a cui appigliarsi, e quindi diviene estremamente facile fomentare il malcontento, dipingere a fosche tinte una realtà che è di per sé e di fatto insopportabile, criticare, comunque ed a prescindere, qualsiasi azione, proponendo soluzioni che, talmente semplici da risultare ovvie, non si riesce a capire come mai non vengano adottate. Farlo poi facendo parte di quella parte di popolo la più tartassata e sfruttata da ogni punto di vista, ci vuole un nano secondo a diventare quel profeta in patria cuore e voce di chi, ritenendo di non esserne all’altezza, si aggrega e diviene corpo e cuore di qualcosa che cresce auto alimentandosi del proprio malcontento a cui man mano aderiscono ulteriori edifferenti malcontenti che non hanno ancora trovato la loro personale o specifica voce.
E’ sabato ed io al termine di una settimana d’inferno sto diventando filo governativo?; niente affatto!. Cerco solo di mettere in fila parole per argomentare un ragionamento e per questo lasciatemi tornare indietro ai tempi del, mai rimpianto abbastanza, PCI. Al suo fianco ed in contraltare c’era la Dc più tutta una serie di satelliti poi spariti nel tempo: chi ricorda più il PLI, il PRI, il PSDI o il funesto PSI, inteso come Craxi e soci?. Ed ancora chi ha memoria del PSIUP, del PDUP, o ancora di quei più settari, frammentati e frammentari Potere Operaio, Lotta continua eccetera eccetera eccetera?; Io credo, ora che li ho nominati, qualcuno!; gli altri non ne conoscono nemmeno il nome figuriamoci storia e comportamenti. Questo, oggi, vale per la sinistra così come vale per quei corpuscoli della destra, spariti anch’essi, ma ed è qui la differenza, in qualche modo tenuti al guinzaglio della furbizia di coloro che hanno fuso, federato, fatto coincidere, sotto la bandiera dell’anticomunismo, le varie anime con gli interessi di uno solo.
A sinistra, dalla fine storica del Pci come partito a tutela degli interessi di una massa, i vari distinguo hanno creato prima Rifondazione, poi i Comunisti Italiani, quindi Sel ed ancora Ingroia e tutti coloro che, una mattina, svegliatisi in un modo piuttosto che un altro, hanno deciso che era ora di fondare una nuova anima che si collocasse più a sinistra con il risultato di svuotare progressivamente da ogni riferimento marxista ciò che restava dell’eredità di Berlinguer riuscendo nel contempo anche a non contare più un accidente ed a sparire come i tanti altri groppuscoli che li avevano preceduti e che, purtroppo, li seguiranno. Via più difficile, ma forse più costruttiva, manca la controprova, sarebbe stata quella di cercare, anche da minoranza, di mantenere un’anima ed un’idea all’interno di quel partito che oggi sorregge e protesta contro sé stesso nel governo di Letta. Stesso identico discorso vale per i sindacati i quali hanno raggiunto ed ottenuto la loro migliore performance nel momento della triplice, quando, in funzione di un’opera intelligente, avevano capito che essendo uniti, la forza contrattuale non valeva per tre, ma aveva una funzione mille volte superiore.
In questo paese, quindi, dove ogni persona ritiene di essere il soggetto dell’ispirazione macchiavellica per il “Principe”, quelle stesse persone non sono altro che l’incarnazione della stupidità e della balordaggine oggetto della furbizia e della sagacia politica di coloro che hanno fomentato ed alimentato, aggregando attorno a sé e ciascuno per sé, le varie anime E LE LORO DIVISIONI ottenendo come unico risultato quello indiscutibile e ad oggi non mutabile del mantenimento dello STATU QUO. Per chi avesse dei dubbi su quanto da me scritto io ho un suggerimento: GUARDATEVI, semplicemente, ATTORNO: lo stesso M5S di Grillo non è al momento altro che una bandiera che garrisce sul nulla!. Peggio è il Movimento del 9 DICEMBRE che, addirittura, può fornire l’arma finale alla repressione ed alla restaurazione della destra più retriva.
Il giorno in cui, dunque, si cominciasse a capire che l’unione a sinistra di quelle idee ed esigenze comuni ad un popolo vessato ed oramai in ginocchio è l’unica e sola possibilità di successo, quel giorno la destra, dalla più democratica alla più fascista, potrebbe cominciare a contare i giorni che mancano alla propria sconfitta; ma fino a quel giorno, tutto il resto non costituisce altro che CHIACCHIERE DA CORTILE i cui portavoce sono OCHE STARNAZZANTI protagoniste del cenone del prosù
simo Natale.
E’ SABATO; mi spiace per Voi, ma io continuo a rompere le scatole ed a far sì che Voi spremiate le Vostre meningi se non volete che domani non sia altro che: una burla trasmessa da canale 5!.