… SPARAGLI PIERO … - di Francesco Briganti

07.10.2015 09:02

Io non sono un violento!. O, quanto meno, non lo sono per indole. Mi hanno insegnato ad esserlo, mi hanno insegnato a far del male in modo precauzionale e/o definitivo, mi hanno insegnato che in determinate situazioni il “mors tua vita mea” non può ammettere deroghe, deve essere il retro pensiero dominante, deve far sì che la propria persona o quella di coloro che stanno accanto e si muovono nella stessa direzione e con gli stessi scopi non abbiano a patire per titubanze, remore, indecisioni di sorta. Quando c’è un obiettivo da raggiungere e quando ci fossero condizioni estreme conta solo una cosa: riuscire!.

Le guerre non si fanno!. L’ho scritto centinaia di volte; non si dovrebbe, mai, dirimere una questione, quale che fosse, con la violenza ed a maggior ragione, quando quella violenza potrebbe esser causa di decessi innocenti, voluti o non che fossero. Non si può, però, sempre porgere l’altra guancia; non si deve, mai e comunque, sottostare alla sopraffazione ed all’abuso, non è possibile che in nome della non violenza si consenta a chi che sia di spadroneggiare in casa propria ed o altrui e, dunque, qualche volta le guerre si rendono necessarie o, diventano addirittura un qualcosa di obbligatorio.

Quando questo dovesse succedere, allora, vige un solo imperativo: colpire nel modo più duro possibile, con il maggior danno possibile, nella maniera più eclatante possibile, impiegando il minor numero di mezzi possibili ed evitando di correre rischi non calcolati o, comunque, arrecanti alla propria parte danni maggiori del previsto. Chi si avviasse ad una situazione di conflitto, sa sempre ed a prescindere, che danni se ne riporteranno e che qualcuno tra quelli che iniziano non ci sarà più quando quella situazione sarà risolta o raggiungerà una qualsiasi zona di stallo: vengono definiti danni collaterali e, cinicamente, si fa un semplice calcolo della lavandaia per determinarne i pro ed i contro per poi decidere se conviene.

Questo è quanto!. E’ decisamente inutile filosofeggiarci sopra. In ogni ambito militare sono questi i ragionamenti che si fanno. Non esistono interventi facili o difficili a farsi in nome dell’umanità o della democrazia, non sono previste azioni che tendano solo a salvare vite, non c’è alcuna favola possibile che veda buoni contro cattivi o difensori della fede, di un ideale, di una impropria e disonesta bonomia contro le forze di un qualsiasi satana sceso in terra. Tutto si fa dopo un cinico, becero, calcolo tra il dare e l’avere rapportati all’interesse primario delle parti in conflitto, al costo sociale, civile ed economico patito dalle stesse, sorvolando, se non come volo a planare, distratto e rassegnato, sul numero possibile delle vittime.

Ciò detto, quando si parla di guerra, quando si vocifera di usi diversi dal dichiarato di forze armate o di mezzi, comunque a provocare o a subire, vulnus e ripercussioni, si può star tranquilli che è già da un po’ che la realtà dei fatti ha visto quelle voci realizzate sul campo. Un campo che non vedrà, mai e poi mai, come protagonisti in prima persona né coloro a vociferare, né loro parenti stretti o larghi che fossero, né alcuno dei viciniori di partito, di funzione, di colleganza.

Chi comanda, in un rapporto sempre più biunivoco man mano che si discenda la scala dell’importanza del grado e del livello, sa che il rischio è inversamente proporzionale e, perciò, decide essendo sicuro della propria incolumità e fottendosene di quella sempre più a rischio dei militari di truppa. Sapevate che nella guerra del Vietnam l’aspettativa media di vita per un militare nella giungla del Mecong era di soli dieci minuti?; e, sapevate che l’ottanta percento dei caduti, sempre in Vietnam, erano di pelle nera?, essendo questi ultimi la maggioranza nelle truppe?. E, ancora ed infine, sapevate che le uniche nazioni al mondo che non mandano mai le proprie truppe in situazioni di belligeranza, dichiarata, sospetta o possibile, sono il Giappone e la Germania?. Provatevi a chiedere perché e poi, così come faccio io …

mandate a fare in culo GENTILONI, LA PINOTTI, RENZI E TUTTO IL SUO GOVERNO!.