Sulle nuvole – di Daniela Pavone

26.08.2013 07:56

A distanza di molte ore dentro le mie orecchie echeggia quella frase sentita durante uno scambio di pareri lavorativi; " seeee ora cci fazzu u cafè a iddi! Chi sugnu a sò cammarera? " Questa frase è stata detta da una bidella alla quale un insegnante aveva chiesto un caffè e lei categoricamente disse di no perchè non era compito suo. Mentre scrivo dalla mia stanza vedo passare una nuvola nel cielo, guardare nuvole mi rilassa, in questo momento m'immagino di essere su una di loro e con tutta la serenità che mi trasmettono,il mio pensiero ritorna al passato. Sto guardando dall'alto la mia vita e vedo una bambina un po cicciottella, ma bella. Una bambina che vive al momento, che purtroppo non si pone il pensiero cosa farò da grande? Ma una bambina che si lascia trasportare dalla vita, giorno dopo giorno. A distanza di quaranta e passa anni e col senno del se, oggi potrei dire, se avrei pensato, se avrei riflettuto, se mi sarei ribellata, se avrei imposto. Ero molto brava alle scuole elementari e si sa che quelle sono le basi di partenza, ma per alcuni motivi di famiglia mi fermai lì, poi un bel giorno mi ritrovai grande e la vita mi presentò il conto e siccome in tasca non avevo niente mi sono rimboccata le maniche e cominciai a pagare il debito lavando i piatti. Avevo ventitreanni già mamma di due bambini, mio marito per un periodo non lavorò e non riusciva a trovare lavoro, il suo mestiere era nell'ambiente edile è quello era il periodo di Di Pietro e le sue mani pulite, così non avendo tante alternative ed essendo mamma di due bimbi l'unico lavoro a mezza giornata che trovai fu la donna delle pulizie, o colf o cameriera, chiamala comu vò chidda è! Non ho ma provato vergogna a dire che lavoro svolgevo perchè lavorare con dignità nobilita e poi devo dire che ho lavorato in molte famiglie e ogni volta s'instaurava un rapporto amichevole, forse perchè io non sono un tipo fiscale, perchè amo di più una buona amicizia che una tasca più piena, non saprei, so solo che da quel giorno lavorai tantissimo, non avevo un posto per tutti i giorni, lavoravo a ore un giorno qua un giorno la. Certo devo dire che non sono stati degli anni tutte rose e fiori, qualche lavoro lo lasciai perchè in certe situazioni mi sentivo umiliata e quelli erano i momenti in cui mi pentivo di non avere continuato a studiare, avevo le potenzialità di fare altro invece di sentire qualcuno che con disprezzo ti chiama a cammarera! Ho fatto quel lavoro per venticinque anni e durante il tragitto ho lasciato il mio profumo, magari a qualcuno nausea, a qualcuno infastidisce, ma molti lo ricordano e lo ameranno a vita, perchè io non ho mai rifiutato un lavoro o un piacere chiesto anche se non era di mia competenza, lo so che tanti di voi non condivideranno il mio pensiero, lo so che se io ero un tipo fiscale in questo momento della mia vita, in cui per motivi di salute non posso lavorare mi sarei ritrovata un gruzzoletto in tasca, ma per me, un amico vale un tesoro!