Terremoto … - di Francesco Briganti

21.07.2013 06:58

La terra trema, ripetutamente, inesorabilmente, seguendo logicità geologiche sconosciute ai più, ma e comunque, riservate ai quei guardoni della scienza che seguono con malcelato interesse lo scontroso amplesso della placca adriatica con quella, credo senza averne alcuna certezza però, alpina. Lo sconforto, la disperazione, la compassione e la compartecipazione al dolore comune che i nostri politici hanno tutti manifestato dopo ogni terribile scossa non ha mancato di colpire la mia sensibilità; non sono però riuscito a ravvisarne alcuna sincerità d’animo: continuano a risuonarmi ancora nella mente le risatine soddisfatte di quei due animali che pensavano ai lauti guadagni possibili e che gioivano del dolore altrui proprio grazie a quei politici che continuano nella loro farisaica partecipazione. Mancanza mia!. Di ciò mi scuso, ma per farmi perdonare e per darvi un qualche motivo di sollazzo, proviamo ad immaginarceli indaffarati a salutarsi prima di dipartire ciascuno per la meritata vacanza (termine che deriva da vacante, mancante; mai parola fu più attinente ai personaggi. Ndr)“. Seguendoli, come da una virtuale telecamera nascosta, potrei forse seguire il colloquio tra la santachè? e la gelmini intente entrambe a congratularsi a vicenda per la nuova borsa di prada o per l’altezza stratosferica dei tacchi delle scarpe ed a questo punto maliziosamente sorridere alla battuta della prestigiacomo circa la necessità del silvio di averne un paio uguali. Quasi magicamente evocato a questo punto ecco comparire come in lontananza, il deputato brunetta: come in lontananza … perché man mano che si appropinqua la sua altezza non cambia e quindi ci si rende conto che la sua statura non è un effetto prospettico. Poco più in là un vociare concitato attira l’attenzione dei presenti che si girano per partecipare al dialogo tra sordi inespresso da un larussa in mimetica ed un gasparri in tenuta da balilla, ai quali nessuna ha spiegato prima che la festa in maschera è finita in un certo piazzale più di qualche mezzo secolo fa e quindi non era necessario venire col grembiulino d’ordinanza; ma si sa, a ciascuno il suo e per loro, ripetenti incalliti, non c’è speranza. Tenuto alla catena per una caviglia , volteggiando sugli astanti quasi come un pallone gonfiato … di elio, un angelino abbronzato e tirato a lucido come un paio di mocassini il giorno del matrimonio, segue docile e salmodiante il sacro rito del torto ai perseguitati, mentre un calderoli in calzoncini corti, giacca e cravatta rigorosamente verde come le facce dei suoi colleghi della lega intenti a smacchiare i vestitini dai pomodori e dalle uova marce beccate all’ultima saga del dio eridano da elettori stanchi di essere presi per il culo, si atteggia ad essere umano cercando di non cascare dal ramo cui si è appeso. Poco più in là un capezzone lingualunga striscia tra gli altri assieme a cicchitto e a lupi che, fedelmente, scondizolano all’unisono come da ammaestramento storico; il bondi ripassa una stantia poesia, ode alla sacra calvizie, così come “quellichemonti” responsabilmente, dirigono il traffico lanciando sguardi di impaziente cupidigia verso la bouvette ancora chiusa. Nel mare magno della ressa al di fuori del consesso a parlamentari riuniti, ecco che quasi d’incanto si sente il silenzio farsi largo a gomitate tra le parole sempre più smorzate, sbiascicate e quindi taciute: su di un carro trainato da cavalli alati e preceduto da majorette in un completo “vedononvedo”, firmati amaro e gabbato (sia i cavalli che i completi), si appresta al di di festa un “nanomartiredellalegge” in aureola dorata e benedicente (lui non l’aureola) la massa; un maroni ammiccante bacia la mano tesa, uno schifani prono lecca una scarpa del divo, un dellutri fintamente distratto conta soldi in disparte mentre le guardie del corpo allontanano i più facinorosi nascondendo in una mano una qualche statuetta per un attentato estemporaneo da servire pronto ed alla bisogna. “ Completano, in attesa di compiere il loro compitino oppositivo collaborazionista i vari bersani, casini, fini, dalema, franceschini i quali tutti, assieme e singolarmente danno il loro “ presente” ai ministrioppositori di un governo sinceramente democratico e ligio al bene del paese che arrivando alla spicciolata precedono di qualche decina di passi, noblesse oblige, un sobrio e compenetrato lettapresidente che, in tuta d’ordinanza, con una mano toglie e con le altre mille prende, prende, prende, prende ed ancora prende a quegli stessi terremotati che già prima di esserlo erano ridotti in brache di tela dalle infinite promesse mai mantenute. E renzi?; a firenze a dir male di tutti!. Siccome so che siete lettori attenti è mia certezza che abbiate notato come manchi qualsiasi accenno ai rappresentanti delle opposizioni a questo governo, ma un cenno di attenzione va anche ai cittadini di fresca nomina i quali, al pari dell’erotomane istituzionalizzato che quasi capretta impazzita è in attesa di salutare l’Heidy appena diciottenne assunta al bar della bouvette, attendono prima di partire, il loro profeta del “vaffamadicono” con telefonini, ipod, pc, scontrini, e i più tradizionalisti, la settimana enigmistica, topolino e qualche sapida interrogazione nel taschino. L’intero consesso distrutto dal troppo impegno a far casini verbali ed inutili nel tentativo disperato di convincere gli italiani ed il popolo tutto che sono loro l’unica salvezza per cui valga la pena di votare. “ Gli italiani?, il popolo? : ma quante cose volete sapere, però ?! e che diamine … va bene soddisferò la vostra curiosità: TUTTI A FARSI UN MAZZO COSI’… come al solito del resto, dov’è la novità ?!.