Tessera n° …. - di Claudia Petrazzuolo (Fortebraccio)

23.04.2013 07:58

Ricevo e ritrasmetto:

Sappiamo che in Politica, a differenza o quasi della vita di ogni giorno, si pensa una cosa, se ne dice un’altra nel mentre che ci si accorda diversamente e poi se ne fa una quarta: la Politica è l’arte del probabile, del possibile, del conveniente, quasi mai dell’immaginifico, assolutamente mai del realmente fattibile. La politica è finzione scenica, è scambio di ruoli, è teatro dei pupi: la quasi totalità degli attori in scena son burattini ed i pochi Mangiafuoco in giro a tirare i fili sono al più nascosti o dietro le quinte appena visibili. LA politica non è mai quel che sembra, non è mai quel che si potrebbe dedurre da ciò che accade, non è mai diretta dipendenza da un avvenimento particolare, è, piuttosto, uno svolgersi, a volte contorto e lungo linee non chiaramente collegate tra loro o addirittura in antitesi, che parte da punti lontani nel tempo e che tende ad un traguardo che non è mai quello prossimo ed apparentemente vicino. In Politica non bisogna mai chiedersi cosa c’è dietro l’angolo perché rientra nel possibile che l’angolo considerato non sia altro che uno specchietto per allodole stupide o da accontentare: la politica non è il fine che giustifica il mezzo, E’ IL MEZZO PER RAGGIUNGERE UN FINE. Alla luce di queste osservazioni c’è da ripensare a tutto ciò che è accaduto negli scorsi 56 giorni ed anzi negli ultimi 6 mesi, da quando, cioè, c’era un partito democratico che possedeva una dote elettorale capace di 12 punti percentuali sul Pdl. Ricordate?,c’era un centrodestra in disfacimento; c’era in quel campo una diatriba sulle primarie da farsi o non; c’era un tentativo di vari protagonisti di quella parte di entrare nelle grazie di Monti o di creare nuove formazioni: ciascuno di noi avrebbe scommesso la vita su di un governo del centrosinistra capace, da solo, di reggere le sorti del belpaese per i successivi cinque anni. Poi e contemporaneamente scende in campo, di nuovo, Berlusconi; poi e contemporaneamente Bersani comincia a sbagliare ogni mossa possibile; poi e contemporaneamente il sen. Napolitano fa trapelare i propri desiderata e le proprie preoccupazioni sul futuro; poi e contemporaneamente Grillo aizza, di certo giustamente, le piazze contro questa ignavia diffusa che pervade la politica ed i politicanti; alla fine si vota ed i risultati li sappiamo, ma lo spread scende, i mercati restano più o meno calmi, e l’Europa assiste tranquilla allo scempio ed alla strage di credibilità e di persone e di personaggi e di strategie che avviene in Italia alle spalle e sulle spalle degli italiani. Ufficialmente viene dichiarato morto un partito per quanto ancora lo i tenga in vita per accanimento terapeutico; un vecchio, in ogni senso considerato, accetta di sacrificarsi per il bene comune dettando le condizioni che giustifichino il suo sacrificio, un gatto con gli stivali, lisciandosi ipotetici baffi, sorride sornione e soddisfatto mentre nel campo opposto l’arrivo di un pretendente al trono prima lontanissimo dal realizzare le proprie speranze, vede la carica di segretario del partito stesso e l’incarico di presidente del consiglio avvicinarsi al trotto più sfrenato ed incontrollabile. Una regia sottile e quasi trascendente ha cambiato tutto quello che sembrava, se non certo, molto probabile ed ha reso realtà ciò che ognuno pensava fantascientifico e classificava come HORROR. Alla luce di queste considerazioni assumono un altro aspetto le visite, tempo addietro, fatte in ambiti non istituzionali, gli incontri e gli scambi definiti casuali tra personaggi di campo avversi ed anche le passeggiate elettorali tra soci apparentemente dichiarati e nascostamente antitetici tra loro. In politica ci vuole visione d’insieme e capacità gestionale in funzione di ciò che si vuole ottenere prendendo subito le opportunità offerte, bisogna non essere prevedibili per non essere manipolati e sfruttati e questo è esattamente ciò che E’ SUCCESSO. Hanno corso il rischio di veder rovinato il loro progetto, chiunque essi siano, ma era un rischio calcolato, ESSI, infatti, AVEVANO IMMAGINATO OGNI COSA, anche la stupidità di chi potendo accettare la realizzazione di un sogno, forse per ingenua cupidigia o forse per dinamica complicità, AVREBBE RINUNCIATO!.

(Fortebraccio)