... the shocking anyting … - di Francesco Briganti
Io sono contro i furbi, comunque ed a prescindere. Ho lo stesso atteggiamento verso i servi genetici, quelli cioè che restano servi fossero anche “presidente del consiglio”, quelli che, furbi e servi, sono, però, talmente stupidi da essere persino più realisti del re a cui hanno dato il culo.
Per spiegarmi ho bisogno di ricorrere ad un esempio di sportivo. Nel campionato di serie A di calcio c’è una squadra che ha avuto un inizio disastroso; da qualche settimana, questa compagine sembra aver riacquistato il suo antico valore e, perciò, ha ripreso a vincere con costanza. Il suo inizio, però, l’ha relegata diversi punti indietro rispetto alle prime, le quali, più costanti, continuano in quell’andamento che ne ha determinato i punti in classifica, ragione per cui il distacco, molto ampio tra queste e quella squadra, nonostante le ultime vittorie di quest’ultima, resta invariato e, secondo me, comunque difficile da colmare; dunque, accreditare di possibilità di vittoria finale riferendosi a quella squadra è quanto meno un aleatorio atteggiamento di bieco e furbo servilismo atteso alla bonomia di un padrone calcistico ed alla vendita di un giornale, quale che fosse, a spacciare una delle tante evenienze possibili come risorgimento e lotta quasi fosse il riscatto di un popolo asservito e non il doveroso comportamento di chi, avendone i meriti, è pagato a fior di milioni di euro.
Avviene, così, la trasformazione di una possibilità in una certezza!. Ed è appunto di questo che mi piace, oggi, discutere con Voi.
Prendete la situazione italiana. In questopaese la forbice tra la povertà avvertita e quella reale si stringe sempre di più. La disoccupazione giovanile è al trentotto percento; quella generale si mantiene intorno al tredici; il jobs act, inglesismo gigliato di un coglione a girare in pantaloni alla zuava, continua a regalare sgravi fiscali ad imprenditori furbi, ma non dà nessuno scatto con una valenza a nuovo lavoro; l’eliminazione di questa o quella tassa si traduce in aumenti dei balzelli locali; le previsioni di crescita sono sempre al disotto del previsto e dunque diventano gravide di ulteriori tagli a spese di chi già ha meno del necessario; la destrutturazione e distruzione della Costituzione più bella al mondo sta trasformando una repubblica democratica in un regno assolutista; la finanza ha preso il posto di un dio sugli altari delle chiese; miliardi di euro sono buttati al vento in una illusione alla “Maria Antonietta di Francia”, eppure Voi troverete una parte di popolo sempre disposta a credere a ciò che gli viene raccontato dalla televisione e da quei giornali il cui compito non è informare, ma indottrinare e adeguare il pensiero a quello del governo vigente in quel dato momento.
Chiunque avesse un minimo di auto stima e di capacità di analisi e critica dovrebbe, in prima persona, verificare le mie parole e non stare lì ad accettare o rifiutare passivamente se non altro per contraddirmi o convenirne con me avendone cognizione di causa.
Invece cosa succede, come nel caso di quella squadra di cui sopra, i cui tifosi hanno già dimenticato le delusioni patite e sognano improbabili trionfi futuri, anche nei confronti del governo, questo, quelli che lo hanno preceduto e quelli che lo seguiranno, troverete dei beoti cittadini, in numero crescente ad ogni giorno che passa, i quali, dimentichi o incuranti della realtà quotidiana, incapaci di vederla o totalmente ignavi a potervi reagire, si adageranno tranquilli, io dico rassegnati, alle sevizie subite credendo ad un risorgimento, forse possibile, ma, molto, molto poco probabile stanti le condizioni, passate, in essere e future.
Lo stato di abbrutimento intellettuale di un popolo, composto da gente e non da persone, ha raggiunto un grado tale che anche un’alba ed un tramonto ammettono due verità opposte così che l’una può essere spacciata per l’altro e viceversa. Oh!, non è che nel campo delle opposizioni avvenga cosa diversa se TUTTE, e SOTTOLINEO TUTTE, si sperticano in promesse di ottime soluzioni, ciascuna perciò a dire cosa farebbe per risolvere i problemi, MA NESSUNA A DIRVI, mai e poi mai, un COME, concretamente fattibile, li risolverebbe quei problemi.
La verifica di quanto appena affermato e sottoscritto la trovereste, solo che voleste, nella difficoltà oggettiva di ciascuna di esse a proporre candidati a presentarsi alle prossime elezioni a sindaco delle maggiori città. Se eliminate i demagoghi, i redivivi, ed i ragazzotti, maschi e femmine, scelti da una manciata di voti, vedrete che …
un tè nel deserto è la sola cosa che resta!.