The winner is - di Gino Gatto

22.02.2013 14:37

Andando per mercati, supermercati, celebrazioni eucaristiche, circoli più o meno culturali e/o ricreativi delle nostre città cambiano i musici ma le note sono sempre le stesse: politica, politici, elezioni, crisi, cassintegrati, licenziati, esodati,..., trombati dalla Fornero; note prese dallo spartito della vita quotidiana che ultimamente ci ha resi abili atleti nella gimkana mensile del sopravvivere, abbiamo acquisito una tale praticità nel riconoscere le pseudo truffe dei prezzi scontati, che i manager del marketing si ritrovano a doversi inventare nuove strategia di vendita altrimenti gli scaffali dei punti vendita pieni sono e pieni restano.

Se siamo assetati di notizie basta lasciare l'auto in garage e utilizzare i mezzi pubblici, fino a qualche tempo fa bisognava tendere l'orecchio per capire i discorsi che si facevano, oggi anche non volendo ascoltare trovi il pensionato che indirizza i suoi improperi alla politica, al Professore, al nano del Bunga Bunga, a Gargamella, alla Piagnona, al tizio che Centra, a Digiamolo, al Giudice, a Che C'azzecca, al Comico; sono quasi diventate persone di famiglia che focalizziamo coi nomignoli ma i sentimenti son ben differenti, nulla a che vedere con stima, simpatia, affetto; anzi tutti accomunati allo stesso sentimento: rabbia... C'è chi si lascia prendere la mano e fa anche la propria dichiarazione di voto come se stesse cercando proseliti, una specie di campagna elettorale del volontario deluso da chi lo ha illuso per troppo tempo.

Proviamo a stilare una classifica, che sicuramente varia da realtà a realtà.

  1. Movimento 5 Stelle di Grillo, argomentato dai più per la coerenza dimostrata negli organismi locali che dirige o è presente, nonostante le prese di posizione del leader. - quota 20-21%

  2. PD di Pierluigi Bersani, anche non riesce a pettinare le bambole è da testare sul campo. - quota 19-20%

  3. Rivoluzione Civile di Antonino Ingroia, che sembra fornire delle garanzie per una governance di buon livello. - quota 16-18%

  4. Lista civica di Mario Monti, anche se premier uscente a detta di qualcuno alla lunghezza potrebbe dimostrare le effettive capacità di governo. - quota 9-10%

  5. PdL di Angelino Alfano alias Silvio Berlusconi, nonostante le malefatte ha ancora seguaci. - quota 7-10%

  6. Il Megafono di Rosario Crocetta, attuale governatore della Regione Siciliana per l'ottimo lavoro di risanamento che sta svolgendo e per la fermezza dimostrata. - quota 7-9%

La rimanente quota va suddivisa equamente tra le restanti fazioni in corsa.

Si evince che se il risultato dalle urne sarà conforme alle previsioni, si va incontro ad una totale ingovernabilità del Paese e anche quando si dovessero formare nuove coalizioni dopo voto, il clima di instabilità rimane tanto da poter sfociare in breve tempo ad una nuova convocazione elettorale.