Ti stimo Francesco - di Gino Gatto
Ti ho visto arrivare, ho scrutato il tuo volto mentre con suprema educazione ti sei offerto al popolo e hai subito colpito gli animi, suona quasi tuonante il tuo “...buonasera!”, la prima parola che ci hai rivolto. Il tuo essere Vescovo e non Re o regnate ti rende più vicino al gregge.
Mai però avrei immaginato quanta potenza si celava in quel tuo essere umile e vicino alla gente, una potenza che in questi pochi mesi hanno sconvolto tutti i “cerimoniali di Corte”, le tue prese di posizione il tuo essere anticonformista, dell'andare contro corrente, lasciano ben sperare nelle opere che porterai a compimento.
Hai ricevuto in eredità un'entità malata, spesso bacata avvezza ai piaceri della mondanità votata al denaro e alla lussuria, hai avuto il coraggio di affermarlo e ci conforta che per tua mano il risanamento potrà avverarsi.
Apprezzo la tua vicinanza alla gente, elogio le tue scelte e le tue prese di posizione. In periodi gravosi come l'attuale i credenti sentiamo la necessità di una Guida vera, l'esempio è necessario.
In pochi giorni hai radunato nelle tue apparizioni pubbliche milioni di persone, credenti e non, praticanti e non!
Che forza … Abbà!!!