… tiremm’ innanz … (Amatore Sciesa, patriota italiano) - di Francesco Briganti

14.11.2013 08:21

“ Quando nel corso degli umani eventi si rende necessario ad un popolo sciogliere i vincoli politici che lo avevano legato ad un altro ed assumere tra le altre potenze della terra quel posto distinto ed eguale cui ha diritto per Legge naturale e divina, un giusto rispetto per le opinioni dell'umanità richiede che esso renda note le cause che lo costringono a tale secessione. Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo, che ponga le sue fondamenta su tali principi e organizzi i suoi poteri nella forma che al popolo sembri più probabile possa apportare Sicurezza e Felicità. La Prudenza, anzi, imporrà che i Governi fondati da lungo tempo non andrebbero cambiati per motivi futili e transitori; e di conseguenza ogni esperienza ha dimostrato che l'umanità è più disposta a soffrire, finché i mali sono sopportabili, che a cercare giustizia abolendo le forme alle quali sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di usurpazioni, che perseguono invariabilmente lo stesso obiettivo, evince il disegno di ridurre il popolo a sottomettersi a un dispotismo assoluto, è il suo diritto, è il suo dovere, rovesciare tale governo e affidare la sua sicurezza futura a dei nuovi Guardiani … . (Colonia Americane; Dichiarazione di Indipendenza; 4 Luglio 1776).
Se avessi un qualsiasi gradiente di fiducia in un popolo abbrutito dal falso lusso, dall’illusione del successo, dal sogno anarchico dell’impunità, dall’egoismo belluino di un soggettivismo esagerato mi limiterei, avendola ricopiata, a lasciare alla meditazione dei lettori queste righe che stampano nella mente i principi, tra i più belli, mai espressi da mente umana. Ma, rivolgendomi ad un popolo che è stato per oltre un ventennio, nella quasi sua interezza, fascista per poi, a caduta del regime avvenuta, scoprirsi da sempre antifascista; sapendo di sciupare al vento tempo ed impegno per un popolo che per cinquant’anni nella quasi sua interezza ha dichiarato di essere democristiano quando non maggioranza silenziosa e destrorsa per poi plaudire come un sol uomo alla “impresa di pulizia” Mani Pulite & Co; avendo vissuto in un tempo seguente che visto la stessa maggioranza di popolo persa dietro ad un venditore di fumo per il quale l’interesse privato è l’unico principio esistente, lasciandosene abbindolare e manipolare come fosse composta da decerebrati; conoscendo, in questo tempo perduto, come l’unico partito di opposizione esistente, invece di coalizzare attorno a sé, in maniera costruttiva e difensivista, le forze anti regime venutosi a creare, abbia ricorso tal venditore per emularlo e superarlo nel suo stesso campo dispersivo e tragicomico; io non posso fidarmi della intelligenza di chi di intelligenza ha dimostrato di non averne mai.
Da più parti ci si chiede, sempre più spesso, quando il suddetto popolo dirà: “BASTA”. A questa legittima domanda molti cominciano a cercare il senso di un perché non lo abbia ancora fatto; tanti provano a dare delle risposte esplicative e più o meno argomentate secondo logiche variabili, dipendenti e spiegabili partendo dall’ottica politica, dalla consistenza genetica-ambientale, dalle matrici storiche, dalla obnubilazione religiosa; alcuni anelano una situazione di crisi ancor più esacerbata nella speranza che un maggior dolore possa finalmente innescare un inizio di legittima difesa; in pochi sappiamo, temendoli e non sperandoli, che senza l’ausilio di un nuovo fronte di liberazione nazionale, in assenza di fatti clamorosi e dirompenti, e fino a che i caduti, siano essi suicidi di uomini o di imprese, le limitazioni alla pura e semplice sopravvivenza, le sdegno figlio delle privazioni più elementari dei diritti dell’uomo, non spingeranno qualche eroe o terrorista, così saranno chiamati in funzione di una vittoria o di una sconfitta, a mettere la discussione sul piano della mano armata, nulla cambierà mai in questo paese.
Mia madre, buonanima, soleva dire che “ IL SANGUE NON E’ ACQUA”; e, riverberando una vox populi, aveva ragione, ma solo quando CIO’ E’ DETTO per un popolo che esiste di per sé e senza aver bisogno del sangue di qualche SUO FIGLIO!.