... Totò, Peppino e ... - di Francesco Briganti

27.08.2014 07:13

Ho provato a mettere in ridere la disgraziata vicenda italiana.
Ho cercato con tutte le mie forze, facendomi aiutare da mio figlio, giovane giornalista iscritto all'albo e supplente precario, di trovare dei modi comici per raccontare l'animo di coloro i quali, dopo un corso di laurea e quindi anni di studi, e di chi comunque bramando un lavoro, una sistemazione qualsiasi, uno scopo dignitoso di vita, cerca una collocazione, pur che sia, stanco come è di sentirsi un corpo estraneo di questa società; ho fatto di tutto, credetemi, mi sono e ci siamo sforzati sino alla congestione, ma non siamo riusciti a venirne a capo. Niente!, forte era il magone a paralizzare le menti.
Poi, quella santa donna, quell'angelo della famiglia che è mia moglie, come ogni moglie, conoscitrice di ciò che è suo, ci ha portato due fogli: a) il foglio paga del giornale, sei euro sei ad articolo firmato, lorde per giunta, e b) la dichiarazione della ministra del sindacaccio fiorentino sull'inutilità dei supplenti precari ... copiose le lacrime ad innaffiare le nostre guance, ma l'unico a continuare ridere, dopo un nostro primo conato, eh sì!, di riso isterico, mentre un certo Enrico gridava vendetta al cielo dalla sua tomba, li si sentiva entrambi, era un tale gran maestro, ma tu guarda! da Arezzo ... .
In effetti, a ben propendere le orecchie, noi italiani possiamo ascoltare l'eco di una risata generale, soffusa, diffusa, perenne e penetrante venire da ogni dove.
Ridono quelli che surfando su quota ottanta hanno, mano sul portafogli anziché sulla ragione, costituito un venti spacciato per quaranta e adesso si chiedono dove prenderanno i due/tre/quattro/cinque cento euro in più necessari a coprire gli aumenti successivi.
Ridono quelli che hanno visto condannare il nano e, convinti che la giustizia avesse trionfato, adesso lo vedono spendersi un giorno su sette ai servizi civili e sei su sette a legiferare come un De Gasperi o un Togliatti qualunque.
Ridono, tutti quelli che, come loro solito e senza soffermarsi un attimo a pensare, hanno plaudito alle docce gelate ed alle pagliacciate pubbliche dei VIPS (bella la parole eh?) esaltandone la generosità e l'impegno ed ora contano con infinita vergogna quella ridicola cifra che quegli stessi VIPS ha messo insieme in tutta Italia.
Ridono quelli che : " ... tu bastian contrario a cui non sta mai bene nulla ... " senza battere ciglio vedono, in questi momenti, ancora assestare colpi al sindacato, ai sindacati colpevoli di ogni male nostrano e mai più considerati gli artefici di quella rivoluzione sociale che aveva dato, glie l'hanno tolta, dignità e rendimento al lavoro ed all'impegno di ognuno.
Ridono quelli che : " ... la governabilità è tutto e se serve un decisionista ... e che ben venga ... " credendo che un parolaio unico fosse meglio di mille hanno scelto illudendosi che uno di destra potesse seriamente riciclarsi come uno della sinistra e tutelarne non dico gli interessi, ma almeno la dignità e la sopravvivenza delle sue componenti.
RIdono, in aggiunta, quelli che temevano la sparizione del nano; quelli che non avendo altri luridi con cui sostituirlo, temevano di scomparire non confidando più sull'idiozia degli italiani; quelli che avevano tentato con il centro di Monti e s'erano commossi alle lacrime della madonna professorale; quelli che avevano elogiato Letta degno nipote di quel tal zio; quelli che hanno fatto del motto "stai sereno" il loro mantra quotidiano; quelli che ancora si arrabattano a far finta che " tutto va bene madama la marchesa".
Ridono, infine, quelli dei forconi; quelli dei vaffanculo; quelli per Civati, per Vendola, per Tsipras; quelli per una sinistra finalmente unita.
Ridono, ma proprio di cuore, quelli a cui è palese, oramai, il fatto che la deriva dei continenti farà prima a riformare la pangea prima che esista di nuovo una sinistra degna di questa attribuzione.
Ridono, ridono, ridono ...

possibile che voi non li sentiate?!?.